mercoledì 27 novembre 2013

quando CL si autoriduce ad un "incontrismo"

Citazione di Roberto De Mattei sul Foglio di ieri:


Invito a leggere il libro di don Giussani, Un avvenimento di vita cioè una storia. Itinerario di quindici anni concepiti e vissuti, con un’introduzione del cardinale Ratzinger (Il Sabato, Milano 1993). Il volume raccoglie le interviste e gli appunti da conversazioni pubbliche che il fondatore di CL ha tenuto tra il 1976 e il 1992. Il libro non contiene nessuna esplicita negazione delle verità di fede e vuole manifestare anzi l’attaccamento alla Chiesa di don Giussani. Ma alla fine delle 500 pagine si rimane con una sensazione di vuoto intellettuale. Al lettore non rimane che questo messaggio: non serve né l’apologetica, né l’approfondimento razionale della verità. Ciò che conta è vivere. Ma vivere che cosa? Si tratta, spiega don Giussani, di “rendere la fede un avvenimento” (p. 339).

Comunione e Liberazione nasce da una “intuizione del Cristianesimo come avvenimento di vita e quindi come storia” (p. 349). “Il metodo consiste in questo: che l’intuizione diventa esperienza (…). L’esperienza è il luogo in cui si vede se ciò che è intuito vale per la vita” (p. 351). La fede è incontrare Cristo, riconoscere la sua presenza nella storia e nella propria vita. Ma chi è Cristo? La risposta ciellina è scoraggiante: colui che si incontra. Il problema di fondo è che, al di fuori della tautologia dell’incontro, Cielle non è andata e non potrà mai andare, proprio per la sua pretesa di ridurre il cristianesimo a pura esperienza ed esigenza dello spirito
[cfr. Mons. Gherardini: Ne obstupescat]

Il Cristianesimo, certo, è anche esperienza, ma l’esperienza è per sé stessa, incomunicabile; mentre ciò che si può comunicare sono i princìpi che precedono l’esperienza e da cui l’esperienza dipende. Nessuno mette in dubbio l’esistenza dell’esperienza religiosa che, sotto certi aspetti, è la forma più alta di vita cristiana. L’esperienza è infatti una conoscenza immediata e diretta della realtà. Ma l’esperienza religiosa non solo non nega la credibilità razionale della fede, ma la presuppone. Nella prospettiva di Cielle invece cade l’apologetica e tocca alla vita, e non alla razionalità dei motivi, dare la dimostrazione dell’esistenza di Dio e della verità della Chiesa. L’esperienza religiosa però ha valore solo se sottomessa alla ragione, alla rivelazione e al magistero.

Oggi si è smarrita la vera nozione di fede, perché la si riduce a sentimento del cuore, dimenticando che essa è un atto razionale, che ha come oggetto la verità. L’intelletto è la sola facoltà spirituale che può far proprie le verità proposte dalla rivelazione.

Per i modernisti di oggi, come per i protestanti di una volta, la fede appartiene alla sfera affettiva e irrazionale. L’oggetto della fede, le verità credute, diventa secondario. Si rigetta in blocco il realismo greco-cristiano, negando valore al Logos, ai primi princìpi della ragione e al primato della metafisica. Ciò che conta è l’esperienza individuale del credente, quello che egli vive nella sua sensibilità. L’esperienza intima del soggetto diviene l’unica esperienza della vita cristiana e la coscienza religiosa l’essenza della vita della Grazia.

Questa “esperienza di fede” rifugge dalle affermazioni dogmatiche, nella convinzione che ciò che è assoluto divide e solo ciò che muta e si adatta può unire gli uomini tra loro e a Dio. In questa religione dell’umanità caratteristica dei nostri tempi l’affermazione netta della verità è un atto di intolleranza verso il prossimo e il compromesso tra la fede e il mondo diviene il modello di ciò che definito “incontro” con Dio. La fede però non è irenica: si alimenta con lo studio, con la discussione, anche con la polemica. Quando si discute con passione, vuol dire che si crede e il calore della polemica è talvolta la misura dell’amore verso ciò in cui si crede. Ma all’interno dello stesso clero, chi crede oggi, e in che cosa?

Perché l’esperienza religiosa sia vera e non sia un’illusione ci vuole invece un criterio di verità. Il problema di fondo è come determinare l’autenticità dell’esperienza. L’esperienza religiosa può essere solo esperienza del vero Dio e della vera religione: non è un generico sentimento di dipendenza dall’assoluto. E’ esperienza religiosa quella di un buddista immerso nel Nirvana? De Lubac pensa di sì e forse anche alcuni discepoli di don Giussani.

Ogni errore ha delle conseguenze.

