martedì 31 maggio 2016

la Polizia distrugge con le ruspe un grosso accampamento di zingari

La Polizia distrugge con le ruspe il più grosso accampamento di zingari in Russia, una vera e propria cittadella abusiva.

Gli zingari, disperati, hanno fatto la solita sceneggiata disperata (di quelle che piacerebbero tanto ai telegiornali nostrani) ed esibito i più tradizionali simboli religiosi (cf. foto nelle pagine 2 e 4), ma dato che in Russia la Polizia non ha le mani legate e non teme campagne di stampa né magistrati ipersuscettibili, non c'è stato niente da fare.

Servizio fotografico in sette pagine (attenzione a non cliccare la serqua di siti web attira-clic, zeppi di malware e pubblicità):

http://englishrussia.com/2016/05/31/russian-police-destroys-biggest-gypsy-village-in-russia/


sabato 28 maggio 2016

notiziole

Vai alla Messa con l'auto? Bene, il posto c'è:

http://blog.messainlatino.it/2016/05/caltanissetta-auto-parcheggiata-dentro.html


Il sito web Messainlatino è ancora attivo, anche se ormai si limita alle notizie tipo: "messa sponsorizzata dal vinaio", con tanto di product placement:

http://blog.messainlatino.it/2016/05/verona-chi-e-stato-in-seminario-il-suo.html


Cosa succede quando un gesuita, mentre celebra Messa, si accorge che il Vangelo del giorno contraddice il gesuitismo gesuitico gesuitante?

http://www.antoniosocci.com/lo-principe-novi-farisei-inf-xxvii-85/


Secondo il Gänswein, Benedetto XVI  ha letteralmente istituito una cosa nuova: il "papato emerito", una novità colossale, un «ben ponderato passo di millenaria portata storica».

Cioè una anomala innovazione, senza motivazioni teologiche né canoniche:

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2016/05/dichiarazione-di-mons-ganswein-sulla.html

giovedì 26 maggio 2016

ogni tanto fa bene rileggere

Fino a quando dureranno le false apparizioni di Merdjugorje?

http://www.riscossacristiana.it/le-false-apparizioni-di-medjugorje-di-pucci-cipriani/


Nel manifestino qui sotto c'è scritto: «Il giorno 2 ci sarà l'apparizione (345 euro a persona, minimo 45 persone)».

Nota bene: siccome la sedicente veggente vive a Monza col marito e i quattro figli, tanto valeva organizzare un pellegrinaggio a Monza:

http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/i-veggenti-di-medjugorje-e-il-conflitto-dinteressi.html



mercoledì 25 maggio 2016

è l'ora delle statistiche

In Europa c'è mediamente un seminarista ogni dieci preti, una media misera (e ulteriormente calante, dal 2011 in poi).

Sarà mica perché la formazione nei seminari è una cosa gaia e frù-frù?

http://www.truenumbers.it/numero-preti/

martedì 24 maggio 2016

svacco postconciliare: neo-francescani

Comunità francescana di Kapanata (nei pressi di Manila, nelle Filippine): francescano celebra la Messa con i seminaristi, tutti stravaccati nella sala ricreazione:


http://thepinoycatholic.blogspot.com/2016/01/board-meeting-mass-anyone.html

Nessun provvedimento è stato preso (e ci credo: qui in Italia succedono esattamente le stesse cose).

Indovinate invece la furiosa tempesta che si sarebbe abbattuta sui seminaristi e sul celebrante, qualora fosse stata una tipica Messa Tridentina... magari dei Francescani dell'Immacolata.

