lunedì 30 settembre 2013

il Papa "o" i vescovi?

Quando tentarono di introdurre il Novus Ordo nel 1549 ci furono morti e feriti:

http://www.corrispondenzaromana.it/e-la-messa-che-conta-la-resistenza-dellovest-inglese/


Francescani dell'Immacolata: l'augurabile "separazione" del loglio dal grano:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/crisi-dei-francescani-dellimmacolata.html



Citazioni:
«Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell’intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice o il Collegio dei Vescovi propongono quando esercitano il loro magistero autentico».
Questo semplice “o” contiene tutta la dottrina conciliare del doppio soggetto del potere supremo, condannata dalla Chiesa.
È un errore particolarmente dannoso il limitarsi a vedere i Sacramenti (e la Messa) come mere “macchine della grazia”, pensando che, purché sia compiuto validamente il rito, tutto il resto sia secondario.
http://www.sanpiox.it/public/images/stories/PDF/TC/TC_86.pdf#page=16



venerdì 27 settembre 2013

notizie varie

Rimembriamo il motu proprio Summorum Pontificum: «Oggi per me è un giorno di lutto. Ho un nodo alla gola e non riesco a trattenere le lacrime»:

http://www.fattisentire.org/modules.php?name=News&file=article&sid=2610


Nel seguente articolo ci sono i nomi dei cinque (diconsi cinque) frati Giuda Iscariota che hanno dato modo ai nemici della Messa Tridentina di mettere a ferro e fuoco i Francescani dell'Immacolata:

http://www.corrispondenzaromana.it/la-verita-sul-commisariamento-dei-francescani-dellimmacolata/


La pagina facebook dei Frati Francescani dell'Immacolata (ossia l'ineffabile padre Bruno) ha pubblicato uno "status" qui sotto evidenziato, dove dice che «i tradizionalisti hanno plagiato p. Stefano» Manelli, fondatore dei FFI:


Il resto è commentato qui:

http://www.campariedemaistre.com/2013/09/il-nuovo-corso-dei-francescani.html

mercoledì 25 settembre 2013

la malattia moderna: anteporre il Darsi Da Fare al Credere

Inizio citazione:
Viviamo un momento ecclesiale in cui l’azione, il fare, la pastorale, sono ritenuti più necessari dell’essere, della verità, della dottrina. Siamo ammalati di pragmatismo. Nei ragionamenti, se pur ci sono, si parte dal fare che non va o dal fare da progettare, e poi, solo dopo, si pensa all’essere, alla realtà com’è in se stessa.
Tradotto in termini pastorali ciò è veramente fatidico: sarà la prassi a illuminare la dottrina; è, difatti, l’azione che muove la verità o meglio che l’assorbe fino a diluirla nel mare dell’esserci qui ed ora. Non pensiamo come essere, come vivere per piacere a Dio, ma ad esserci, ad apparire, ad essere protagonisti, a rendere anche altri protagonisti del nostro comparire sulla scena di questo mondo.

La logica del fare, che precede e programma la verità, fino a renderla verità in processo, in un perenne divenire, verità in cammino, come si ama ripetere, è uno scacco alla fede. Non perché la fede non preveda ed esiga anche un’applicazione pratica, una programmazione pastorale, ma per il fatto che prima bisogna essere e poi, solo dopo, si può camminare.

Prosegue su:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/09/il-pragmatismo-p-alfonso-m-bruno-fi-e-i.html


Vi preoccupate per il «dettato conciliare del primato della coscienza» ? Vediamo chi è che ce lo insegna...

http://www.campariedemaistre.com/2013/09/il-cattivo-maestro-moni-ovadia.html


Il «paraculismo comunicativo» dell'ineffabile padre Bruno: ovvero, come "accorpare" le percentuali in modo da aver ragione:

http://fidesetforma.blogspot.it/2013/09/dati-presentati-come-prosciutti-al.html

lunedì 23 settembre 2013

regole del terz'ordine dei Redentoristi Transalpini

Le Costituzioni dei Redentoristi Transalpini (Congregazione dei figli del Santissimo Redentore) prevedono la fondazione di un terz'ordine. Finché non ci saranno abbastanza persone interessate, c'è la possibilità di aderire singolarmente come "membro associato". I membri associati della Congregazione saranno un po' i pionieri di ciò che sarà il terz'ordine quando potrà essere realizzato. Essere membro associato significa seguire la Regola indicata qui sotto.

Sant'Alfonso Maria de' Liguori

I membri associati devono essere cattolici di almeno 18 anni, averlo chiesto per iscritto ed essere stati ricevuti dal Rettor Maggiore nel Registro dei Membri Associati della Congregazione.