La scarsa sensibilità liturgica di Comunione e Liberazione non è casuale. La massima della Chiesa secondo cui la lex orandi traduce la lex credendi presuppone l’esistenza di una integra e coerente dottrina, di cui la liturgia è visibile espressione. Ma se la dottrina è assorbita dalla vita, la liturgia non può che essere condannata all’estinzione. L’amore per la liturgia tradizionale presuppone necessariamente l’amore per le verità tradizionali. E il tanto bistrattato “tradizionalismo” non è altro che questo: amore alla verità della Chiesa in tutte le sue espressioni, da quelle liturgiche a quelle politiche e sociali.

I cosiddetti “tradizionalisti”, che sono solo cattolici senza compromessi, si richiamano all’insegnamento immutabile della Chiesa: non idolatrano il potere, ma credono nella Regalità sociale di Gesù Cristo, ossia sul suo diritto a regnare su ogni uomo e sulla società intera. L’“esperienza religiosa” a cui si rifanno è quella di coloro che testimoniarono col sangue la loro visione cristiana della società, come i Vandeani in Francia e i Cristeros in Messico. Nulla a che fare con l’amoralismo politico di cui negli anni Cielle ha dato prova. Sarebbe vano cercare un filo conduttore negli ospiti illustri del Meeting di Rimini, dalle sue origini ad oggi: personalità di destra e di sinistra, conservatori e progressisti si sono alternati e si alternano in una passerella del potere, che se è priva di continuità intellettuale e politica, non manca di intima coerenza nel suo radicale pragmatismo.

Il lungo idillio di Comunione e Liberazione con Giulio Andreotti deve far riflettere. Andreotti fu l’incarnazione dell’amoralismo politico e tra la filosofia della prassi ciellina e la politica della prassi andreottiana, l’incontro era obbligato. L’uomo che andava a Messa ogni mattina, non esitava a firmare, nel 1978, la legge abortista in Italia. La fede svincolata dai princìpi razionali e dai “valori non negoziabili” rende disponibili a qualunque avventura. Così oggi Roberto Formigoni, quando “apre” all’affidamento di bambini alle coppie gay, non è incoerente con la “filosofia della prassi” a cui si ispira.

Il prof. Massimo Borghesi ritiene che negli anni Settanta, fu “la pedagogia dell’esperienza” di CL e non il tradizionalismo a “salvare” la Chiesa. Io ritengo invece che Comunione e Liberazione abbia semplicemente intercettato la parte sana del mondo cattolico rimasta “orfana” negli anni bui del postconcilio, senza essere in grado di dare a questi giovani gli strumenti teologici e filosofici di cui avevano bisogno, a cominciare da una retta nozione di fede. Molti di essi, oggi non più giovani, erano e sono di ottima qualità ed è soprattutto a loro che mi rivolgo quando affermo che Comunione e Liberazione non ha costituito un argine alla crisi della fede dei nostri giorni, ma ha contribuito all’infiacchimento della fede e alla sua crisi attuale, senza negare naturalmente le buone intenzioni di nessuno e con il massimo rispetto per i miei interlocutori, a cominciare da mons. Luigi Negri, al quale contraccambio stima e amicizia.

sabato 23 novembre 2013

c'erano una volta le chiese che ti risvegliavano la fede...

Prima di tutto leggiamo un articolo sul pretenzioso proselitismo poliziesco a suon di chiese preconciliari:

http://www.tracce.it/default.asp?id=343&id_n=38053

...

...

E poi facciamo un breve assaggio di chiese postconciliari (costruite col beneplacito dei vescovi e i soldi dell'ottopermille), così, tanto per confronto:

Sala interrogatorio di Guantanamo

Chiesa dedicata agli ubriaconi


Chiesa dedicata ai drogati


Altare equivoco progettato da una suora


Chiesa-serbatoio ricavata da una raffineria


Chiesa dedicata all'Uomo-Ragno


 (immagini tratte dalla rivista Chiesa oggi. Architettura e comunicazione)

venerdì 22 novembre 2013

l'agenzia filantropica che si adatta alla sensibilità contemporanea

Si mercanteggia nei templi cristiani (saranno davvero soltanto voci?):

http://www.fidesetforma.com/2013/11/19/da-luoghi-di-preghiera-locations-trendy-mercanti-nel-tempio/


Citazione dalla rivista progressista La Settimana (sapevate che esisteva?):
Molte scelte fatte negli ultimi 50 anni dalla Chiesa sono invece il sintomo di un cedimento: la riforma liturgica, che ha costruito una messa per la sensibilità contemporanea, distruggendo un rito in vigore da secoli, orientandolo tutto sulla parola, l’assemblea e la partecipazione, e mortificando la centralità del Sacrificio; l’insistenza sul sacerdozio universale, che ha svalutato il sacerdozio ministeriale, deprimendo generazioni di preti e portando a una crisi senza precedenti delle vocazioni; l’architettura sacra, che ha edificato mostri antiliturgici; l’abolizione de facto dei novissimi, quando il tema della salvezza delle anime (e del pericolo della dannazione eterna) è l’unico argomento soprannaturale che differenzia la Chiesa da un’agenzia filantropica; e così via.
Il resto è su:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/11/intervista-mario-palmaro.html


Ieri è stata conferita una medaglia d'onore della Pontificia Università Luteranense per premiare la “passione educativa nei confronti delle nuove generazioni”.

