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Parrocchia postconciliare di San Totti
nei pressi del Grande Raccordo Anulare:
neppure i capannoni-deposito sono così brutti |
Oggi è lunedì, è cominciata una nuova settimana e
il nome di mons. Viganò è già sparito dalla prima pagina dei giornali.
Eppure la meriterebbe di nuovo perché la vera notizia è che il rovinoso crollo della Chiesa postconciliare è ormai cominciato ufficialmente ed accelererà ogni giorno.
Il sale senza sapore è buono solo da gettar via ed essere calpestato dagli uomini.
Burke, talmente anziano da non riuscire a portare a termine la
Correzione Formale per l'
Amoris Laetitia, tenta ancora di dire che la Chiesa postconciliare potrebbe
essere "purificata", che occorrono "sanzioni"...
Non gli credo.
"Mettersi a pregare"? Mentre il Titanic affonda, ti dai da fare per salvare vite oppure ti metti a
pregare che non affondi?
"Sanzioni"? Chi sanzionerà il Bergoglio? (e Ratzinger? e Woytjla? e Montini? e Roncalli? e tutti coloro che hanno
collaborato allo sfascio presente?). Burke non è stato capace neppure di portare a termine la
Correzione Formale...
"Purificare"?
Quale autorità convincerà i sodomiti a dimettersi? L'arcigay? E con quale forza verranno allontanati coloro che non vogliono lasciare il proprio posto? E come si risponderà a coloro che non vogliono schiodarsi dalla poltrona perché omosessuali "non praticanti"? (ma che comunque hanno promosso vocazioni e carriere in base alle inclinazioni omosessuali)...
La neo-chiesa postconciliare -
un cadavere ancora tiepido, a giudicare dalla quantità e qualità di vocazioni e di chiese costruite - ha i giorni contati. Il processo di autodistruzione ha avuto una brusca accelerazione, e ne sta per avere altre. Il sale senza sapore è inevitabilmente destinato ad essere calpestato dagli uomini.
A questo punto ci tocca solo
salvare i semi per quando sarà passata l'alluvione.
Chissà se la scena del
vescovo "vestito di bianco" tra le macerie verrà trasmessa in televisione e su Youtube.
Lunga e necessaria citazione (da
don Di Gualdo):
Fornirò allora qualche esempio per chiarire senza scendere nei particolari, ma premettendo che se l’Autorità Ecclesiastica mi convocasse fornirò a loro nomi e cognomi dei soggetti in questione, sebbene inutilmente, visto che conoscono molto bene sia i soggetti sia soprattutto le loro gesta. E gli esempi sono questi:
in Italia sono divenuti vescovi due sacerdoti cinquantenni che costituivano una felice coppietta di fatto, tale nota e riconosciuta sin dai tempi del seminario, ed oggi, sulle loro bocche, usate purtroppo per tutto fuorché per pregare, è tutto e solo un incessante fiorire di poveri, povertà , profughi, periferie esistenziali e via dicendo.
È divenuto vescovo un soggetto al quale i giovanotti che all’epoca se la facevano con lui quando era giovane sacerdote, oggi si dilettano a narrare in giro dei suoi gusti da gay passivo sottomesso al maschio dominante.
È divenuto vescovo, poi appresso insignito della dignità cardinalizia, un soggetto che ha coperto e protetto per anni le più immonde schifezze di preti che frequentavano marchettari a pagamento e che si imboscavano nelle saune gay.
È diventato vescovo un prete di cui un intero presbiterio ricorda esattamente con quali e quanti altri seminaristi, poi con quali e quanti giovani sacerdoti appresso se la faceva, tanto che il suo ordinario diocesano, per evitare che questa volpe seguitasse a seminare danni nel pollaio, sbagliando gravemente lo tolse dalla diocesi e dal contatto con i giovani preti mandandolo a Roma a studiare.
Non parliamo poi dei giovani sacerdoti, allontanati allo stesso modo dalle diocesi con la scusa degli studi specialistici, che una volta finiti i loro corsi nelle università ecclesiastiche romane, grazie ai buoni uffici di alti prelati gay o gay friendly sono poi entrati come officiali nei vari dicasteri della Santa Sede.
E tanto per chiarire: durante il mese di settembre io salirò per la seconda volta le scale della Segreteria di Stato per andare a conferire con chi di dovere ma soprattutto per consegnare un dossier di prove e di documenti da me redatto e firmato dinanzi al quale i racconti sulle città di Sodoma e Gomorra sono un fanciullesco racconto da educande, il tutto affinché sia scongiurata la folgorante carriera di un altro soggetto ad altissimo rischio.
Tutto questo nubifrocio che è molto peggio di quegli tsunami che hanno devastato intere nazioni, è forse colpa dei membri dei precedenti governi? Il Sommo Pontefice Francesco I, in certe nomine pericolose non è stato ingannato, tutt’altro: quand’è stato messo sull’avviso circa la natura e le gesta di certi soggetti già in precedenza bocciati come candidati all’episcopato, se n’è bellamente fregato e li ha promossi vescovi, qualcuno anche cardinale...