Regole dei membri associati

1. Alla sequela di sant'Alfonso, reciteranno alla levata tre Ave Maria; prima di addormentarsi, di sera, tre Ave Maria, la preghiera Santissima Vergine Immacolata, seguita dal Pater Noster, più un'Ave Maria in onore del santo patrono scelto per quell'anno.

2. Inizieranno ogni anno con la lettura delle Massime Eterne di sant'Alfonso, con la meditazione del giorno. Dopodiché mediteranno giorno per giorno altre opere del santo Dottore (La passione e morte di Gesù Cristo, la Santa Eucarestia, Apparecchio alla morte, etc). Ogni giorno leggeranno inoltre un piccolo estratto delle Glorie di Maria.

Nostra Madre del
Perpetuo Soccorso
3. A seconda delle loro possibilità, pregheranno il Piccolo ufficio della Beata Maria Vergine, in latino o in lingua vernacola, aiutando così a compiere la preghiera della Congregazione.

4. Una volta a settimana pregheranno l'Ufficio dei defunti, eventualmente sostituendo il Piccolo Ufficio.

5. Riceveranno devotamente la Santa Comunione solo alla bocca.

6. In chiesa le donne, in continuità con la tradizione apostolica, si copriranno col velo.

7. Terranno in casa, in un posto d'onore, l'icona di Nostra Madre del Perpetuo Soccorso. Seguendo l'esempio di sant'Alfonso, indosseranno lo scapolare di Nostra Signora del Monte Carmelo.

8. Seguendo sant'Alfonso e i santi Redentoristi, ameranno recitare le giaculatorie.

9. Scriveranno al Rettor Maggiore mensilmente una lettera o una e-mail, per mantener vivo il contatto con la Congregazione.

10. Offriranno una decina del Santo Rosario ogni giorno per le intenzioni della Congregazione e per la salvezza delle anime più abbandonate.

11. I membri associati si impegneranno ogni volta per un solo anno. Dopo almeno cinque anni potranno scegliere se rinnovare di anno in anno o se continuare in modo permanente. Un membro associato può liberamente chiedere di terminare la propria adesione scrivendo al Rettor Maggiore, così come quest'ultimo può liberamente terminare l'appartenenza di un membro scrivendoglielo per lettera.

12. I membri associati non avvieranno alcun progetto o iniziativa nel nome della Congregazione. L'eventuale costituzione di gruppi di membri associati resterà solo al livello di supporto fraterno e di amicizia, senza divenire una persona giuridica e senza intraprendere alcun progetto o iniziativa nel nome della Congregazione.

I Redentoristi Transalpini in occasione del
riconoscimento canonico dalla Chiesa Cattolica

Per maggiori informazioni:

Indirizzo postale del Rettor Maggiore:
Very Rev. Fr. Michael Mary, F.SS.R.
Rector Major

Golgotha Monastery Island
Papa Stronsay
Orkney
KW17 2AR
UNITED KINGDOM
Contatto email del Rettor Maggiore:
contact@the-sons.org

La piccola isola di Papa Stronsay, nelle Orkney (Orcadi),
dove sorge il monastero del Golgota,
sede dei Redentoristi Transalpini

i Potenti della Terra

La seguente citazione non proviene dai fumetti:
 ‹‹Sono certo che le mie attività speculative hanno avuto delle conseguenze negative. Ma questo fatto non entra nel mio pensiero. Non può. Se io mi astenessi da determinate azioni a causa di dubbi morali, allora cesserei di essere un efficace speculatore. Non ho neanche l’ombra di un rimorso perché faccio un profitto dalla speculazione sulla lira sterlina. Io non ho speculato contro la sterlina per aiutare l’Inghilterra, né l’ho fatto per danneggiarla. L’ho fatto semplicemente per far soldi››.
http://www.imolaoggi.it/2012/06/21/ecco-chi-e-in-realta-lo-speculatore-georges-soros-arruolato-dai-radicali-come-filantropo/


A proposito dei Potenti della Terra:

http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/comunismo/articolo.php?id=3652

sabato 21 settembre 2013

che cosa influenza i cambiamenti della società

Joe Biden, vicepresidente USA, ha detto con ammirazione, al ricevimento dello Jewish Heritage Month del partito democratico:
«La cultura ebraica ha tanto contribuito all'America. Nessun gruppo ha avuto tanta influenza per capita... Avete l'11% dei posti nel Congresso USA, ottenete fino ad un terzo dei premi Nobel...

«Penso che voi sottovalutiate l'impatto della cultura ebraica. Lo dico sul serio... Non si può parlare del movimento dei diritti civili in questa nazione senza parlare degli ebrei... non si può parlare del femminismo senza parlare di Betty Friedan... Credo che sia ciò che influenzi l'America, ciò che influenza le nostre attitudini, la nostra cultura, le arti, più di qualsiasi altra cosa.