A chi? a don Bosco? a don Giussani? macché!! Leggete qua:

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV676_Belvecchio_Contrordine_compagni_fedeli.html

martedì 19 novembre 2013

quiz: festa di Cristo Re

Domenica prossima è la festa di Cristo Re. Ecco due immaginette rintracciate su Facebook.



Quiz di spiritualità: scova le differenze:



venerdì 15 novembre 2013

AGGIORNATO: "fuori gli adoratori dei falsi dèi!"

Tumulti nella Cattedrale di Buenos Aires: alcuni "conservatori estremi fondamentalisti" (così li chiama il giornalista) bloccano una celebrazione ecumenica dell'arcivescovo Mario Poli al grido di: "fuori gli adoratori dei falsi dèi dal tempio santo di Dio!"

"I pastori che portano i fedeli a confondere il vero Dio con i falsi dèi, sono lupi!"


Notizia originale in spagnolo (con video):

http://www.lavoz.com.ar/ciudadanos/fundamentalistas-interrumpen-ceremonia-ecumenica-en-la-catedral-de-buenos-aires


Il capo delle comunità ebraiche argentine che partecipava alla cerimonia ha subito espresso sdegno per l'offesa arrecata ai "sopravvissuti della Shoà".

La celebrazione ecumenica di dialogo interreligioso era condotta dal vescovo Poli e dal rabbino Skorka ed era stata organizzata dalla massoneria ebraica B'nai B'rith e prevedeva la lettura di testi di condanna del genocidio della Shoà. Erano presenti anche il pastore Calvo dell'Unione Luterana, la pastoressa Ester dell'unione dei Discepoli di Cristo, il pastore Lopez della Chiesa Danese, e la pastrice Pons degli Evangelici Metodisti.


http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/11/false-flag-buenos-aires.html


Infine: nonostante le baggianate dette negli articoli della stampa argentina e italiana, la FSSPX non c'entra niente:

http://www.laportelatine.org/international/communic/presse/amersud/2013/bouchacourt_soutien_131113/bouchacourt_soutien_131113.php

mercoledì 13 novembre 2013

letturine di oggi

Spettacolare articolo di De Mattei:

Questa pastoralità [del Vaticano II] tuttavia, ebbe un carattere anomalo. [...]

Il Vaticano II non si limitò infatti ad esprimere in modo nuovo (nove) la dottrina antica, ma volle insegnare, su alcuni punti, anche “cose nuove(nova). Nessuna di queste novità fu fornita del sigillo della definizione dogmatica, ma nel loro insieme esse costituirono un vero e proprio magistero, che fu presentato come alternativo a quello tradizionale.

Perchè i difensori più accaniti del Vaticano II, ed oggi i critici più severi di Gnocchi e Palmaro, provengono dall’area culturale di Comunione e Liberazione? [...]
http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/liquefazione-della-chiesa/



Incredibile! La Cultura Partenopea si accorge dell'inaudita cultura canadese:

http://www.ilmattino.it/dilloalmattino/lettera_mattino_canadesi_obliteratrice/notizie/352877.shtml



Inizio citazione:
«Delle conversazioni con lei ricordo un tema che le bruciava: i riti violati, la sua repulsione implacabile per lo stravolgimento dei riti cattolici, voluto dal Concilio attuato definitivamente da Papa Montini. Repulsione anche mia; e non si è addolcita con l’assuefazione e con gli anni. L’abolizione della Messa tridentina, la sparizione del predicatore sui pulpiti, il gregoriano ammutolito, degradato ad attrazione per turisti acustici, anch’io, quantunque fuori dalla Chiesa, li ho patiti come un sinistro sfregio...»
http://almanaccoromano.blogspot.it/2013/11/depressioni_7.html

sabato 9 novembre 2013

associazione gospa nostra...

Don Ariel scrive ad un certo prete a proposito della sua obbedienza a intermittenza e dei "messaggi" amplificati dalla sua Radio Gospa International:

ecco il gustoso intervento tutto da leggere e zeppo di link e riferimenti:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/11/gnocchi-e-palmaro-gospa-nostra-e.html


Nella stessa pagina citata c'è anche la lettera di mons. Viganò di due settimane fa a proposito del viaggio di un "veggente" in USA che pianifica di avere "apparizioni" lì.


