(1) Sul "lefebvrocentrismo"Il 27 maggio 1976 Lefebvre affermò di aver sperato di diventare cardinale (suggerendo l'idea di aspirare anche a qualcosa di più), se solo Pio XII fosse vissuto almeno un altro paio d'anni.
Appena tre giorni prima, il 24 maggio 1976, avendo proceduto ad ordinazioni contro le indicazioni della Santa Sede, era stato sospeso a divinis (cioè da tutte le funzioni sacerdotali). Lefebvre reagì celebrando pubblicamente la messa tridentina a Lille, nella quale chiese pubblicamente che i fedeli tradizionali potessero disporre di almeno una chiesa in ogni diocesi del mondo. Sottinteso: sotto la guida del movimento lefebvriano.
Lefebvre rifiuterà di ordinare preti provenienti da altri movimenti tradizionalisti che però avevano iniziato la formazione in un seminario non suo: ha sempre aspirato a diventare l'unico riferimento della Tradizione.
(2) Sull'ordinazione da parte di un massoneNello stesso discorso del 27 maggio 1976 aveva detto di essere dispiaciuto di aver scoperto di essere stato ordinato sacerdote dal massone Achille Lienart (che su Chiesa Viva nr. 51 del marzo 1976 veniva indicato anche come satanista da "messe nere").
Lienart era entrato nella massoneria poco tempo dopo la propria ordinazione sacerdotale, pronto per una brillante carriera (massone del 33° grado e cardinale di santa romana Chiesa). Era stato professore di teologia di Lefebvre, e poi il vescovo che lo ordinò.
(3) Sulla FSSPX nata con trucchetti e bugieIl 23 maggio 1962 Lefebvre fu trasferito da arcivescovo di Dakar a vescovo di Tulle in Francia (di fatto una degradazione, di cui non saranno mai rese pubbliche le motivazioni), diocesi da cui rassegnerà le dimissioni pochi mesi dopo. Successivamente partecipava al Concilio Vaticano II in qualità di superiore generale dei padri spiritani (carica che manterrà fino al 1968): dal 1962 in poi, dunque, non era più vescovo residenziale.
La "Pia unione" che si fece approvare il 1° novembre 1970 conteneva tra le righe il diritto di fondare un "seminario internazionale", nonostante il vescovo che gliela firmava (il vescovo di Friburgo, François Charriere) avesse giurisdizione solo sulla propria diocesi. Inoltre non precisava in dettaglio cosa competesse a chi la guidava. Già il 28 agosto 1971 Lefebvre, "superiore generale", la paragonava ad altre società come ad esempio i padri sulpiziani.
Nel 1971 Lefebvre aveva millantato l'appoggio del card. Wright, all'epoca prefetto della Congregazione per il Clero. Il 9 giugno 1972 Wright smentì seccamente qualsiasi contatto con Lefebvre, affermando inoltre che la sua Congregazione non si occupava di seminari.
Lefebvre fece diversi tentativi di erigere seminari, tutti falliti. Tentò dunque di aprire "pre-seminari". Vi riuscì ad Ecône, dove però era autorizzato (dall'ordinario del luogo, mons. Nestor Adam) solo a "preparare giovani per accedere a corsi universitari a Friburgo". Lefebvre trasformò, senza autorizzazione, l'istituto di Ecône in un vero e proprio seminario. Per ordinare preti i suoi seminaristi, ebbe bisogno di chiedere il favore a due vescovi residenziali stranieri (mons. Guibert dalle isole Réunion e mons. Lacoma dalla Spagna). Successivamente, non potendo produrre lettere dimissorie per i candidati (nessun vescovo residenziale ne rilasciava, e Guibert e Lacoma non avrebbero potuto fabbricarle all'infinito), deciderà di ordinarsi da solo i propri preti, in virtù di una mai meglio precisata "delega" e con varie complicate spiegazioni.
Solo nel 1975, quando Lefebvre comincerà ad attaccare Paolo VI, cominciarono le reazioni da Roma (la Santa Sede era ben informata sulle attività di Lefebvre fin dal 1972). Nel maggio 1975 il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, mons. Mamie, dichiarò concluso il periodo "ad experimentum" dell'istituto di Econe (per cui Lefebvre, secondo il diritto canonico vigente, non aveva alcun appiglio per protestare).
(4) Sulle altalene dottrinaliAncora nel 1974 Lefebvre credeva nella validità del Novus Ordo, affermando che
"tende - si noti che dico «tende» - a cambiare la nozione e la realtà del sacrificio con quella di un pasto". Stavano finendo gli anni in cui nel seminario di Ecône si insegnava che per il precetto domenicale, in mancanza di una Messa tradizionale, occorreva partecipare ad una Novus Ordo.
Degno di nota è l'episodio delle Cresime del 22 maggio 1977, quando - contrariamente alle indicazioni ricevute - Lefebvre conferì il sacramento a 150 bambini parigini, approfittandone per insinuare dubbi sulla validità della Cresima conferita altrove.
(citazioni tratte da Hutton Gibson (a cura di), Lefebvre: the Final Unmasking; autore sedevacantista, ma citazioni provenienti da un seminarista lefebvriano oggi defunto).