[Il matrimonio gay] «...non è qualcosa su cui abbiamo legiferato: è piuttosto 'volontà e grazia', erano i social media. Letteralmente. È ciò che ha cambiato l'attitudine della gente. Per questo sono così sicuro che la vasta maggioranza della gente lo approverà - e lo approverà rapidamente.

«Pensateci, dietro tutto questo, scommetto che l'85% di quei cambiamenti - se sia da Hollywood o dai social media - sono una conseguenza dei leader ebraici in questa industria. L'influenza è immensa, è immensa. E, aggiungerei, è tutta per il bene.


La sua foto e i suoi virgolettati sono tratti dal New York Magazine:

http://nymag.com/daily/intelligencer/2013/05/biden-praises-jews-goes-too-far.html

mercoledì 18 settembre 2013

segnalazione sui Francescani dell'Immacolata

Esilarante scoperta di Fides et Forma:

l'«arrivista» padre Bruno il 29 maggio firmava un documento contro l'infame "questionario" inviato ai Francescani dell'Immacolata mentre oggi, dopo la sua scalata al potere si fa intervistare dal Vatican Insipider per dire che il questionario era sommamente giusto.

Tutti i dettagli su Fides et Forma:

http://fidesetforma.blogspot.it/2013/09/lobby-tradizionalista-o-ipocrisia-degli.html

segnalazioni di oggi

Ho visto un film simpatico e carico di spunti, se non fosse che ci hanno infilato la solita storia di lesbiche totalmente ininfluente sulla trama. Ma ormai cinema e TV sono funzionali solo a far passare certi "messaggi". A senso unico.

Certe cose ragionevoli («"omofobia" è una definizione contraddittoria») ormai ce le diciamo solo tra di noi:

http://www.campariedemaistre.com/2013/09/lomofobia-non-esiste-ma-sta-per.html


De Mattei, Palmaro e altri scrivono alla Congregazione per i religiosi un'accurato esame che fa le pulci una ad una al provvedimento contro i Francescani dell'Immacolata. Il linguaggio è asciutto e giurisprudenzale:

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350601

martedì 17 settembre 2013

la "maggioranza" di quattro voti su nove


La storia dell'IBP (Istituto del Buon Pastore) è un altro capitolo della guerra contro la liturgia tradizionale in latino.

Avevamo già visto che l'IBP era stato commissariato perché con qualche trucchetto non proprio evangelico le alte sfere romane potessero far "rieleggere" (con una "maggioranza" di quattro voti su nove, di cui uno era quello dell'eletto e un altro era quello del suo segretario) l'abbé Laguérie.


In parole povere: nel 2006 (prima del Summorum Pontificum) la Santa Sede accorda all'IBP l'uso «esclusivo» della liturgia tradizionale in latino, e pochi anni dopo l'IBP viene «commissariato» in modo da favorire la rielezione di chi vuol togliere di mezzo quell'«esclusivo» e introdurre la liturgia Novus Ordo «per motivi pastorali».


Di solito i panni sporchi si lavano in famiglia. Ma quando qualche caporione ne approfittasse per essere colomba in pubblico e serpe in privato, invocando l'ubbidienza per nascondere la propria doppiezza, non si può più tacere.

Tanto più che la "serpe privata" intende spedire in Colombia (il GULag più lontano che aveva a disposizione) il povero don Stefano, reo di aver reso pubbliche alcune stranezze su una pagina su Disputationes Theologicae (che avevo già segnalato il 22 agosto).

L'ultimo aggiornamento di don Stefano:


http://disputationes-theologicae.blogspot.it/2013/09/la-cosiddetta-elezione-dellabbe.html


Tre domande retoriche:

1) un giovane vocato al sacerdozio che intendeva entrare nell'IBP per la sua peculiarità ma lo vede snaturare con strane manovrine, cosa può pensare?

2) i "lefebvriani" come potranno considerare un possibile accordo con la Santa Sede, alla luce del fatto che in pochissimi anni vedono prima approvare e poi snaturare l'IBP?

3) come mai gli stessi che si danno da fare per snaturare l'IBP non levano neppure un fil di voce per criticare almeno un pochino l'enorme sconquasso di certe strane comunità religiose e certi bizzarri movimenti ecclesiali?