Altre notizie: ai bei tempi si guardava alla Chiesa per il pieno possesso della verità:
Ma ora tutto è cambiato... sono giunti giorni terribili che la retorica buonista dei cristiani ammodernati non può nascondere: la Rivoluzione dal mondo ateo è entrata nella Chiesa e sta consumando tutto. Non c’è più stabilità, la Chiesa sembra entrata in una perenne Rivoluzione che tutto cambia continuamente: confusione nei riti, confusione nella dottrina, confusione nella morale, confusione nella disciplina. Non sai se la verità di oggi durerà domani. Tanti, preti e fedeli, corrono affannosamente per non restare indietro, per adattarsi come possono a questa estenuante confusione.

(...)

Nella confusione nera, nelle tenebre, urge decidere di fronte a Dio di vivere da cattolici, stabilmente. Per questo bisogna riconoscere un luogo che ti comunichi la pace della fede nel possesso della verità rivelata. Un luogo dove è celebrata la Messa tradizionale: eleggerlo come riferimento per la propria vita, lasciandosi educare da questo luogo.

http://radicatinellafede.blogspot.it/2013/10/la-rivoluzione-e-la-tradizione.html


lunedì 4 novembre 2013

l'inserimento di ecclesiastici omosessuali

Citazioni di don Ariel:
...Sono apparse forme inedite di clericalismo e di autoritarismo. I campioni progressisti del dialogo e della collegialità usano aggressività e coercizione contro chiunque la pensi al di fuori di questo religiosamente corretto. E' sempre possibile infischiarsene dei dogmi della fede, di decostruirli secondo una logica antropocentrica, ma guai a chi osi metter in dubbio il carattere « sacro » e « in­fallibile » del magistero esercitato da alcuni teologi imbevuti di hegelismo e della teologia di Karl Rah­ner, pensieri che li conducono al fianco del modernismo e di eterodossie di ogni genere : costui sarà messo al bando da questa consorteria unita e potente tanto nella Curia romana quanto nelle Università pontificie.

A ciò bisogna aggiungere che a partire dagli anni 1970, c'è stato l'inserimento di ecclesiastici omosessuali il cui numero, per cooptazione, si è considerevolmente accresciuto negli anni.

Oggi essi costituiscono una vera lobby di stampo mafioso, potente e pronta a distruggere chiunque si opponga loro...

Quando si è rivelato opportuno estrometterne qualcuno dalla Curia romana, essi sono stati accolti e protetti dai vescovi nella cui diocesi hanno instaurato cerchie d'influenza, circondandosi prevalentemente di omosessuali. Ancora una volta, corrotto com'è il sistema, non è possibile agire diversamente, perché se un colpevole è punito, si vendicherebbero trascinando nella sua caduta tutti gli altri membri di questa mafia : bisogna dunque proteggerlo costi quel che costi...

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/11/catholica-intervista-ariel-levi-di.html

domenica 3 novembre 2013

dove andremo a finire?

“Stiamo sperimentando, in questi giorni, la ferocia della Chiesa della Misericordia…” (Alessandro Gnocchi)


Venghino fratelli islamici, venghino!! Abbiamo tante chiese vuote, e per non farle cadere in mano dei tradizionalisti le regaliamo a voi...

http://blog.messainlatino.it/2013/11/chiese-chiuse-al-culto-una-vittoria-del.html


Lo stretto legame che intercorre tra due famosi valori giudeocristiani della civiltà occidentale: l'aborto e la menzogna:

http://www.uccronline.it/2013/02/02/italia-e-usa-laborto-legalizzato-attraverso-la-menzogna/


A proposito di valori giudeocristiani della civiltà occidentale: guardate i partiti "di destra", zeppi di abortisti e di omosessuali conclamati, e nessuno che si sogni di contestare l'aborto o il divorzio... sono uguali alla sinistra, ai populisti, ai radicali!

Quale forza politica oserebbe mai combattere l'aborto? E chi oserebbe non dico applaudirla, ma soltanto nominarla senza disprezzo?

venerdì 1 novembre 2013

stanno per finire anche i (già rari) timidi belati

Ecco una di quelle notizie di fronte alla quale non si sa se ridere (istericamente) o piangere (disperatamente):
gli episcopati che avevano almeno emesso qualche timido belato contro l'omosessualismo, il divorzismo e il genocidio dell'aborto... si accorgono improvvisamente di essere "poco in comunione" col Papa:
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350635

Questa "nuova stagione ecclesiale (impensabile fino a 8 mesi fa)" fa cantar vittoria ai progressisti. Tra questi torna alla ribalta Bruno Forte, che era stato capace di farsi respingere da Giovanni Paolo II la relazione introduttiva nel Convegno della Chiesa italiana del 1985.

A gennaio 2014 arriverà la lista delle prossime nomine cardinalizie, e lì davvero ci sarà da tremare e pregare.