sabato 25 febbraio 2017

manca solo un timbro postconciliare

Lefebvre disse a Ratzinger il 14 luglio 1987:
«Eminenza, anche se ci concedeste un vescovo, anche se ci concedeste una certa autonomia in rapporto ai vescovi, anche se ci concedeste tutta la liturgia del 1962, se ci concedeste di continuare con i seminari e la Fraternità come facciamo adesso, noi non potremmo collaborare, è impossibile; perché noi lavoriamo in direzioni diametralmente opposte: voi lavorate alla decristianizzazione della società, della persona umana, della Chiesa, noi lavoriamo alla cristianizzazione. Non ci si può intendere. Lei mi ha appena detto che la società non può essere cristiana.»

È per questo che, dopo aver provato invano per tanti anni di ottenere un riconoscimento con tutte le protezioni necessarie, Mons. Lefebvre non considerava più possibile un accordo con Roma senza prima la conversione del Papa e della gerarchia dell’epoca. E ai futuri vescovi, prima della consacrazione scrisse:
«Vi conferisco questa grazia confidando che quanto prima la Sede di Pietro sarà occupata da un successore di Pietro perfettamente cattolico, nelle mani del quale voi potrete rimettere la grazia del vostro episcopato perché egli la confermi.»

Tutte le citazioni sono reperibili nel seguente articolo:

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1495_Riconoscimento_canonico_unilaterale.html

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