lunedì 16 settembre 2013

qualche domanda sulla liturgia

Prima domanda: l'autorità del Papa "conferisce autenticità" al di sopra di ogni critica, oppure il Papa deve anche "custodire" la tradizione?
“È significativo che il breviario di Quignonez, elaborato su richiesta della Sede Apostolica e da essa debitamente promulgato, fosse nondimeno considerato come passibile di critica. Il ripudio di questo breviario per rescritto da parte di Paolo IV nel 1558, e la successiva prescrizione a opera di san Pio V nel 1568, sono la testimonianza più importante nella storia liturgica della priorità attribuita allo sviluppo organico della liturgia rispetto all’approvazione dell’autorità competente.”
[...] Il centro della questione, come riassume Alcuin, è: “Il vescovo di Roma...ha il ruolo di confermare la tradizione liturgica autentica e gli sviluppi conformi a essa, o è la sua conferma che di per sé conferisce autenticità, senza riguardo alla tradizione liturgica?” Questo è il nocciolo della questione. Oggi come allora assistiamo, seppur a distanza di cinquant’anni, ad una liturgia che sembra (mi astengo, per ora, da un personale giudizio) non corrisponda ad uno sviluppo organico della liturgia, bensì ad un’innovazione esasperata e, soprattutto, arbitraria. I novatori in questo si scoprono molto papalini e, siccome il papa ha debitamente approvato, non se ne può nemmeno discutere.

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/come-si-sviluppa-la-liturgia.html


Seconda domanda: quando c'è una diffusa voglia di novità, la "sensazione" che il Concilio sia buono e "ringiovanitore", è garanzia che lo è?

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/la-percezione-che-guido-il-concilio.html



domenica 15 settembre 2013

l'ascesi bellica nell'epoca postconciliare

Citazione dall'ultimo articolo di M.B.:
In ogni generazione c’è una schiera di giovani pronta ad aderire a «qualunque» causa, purché esigente all’estremo, e chieda non meno della vita e della morte: è triste che non lo possano trovare o ritrovare nella fede cristiana, ridotta a buonismo e ragionevole modernità, che da troppo tempo ormai ha ripudiato la via della santità guerriera, lasciando insoddisfatte vocazioni specifiche e preziose, che cercano altrove l’ascesi bellica. Un lettore del Figaro commenta gli articoli da cui ho tratto questo: «Abito a Mainvillier, due passi da Chartres. Vecchia chiesa addossata al cimitero, chiusa e morta. E una moschea bianca e nuova piena, nel cortile, di uomini in veste bianca. I conquistatori del Profeta non possono che sedurre o rivoltare. Ma i preti cristiani, sono spariti. Non li si vede più. Non possono né sedurre né rivoltare alcuno». 

venerdì 13 settembre 2013

«doppia ermeneutica: di rottura DE FACTO, e di continuità DE VOCE»

L'aspetto più comico dei cattolici moderni è il loro meccanismo pavloviano: ah! quell'articolo critica il Papa? vergogna! via! non lo leggerò mai!!

Infatti in lingua italiana "criticare" è diventato sinonimo di "aggredire".

Nessuno ricorda più che "lettura critica" non significa aggressione o disprezzo, ma significa mettere in campo dei criteri a cui tutti (persino il Papa, persino i cattolici pavloviani) sono soggetti. Per esempio il principio di non contraddizione.

"Lettura critica" significa anche che un errore, accusato come tale, può essere invece occasione di chiarire un'espressione equivoca. L'onesta "critica" è utile anzitutto al "criticato". Ma gli ipersuscettibili cattolici pavloviani non lo sanno.

Dal lungo articolo di Radaelli che fa una lettura critica dell'enciclica Lumen Fìdei ho appreso diverse cose che non conoscevo. Ad esempio il fatto che Giovanni Paolo I e i suoi successori hanno abolito il plurale maiestatis papale. Che agli ignoranti può sembrare un'inezia ma che purtroppo è piena di significato:

http://www.enricomariaradaelli.it/aureadomus/aculeus/aculeus_critica_lumen_fidei.html


Colpisce ad esempio il fatto che nella Lumen Fìdei - "la luce della fede" - non sia usata nemmeno una volta la parola dogma

Colpisce poi l'enorme vaccata detta dal beato Giovanni Paolo II nel 1999: «La libertà religiosa è talmente inviolabile da esigere che alla persona sia riconosciuta la libertà persino di cambiare religione, se la sua coscienza lo domanda».

Dunque se un cattolico ritiene di avere in coscienza motivi per farsi islamico, deve baciare il Corano piuttosto che ubbidire al primo comandamento?


L'uomo è fatto per la verità - «tra uomo e verità non c'è neutralità»:
Riassumendo:

primo, tra verità e uomo un rapporto c’è, tale da poter dire che l’uomo è fatto per la verità, è inclinato alla verità;

secondo, questo rapporto è asimmetrico: l’uomo, fatto per la verità, la può conoscere assentendole, ossia ubbidendola;

terzo, ma l’uomo, fatto per la verità, e che per questo dovrebbe, conoscendola, assentirle, cioè ubbidirle, può anche rifiutarla, usando male della sua facoltà di scelta libera;

quarto, la costrizione della verità sull’uomo dovrebbe, per la sola autorità dell’Ente creatore da cui proviene, piegare la coscienza dell’uomo a seguirla, ma in ciò non la forza, perché in essa non c’è violenza, né dittatura, né prepotenza, essendo di pura e tutta spirituale ragione.
Sento già qualcuno sdegnarsi e urlare: aaah! l'articolo di Radaelli critica il Papa! critica due Papi! critica il loro Magistero! aaah! non lo leggerò mai! aaah! e poi apre il sito web del Corriere, per qualche finalmente sana lettura.

