Un tizio fa una strage in Nuova Zelanda pubblicandone in diretta
streaming il video ripreso dalla telecamera montata sul suo casco. Non ne commenterò manifesto e contenuti, perché quello che conta è come la notizia
impressionerà il pubblico.
Orwell a suo tempo aveva profetizzato che un giorno avrebbe scatenato più terrore un assassinio raccontato dai giornali che la strage di un intero popolo (pensiamo ad esempio all'incessante strage orwellianamente denominata "interruzione di gravidanza").
Per cui grazie alla spettacolarizzazione degli attentati operata dai
media era solo questione di tempo prima che cominciasse la moda della diretta
streaming dell'uccisione di innocenti indifesi.
Ma siccome nell'Occidente Giudeocristiano dei Valori Giudeocristiani siamo
coglioni drogati di
"notizie" ed ossessionati dal Sacro Dovere di prendere posizione sulla
Notizia del Giorno, l'unica cosa di cui non ci accorgeremo sarà la serie di logiche conseguenze dell'evento neozelandese. Cioè la creazione di nuove opportunità di mercato (nel campo della sicurezza, della difesa, della tecnologia...) e di nuove opportunità politiche/religiose per i Padroni del Discorso. Che faranno diventare il mondo in ancor più orwelliano di quanto non lo sia già , silenziando anzitutto chi poneva la questione dell'invasione islamica.
"Ma... ma... le notizie sono importanti... non puoi isolarti dal mondo!" Cioè se hai freddo alla testa devi mettere i piedi nel forno. Per questo il terrorismo "islamico" è una fabbrica di video. Per questo i
media ti offrono il menu dei
cliché del momento e il dibattito
sempre uguale. Guadagnerai sicuramente un sacco di
Like e
retweet sulle varie Piattaforme Ufficiali.
E qui purtroppo occorre mettere altra carne a cuocere. Da qualche tempo si sta aprendo il fronte dei
"deepfakes", cioè di montaggi talmente ben fatti da ingannare anche l'occhio critico ed esperto. C'è oggi abbastanza tecnologia da poter rimpiazzare un volto in un video (e i
software sono
gratis, a patto di capirci qualcosa di informatica). Come funzionano? Come un esperto di vino che legge la descrizione di una cantina e
non prende fischi per fiaschi. Il computer fa
tanti (tantissimi) tentativi per ogni singolo fotogramma o frazione di audio, valutando di volta in volta quanto diventano statisticamente più vicini al contenuto del database di immagini e suoni che tengono come riferimento. Con la stessa capacità tecnica con cui i videogiochi in 35 anni sono passati da stanghette in bianco e nero a scenari ultra-realistici, o con cui si è smesso di disegnare a mano i fotogrammi dei film di animazione producendoli invece in
ray-tracing.
La questione dei
deepfakes apre ad una vasta quantità di implicazioni commerciali (esempio: un attore che potrà vendere i diritti sul proprio volto e guadagnare da film
che non ha mai girato) e soprattutto politiche, per esempio la creazione di video/audio
"talmente 'veri' da essere inattaccabili" come prove a sostegno di campagne di propaganda, la fabbricazione di prove
convincenti per un tribunale ("ma abbiamo la registrazione! gli esperti non trovano da ridire!", specialmente convincente per il giudice disonesto), l'impossibilità di verificare le fonti tradizionali (come farà un giornale a verificare che il video inviato da uno "sul campo" è originale?)...
Il fotomontaggio, così come
la strumentalizzazione politica, è nato insieme alla fotografia ma da allora ad oggi ha mietuto moltissime vittime tra
i non espertissimi di tecniche fotografiche e ritocco. Tanto più che la tecnologia
moderna richiede esperti
ancora più esperti e allenta le capacità umane (chi si cimenterebbe a fare conti
carta e penna quando hai in casa fior di computer,
smartphone e calcolatrici? al mattino ci piace svegliarci e trovare tutto
già pensato). C'è ancora tanta gente là fuori che ci casca quasi sempre ad ogni malformata immaginetta acchiappa-clic circolante sui
social network. Figuratevi ad un'immagine o video che
non sembrano costruiti né manomessi e che rispecchiano esattamente ciò che fa comodo al Potere o alla così detta Opinione Pubblica, o a quella categoria di persone che vuole qualche motivo per farsi
impressionare.
Non è solo una vittoria del paganesimo moderno - di cui
"HaiSentitoLeNotizie?" è solo una delle divinità reclamanti incenso - ma è anche un momento imbarazzante per coloro che fino ad oggi credevano di poter reggere indenni l'incessante diluvio di notizie con un po' di spirito critico e buonsenso, come se bastasse per non rischiare la salute mentale e spirituale. Mi dà i brividi vedere che il cattolico disincanto ha ceduto il posto ad un'estenuante attivismo bramoso di farsi dettare l'agenda dai Padroni del Discorso.