Cammino Neocatecumenale: altre due allucinanti testimonianze, assolutamente da leggere:
http://neocatecumenali.blogspot.com/2010/11/ancora-due-testimonianze-convergenti.html Ecco un breve anticipo:
...Per esempio non capivo perchè i catechisti avessero sempre quell'aria così seria nonostante predicassero la gioia; non capivo perchè non rinunciassero alle belle case, ai fuoristrada e a tante altre piccole e grandi cose, nonostante ci invitassero a rinunciare praticamente a tutto; non capivo perchè catechisti itineranti che tornavano da paesi poverissimi dell'Africa, non avevano perso niente dell'aspetto borghese con cui erano partiti e si ripresentassero alle convivenze regionali ingioiellati e con i vestiti firmati (ho letto infatti che esperienze di missione in quelle terre cambiano la vita e di conseguenza anche il modo di relazionarsi con la ricchezza); ancora non capivo perchè ci dicessero che "il cristiano" non accetta "raccomandazioni" in ambito lavorativo, ma tra di loro e nelle loro famiglie questa fosse una pratica consolidata... Comincia a crollare (meglio tardi che mai) l'idea che un titolo di studio garantisca bene o male un'occupazione. Un articoletto da un blog non proprio "religioso":
http://crisis.blogosfere.it/2010/11/far-studiare-i-figli-un-cambio-di-paradigma.html Piccola galleria degli orrori (alcuni video):
http://fidesetforma.blogspot.com/2009/10/piccola-galleria-degli-orrori-musicali.html Completiamo la galleria degli orrori con una notizia funebre. È morta a 91 anni Adriana Zarri,
«teologa senza paramenti». Nella speranza che si sia ravveduta almeno in punto di morte, si può leggere l'elogio-necrologio comparso sull'Adista, uno degli ultimi baluardi del cattocomunismo sessantottino. In tale'elogio funebre si rammenta che l'Adriana difese un salesiano sostenitore della necessità del dialogo col marxismo (a proposito, ma il marxismo esiste ancora?), collaboratrice del Manifesto (il "quotidiano comunista" attualmente in grave crisi economica), affermò che
«la fede non è necessariamente credere nell’esistenza di Dio, nella divinità di Cristo, nella risurrezione, nei cosiddetti contenuti di fede. La fede è soprattutto un atteggiamento di ascolto, di disponibilità» (perbacco!), si batté per il sacerdozio femminile e contro il celibato ecclesiastico, a favore della contraccezione e del divorzio, contro Giovanni Paolo II e contro Benedetto XVI. Ancora due anni fa in un libro si augurava che il successore di Benedetto XVI revisionasse anche l'infallibilità pontificia. La sua ultima firma è di poco più di un mese fa, celebrando (sul Manifesto) la breccia di Porta Pia come «un fausto evento per la storia della Chiesa» e i Patti Lateranensi come una «grave sciagura». Più che un necrologio, sembra una confessione
in articulo mortis: http://www.adistaonline.it/index.php?op=articolo&id=48907