L'enciclica dunque ha un brutto problema: spazzato via il dogma, l'errore è costituire il Vangelo come "incontro" e non come "verità".

Considerazione mia: "incontro" non è in opposizione a "verità", ma per chi propugna il soggettivismo è comodissimo partire da incontro... Queste teologie che alla Verità antepongono l'Incontro o l'Evento o la Misericordia, fanno presa sul piano sentimentale.



Nell'enciclica Lumen Fìdei non si parla di peccati mortali, di inferno, del peccato originale, del demonio, non compaiono le parole "dogma", "eresia", "inferno". Strano, eh?

La "dedogmatizzazione" ha ovviamente come risultato la "deadorazione": come si crede, così si prega, e infatti -osservo- la Riforma Liturgica ha ipersemplificato il Breviario (l'ora canonica scende da 9 salmi a "due salmi e un cantico") ed ipersemplificato la Messa (stendiamo un velo pietoso).

Una prima conclusione:
Non si può scrivere una Lettera enciclica sulla Fede senza parlare di libertà, e non si può scrivere una Lettera enciclica sulla Fede che, parlando di libertà, non parli anche di tutti quei gravi elementi conseguenti che ne sono i necessari corollari, e che, ridotti all’osso, si possono riconoscere nel giudizio, che a sua volta deriva dal principio dell’essere, che è il principio di non-contraddizione, distintivo di bene e male (dal giudizio dipendono, come si intuisce, il peccato o la santità, la gloria o la caduta, il Regno di Dio o l’Inferno, la conversione o l’ostinazione nell’errore e nel male e altre cose così).

Però una Lettera enciclica sulla Fede che non parla di libertà e di giudizio depotenzia con ciò tre fatti:
1), l’argomento intrapreso,
2), la verità che lo sottende, e,
3), l’amore che lo veicola.

[...]

A cosa serve una Lettera enciclica sulla Fede che non denuncia gli errori e le eresie oggi pullulanti nella Chiesa, primo fra tutti la pusillanime convinzione di un celeberrimo arcivescovo di Milano, osannata dai relativisti di mezzo mondo, per la quale « ciascuno di noi ha in sé un credente e un non credente, che si interrogano a vicenda (!) » (Carlo Maria Martini, Cattedra dei non credenti, 1987)? se non si anatematizzano gli errori contro la Fede, a che dilungarsi tanto sulla Fede?  

mercoledì 11 settembre 2013

dodici anni di Quarta Guerra Mondiale

Benvenuti nel mondo delle fiabe.

Un manipolo di beduini, incapaci di guidare un aereo monoposto a elica, semina portafogli, Corani e carte di credito la sera prima di mettere in ginocchio la Super Potenza Mondiale:

http://letturine.blogspot.it/2012/09/11-settembre-per-non-dimenticare.html


Nel mondo delle fiabe è obbligatorio credere alla Versione Ufficiale, e se qualcuno la mettesse in dubbio bisogna digrignare i denti e gridargli: "dunque solo tu sei al corrente della verità?"

Nel mondo delle fiabe il dubbio è proibito, e le certezze assolute vengono solo dalla televisione.


Citazione:
«Con la dimostrazione della falsità della versione ufficiale, lo scopo di questo sito è pienamente raggiunto. Non intendiamo fare di più, perchè non è possibile farlo»:

http://xoomer.virgilio.it/911_subito/immagini_eloquenti.htm

martedì 10 settembre 2013

i Frati censurati pure sul loro stesso sito internet

Promemoria: ai frati Francescani dell'Immacolata è stato sequestrato dal clerical-commissario e dai suoi scagnozzi perfino il loro sito internet.

E non parliamo poi del nuovo "segretario"...

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/clamorosa-notizia-sul-fronte-fi-e.html


Qualcun altro riflette sullo spregevole "questionario" inviato ai Francescani dell'Immacolata:

http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2754


Passiamo ad altre notizie: lunga ma interessante "lettera aperta" ad un ciellino che invita la Bonino:

http://no194.org/?p=804

lunedì 9 settembre 2013

Ieri faticoso pellegrinaggio al santuario di Pompei: messa alle 10:30 in una cappella "Bartolo Longo", anzi no, un'altra cappella perché quella era in ristrutturazione (in navata centrale c'era ancora la messa delle 9, che da novanta minuti ancora non prendeva la via della conclusione). Nella nuova cappella troviamo una scena così:


Davvero c'erano tutti questi fedeli per la festività della della Beatissima Vergine? Ma no! Il presidente della celebrazione non ha minimamente menzionato la Vergine, né nell'omelia, né alla fine. Eppure la moda pretesca di questi ultimi anni è concludere le omelie con un generico riferimento alla Madonna, come se ci credessero davvero. Ma proprio ieri niente menzione.

L'omelia era stata incentrata sul «liberarsi dai desideri mondani di mondanità» (come se esistessero anche dei desideri "non mondani" di mondanità, oppure dei desideri "mondani" che però non puntano alle mondanità). Ora, le omelie dovrebbero istruire il popolo, no? Invece vi troviamo sempre la solita noiosissima sequenza di luoghi comuni. Voi direte: che c'è di male che uno predichi contro i desideri mondani di mondanità? Ecco: in auto e in autobus abbiamo al cruscotto una serie di luci-spia: acqua, olio, batteria, freni, carburante... Se si accende una spia precisa abbiamo un'indicazione precisa.

Immaginate invece che la vostra auto abbia una sola unica spia generica intitolata: "c'è qualcosa che non va". E che a un certo punto si accende. Che si fa?

Le omelie di questi pretonzoli sono esattamente la stessa cosa. Parlano contro le generiche mondanità. Dicono che Dio ci ama (un generico "Dio" che genericamente "ci ama"). Talvolta -addirittura!- se la prendono con generiche ingiustizie, commentando genericamente il telegiornale della sera prima. Oppure -incredibile!- dicono che "Dio" ha dato il suo unico Figlio per noi, come se nessuno lo sapesse e come se il sentirselo ripetere sciogliesse il cuore intorpidito dei presenti.

La cappella era piena di cristiani convenuti ad ottemperare un obbligo religioso, perché "parrà brutto se non marco presenza". A chi o a cosa "parrà brutto" non è mai ben chiaro. Ed ancor meno è chiaro cos'è la vita cristiana, in cosa bisogna credere, a cosa servono i sacramenti, perché mai occorra andare a messa anche se piove oppure se c'è un sole (come ieri) che spacca le pietre... Invece delle varie spie precise i pretonzoli oggi danno un'unica indicazione generica. Bisogna amare! Bisogna essere poveri! Bisogna rinunciare al male! Bisogna accettare gli altri! Eh, ma insomma...!

Chi va a messa in un santuario famoso si aspetta di trovare qualcosa di serio che rinvigorisca la vita di fede così tanto maltrattata nelle parrocchie. Figuratevi quando per andare al santuario ha investito tempo, fatica, soldi e pazienza, e invece trova il più patetico parrocchialismo: la voce impostata di lettori e concelebranti (come se i fedeli fossero un ammasso di bimbi cretini che devono imparare le tabelline), la cappella che sembra ricavata da un deposito calcestruzzi, la bruttissima pala d'altare (per fortuna la foto mossa non rende!) e un orrido crocifisso appeso per le mani, un impianto di amplificazione per far sentire fino in fondo le trite banalità dell'orso Yoghi, suppellettili sacre che sembrano comprate al negozietto cinese...

Il gruppone in maglietta blu era una comunità di fedeli di Casapulla, famosa città del sud Italia. Al termine, al momento della benedizione, i celebranti si siedono per permettere ai capetti in blu di fare le loro omelie (tutti a ringraziare tutto, applausi ad ogni dove, e altri saluti e ringraziamenti), impedendo l'unico necessario ringraziamento dopo la Comunione (un tizio davanti a me, al secondo applauso che preannunciava un ulteriore intervento di saluti e ringraziamenti, ha sommessamente recitato questa litania: «ma che stracazz...»): e quando finalmente i casapullesi hanno avuto il loro momento di gloria e colui-che-presiede si appresta a dare la benedizione conclusiva, ecco un altra fastidiosa sorpresa: la lunga preghiera per domandare a "Dio" (cioè agli uffici vaticani competenti) la canonizzazione del beato Bartolo Longo - canonizzazione che è una colossale opportunità commerciale per il santuario visto che nella preghiera quel beato non se lo caga nessuno.

Chi vive da quarant'anni in prossimità del santuario mi fa pure sapere che fino a non molti anni fa c'era nelle ore di punta una messa ogni 30 minuti (sparse tra le varie cappelle, ma c'erano). Poi da qualche anno è entrato in vigore il bizzarro criterio del "meno messe e più messa": le celebrazioni sono a orari tondi (ogni ora, ma non alle 18) perfettamente incompatibili con gli orari dei già abbastanza squinternati mezzi pubblici, e naturalmente quasi tutte "concelebrate", perché se il prete sta lì da solo la gente potrebbe pensare che è davvero lui l'intermediario tra i fedeli e Dio... Nella sala confessioni il clero scarseggia sempre, le messe scarseggiano ma sono concelebrate, e in compenso ci si lamenta che i preti sono pochi.

La peggiore pastorale vocazionale possibile è proprio quel tipo di prete, perfettamente a suo agio nel presiedere una celebrazione che si trascina dall'inizio alla fine, e specialmente nella preghiera eucaristica "quarta" per evitare che le vecchiette, trascinandosi, ne approfittino per "concelebrare" anche loro. Gli altri fedeli dormono, in attesa che il presidente li svegli con il segnale apposito ("mistero della fede!").

A trascinarsi sono anzitutto le voci e il canto: per esempio quella merdosissima canzonetta «Nella tua messa, la nostra messa» è una formidabile tortura per la pazienza di chiunque. Ascoltare quelle patetiche preghiere dei fedeli (banalità preconfezionate la cui lettura è appannaggio "dei fedeli") riempie di desolazione. Recitare il Credo a velocità di moviola e accorgersi che ognuno lo finisce in un momento diverso, è un eccellente lassativo. Sentire che le formule più semplici (come "amen") sono recitate a volume più alto (e quel "rendiamo grazie a Dio" finale recitato con un senso di liberazione), fa capire cos'è diventata la liturgia perfino in un santuario mariano. Non ci si illuda che all'altar maggiore le cose cambino drasticamente.

Subire questo stato di cose uccide lentamente la speranza e riduce il cristianesimo ad un moralismo. La messa, fonte e culmine della vita della Chiesa, ti induce a fuggire dalla Chiesa. Ma questo, i pretazzi, ancor oggi non lo hanno capito. Sanno solo trasformarsi in gelide statue di sale (dotate di falso sorriso di circostanza) quando uno gli dice che preferisce la Messa Vetus Ordo.

sabato 7 settembre 2013

digiuno per la Siria - un atto di imperio

Inizio citazione:

«Quante divisioni ha il Papa?», chiese derisorio Stalin. Il dubbio, e la derisione, percorrono da allora tutta la contemporaneità, anzi si sono aggravati dopo il Concilio e la diserzione generale che ne è seguita. I cattolici sono minoranza nel mondo, sono divisi da ideologie d’accatto e dispersi nelle lingue, insofferenti di autorità... il contrario di un esercito. Dunque, impotenti.

Arriva Papa Francesco e dal balcone ordina a questi cristiani la giornata di digiuno e preghiera per scongiurare l’intervento americano in Siria. So che a molti «tradizionalisti» questo Papa continua a non piacere; li invito solo a considerare che Bergoglio non dubita che esistano le masse cattoliche, le divisioni cristiane, e non ha alcun ritegno a dar loro ordini, né il minimo timore che disobbediscano ai suoi comandi. Il suo colto e timido predecessore, non si è mai rivolto ai cattolici così: con un atto di imperio, sicuro dell’obbedienza. È il secondo atto d’imperio che fa Francesco. Il primo fu la sua prima apparizione sul balcone, quando chiese alle persone riunite in piazza San Pietro di impetrare su di lui la benedizione di Dio, e si inchinò per ricevere la benedizione sul capo.

I soliti giornalisti (coi tradizionalisti formalisti) dissero che s’inchinava al popolo: sciocchezza. È stato – per citare un osservatore più acuto – il gesto «di un capo carismatico che, con l’appoggio delle masse, intende rovesciare le vecchie élites ramificate, in favore di una struttura di potere più piramidale». Il rapporto diretto col popolo senza mediazioni, di un comandante. Difatti, fu lui fin dal primo momento, a guidare la preghiera di benedizione su di sé, e tutti noi intensamente, la ripetemmo di tutto cuore. E prima, la piazza aveva fatto silenzio, nell’ improvviso e mistico concentrare della volontà collettiva sulla testa dell’Uomo del balcone.

Da un secolo, queste mistiche fusioni tra il capo e le sue masse non hanno buona stampa, ed è politicamente corretto evitarle come la peste. Lui non ha avuto scrupolo di adottarle, ed il Papa è l’unico che può farlo a buon diritto. Qui, io ho riconosciuto (finalmente) con tutti i difetti e le eventuali idiosincrasie caratteriali, un uomo di comando. Non a caso ha scelto di essere della Compagnia di Gesù, ordine militare fondato da un guerriero spagnolo, dal comandante di un tercio col corpo coperto di cicatrici e stortato dal mestiere delle armi

Questi gesti d’imperio, quando vengono da un comandante, hanno questo effetto insolito: che «formano» la massa dove prima c’era una sparsa folla di dubitanti, di distratti, di spettatori e di insubordinati. L’ordine dato, responsabilizza. Tutti a digiunare sabato? Molti non ci riusciremo; ma tutti tenteremo, sicuri che l’ordine è stato giusto.

venerdì 6 settembre 2013

stavolta Benedetto Croce è stato onesto

Benedetto Croce, su «Il Giornale d’Italia» (15.X.1907) rispondendo al futuro apostata don Minocchi scrisse:
“Il Modernismo pretende di distinguere il contenuto reale del Dogma dalle sue espressioni metafisiche che egli considera come cosa del tutto accidentale, allo stesso modo che sono accidentali le varie espressioni di linguaggio, in cui può venire tradotto un medesimo pensiero. E in questo paragone è il primo e sommo sofisma dei modernisti. Infatti, è verissimo che un medesimo concetto può essere tradotto nelle più varie forme di linguaggio, ma il pensiero metafisico non è linguaggio, non è forma di espressione: è logica ed è concetto. Onde un dogma tradotto in altra forma metafisica, non è più lo stesso dogma, come un concetto trasformato in altro concetto non è più quello.

“Liberissimi i modernisti di trasformare i dogmi secondo le loro idee. Anch’io uso di questa libertà… Soltanto io ho coscienza, facendo questo, di essere fuori della Chiesa, anzi fuori di ogni religione; laddove i modernisti si ostinano a professarsi non solo religiosi, ma cattolici.

“Che se poi, per salvarsi dalla necessaria conseguenza dell’assunto principio, i modernisti, simpatizzando con i positivisti, con i pragmatisti e con gli empiristi di ogni risma, addurranno che essi non credono al valore del pensiero e della logica, cadranno di necessità nell’agnosticismo e nello scetticismo. Dottrine, queste, conciliabili con un vago sentimentalismo religioso, ma che ripugna affatto ad ogni religione positiva”. Concludeva: “non ci capiterà facilmente un’altra volta la fortuna di essere d’accordo con il Papa”.
Infatti, Croce non era cattolico, ma capiva quanto gli errori del modernismo fossero frutto di pensieri contaminati dal peggiore relativismo.

(citazione reperita su: http://www.agerecontra.it/public/press10/?p=3389 )

giovedì 5 settembre 2013

Casti Connubii e altre notizie

A rileggere quest'enciclica del 1930 (la Casti connubii di Pio XI) si rimane a bocca aperta: parla di tutti i problemi che abbiamo oggi e condanna matrimoni con non cattolici, aborto, unioni civili, pornografia, convivenza, femminismo, divorzio, ogni sovversione del matrimonio:

http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19301231_casti-connubii_it.html


Un altro articolo sulla guerra contro la liturgia tridentina:

http://www.terrasantalibera.org/ARCANGELO=QuestaMessaNonSiHaDaFare.htm


E ora chi avrà più il coraggio di mettersi la maglietta dell'Osservatore Romano per andare in facoltà?

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/losservatore-romano-sdogana-la-teologia.html

mercoledì 4 settembre 2013

martedì 3 settembre 2013

Comunione nella mano, e frodi simili

Prima o poi bisognerebbe tradurre (se non è già stato fatto) questo interessantissimo lungo scritto di Michael Davies: "Comunione nella mano, e frodi simili":

http://www.catholictradition.org/Eucharist/communion.htm

Merdjugorje: un cattolicesimo geneticamente modificato

Contro le false apparizioni di Merdjugorje, gli inquinamenti new-age, UFO e santoni tutt'altro che cattolici: segnalo un interessante articolo (in due parti, e a tratti davvero esilarante) dell'eccellente Marco Corvaglia:

http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/medjugorje-cattolicesimo-geneticamente-modificato.html

http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/dieci-segreti-e-una-lunga-attesa.html


domenica 1 settembre 2013

fondatore di rivista gay ridiventa etero

Storia di una drammatica tragedia nel mondo GLBT: Michael Glatze, pluri-premiato attivista omosessuale e fondatore di riviste come Young Gay America, nel 2007 è ridiventato eterosessuale ed è oggi fiero oppositore dei "diritti degli omosessuali":

http://www.omosessualitaeidentita.blogspot.com/2007/08/un-leader-nella-lotta-per-i-diritti-dei.html


Lettera di un gay (e lavoratore precario) al Presidente della Repubblica: Presidente! io non mi sento in pericolo per l'omofobia, ma per la precarietà del mio lavoro!


http://www.culturacattolica.it/?id=17&id_n=33655


Mini-forum / spazio commenti "Si può cambiare", sull'uscire dall'omosessualità femminile:

http://omosessualitaeidentita.blogspot.it/2010/04/uscire-dallomosessualita-forum-dedicato.html