Utile letturina:

http://www.allchristian.it/dinamico.asp?idsez=11&idssez=12&id=152

lunedì 23 maggio 2016

segnalazioni (in inglese)

Sito web di notizie sulle vittime di abusi sessuali da parte di preti. È incredibile come certi soggetti, pur dopo la condanna, vengano in sordina rifilati di nuovo ai fedeli, come un certo vescovo americano inviato ad amministrare le cresime (i parrocchiani si sono giustamente infuriati e la curia ha "cambiato vescovo"):

http://theworthyadversary.com/


Se sei avvocato pedofilo (e tanto più con cognome ebraico), scendi automaticamente al livello 1, quello meno colpevole di tutti:

http://www.syracuse.com/crime/index.ssf/2016/05/ex-lawyer_martin_j_rothschild_avoids_public_sex_registry_for_1600_child_porn_pic.html


Inusuali profezie della compassata regina d'Inghilterra: una Terza Guerra Mondiale in arrivo, che farà sembrare la Seconda una banale buca nella strada. Un certo John Kirby della BBC, non proprio in maniera inglese, comanda di dimenticare immediatamente quelle parole, perché «ultimamente la Regina parla troppo a vanvera»:

http://yournewswire.com/queen-elizabeth-reveals-she-is-ready-to-flee-britain/

domenica 22 maggio 2016

ulteriore giro di vite sugli istituti diocesani di vita consacrata

Avanza ancora la clerical-burocrazia.

La notizia è pressoché passata in sordina: dal 1° giugno 2016 la creazione di istituti diocesani di vita consacrata dovrà essere approvata dal Vaticano altrimenti non sarà valida. (nota: finora il CJC §579 si limitava a richiedere: «purché sia stata consultata la Sede Apostolica»).

Questo perché le diocesi approverebbero con facilità carismi poco originali.

Tento qui di spiegare perché è un pasticcio burocratico che prelude ad altri pasticci. Mi sia concesso, per amor di brevità, di risparmiare complessi distinguo fra i personaggi sostanzialmente furbetti e quelli sostanzialmente onesti.

Tre caratteri tipici della burocrazia clericale sono:
  1. danneggiare gli onesti, al fine di creare un po' di dispiacere ai furbi;
  2. appiattire le espressioni della fede ad un elenco precostituito di ciarpame clerically correct;
  3. trasformare la rete di rapporti di fiducia in una rete di regolamenti.

Mi pare che il sopracitato provvedimento risponda a tutti questi requisiti. Vediamoli uno per uno.

1) Non colpisce gli imbroglioni ma gli onesti.

Le cronache ecclesiali degli ultimi decenni riportano diversi episodi riguardanti autoincaricati santoni infaticabili nel fondare comunità religiose che attraggono anime in buona fede, comunità il cui "carisma" consiste nella fedeltà assoluta al santone.

Il problema, in altre parole, non sta né nelle anime in questione (che hanno bisogno di una guida onesta), né nel processo diocesano di riconoscimento, ma nella personalità del santone fondatore che ha i mezzi e la costanza per abbindolare l'ordinario diocesano. Il provvedimento sopra nominato, nella speranza di rimediare alla faciloneria di certi vescovi, colpisce preventivamente chiunque stia costituendo una comunità (e ottimisticamente trascura il caso in cui il santone goda di appoggi in Vaticano tali da rinviare per interi decenni i provvedimenti che andavano presi subito, come i vari Maciel, Burresi, ecc.)

Nelle cronache ecclesiali, infatti, raramente c'è spazio per la vita di tante comunità religiose avviate in modo onesto e trasparente, dove il fondatore gode di fiducia ma non di culto di latrìa dalle anime che vi si aggregano. La nascita di tali comunità avviene generalmente perché il tipo di vita religiosa ivi promosso non è disponibile altrove. Cioè avviene in piccolo esattamente ciò che avveniva coi grandi ordini religiosi (la riforma cappuccina, i carmelitani scalzi, ecc.).

Gli onesti devono anzitutto sudare per non farsi stravolgere la comunità dai vescovi, che generalmente vedono la rara nascita di nuove comunità con sospetto e come buona solo a tappare qualche buco (e i buchi, nelle caselline del foglio Excel di un vescovo, non mancano mai). È il caso, ad esempio, di tutte quelle comunità i cui sacerdoti vengono automaticamente impiegati nelle parrocchie, come se la comunità fosse una succursale della diocesi (quanti di loro segretamente sospirano: "se avessi aspirato a guidare una parrocchia sarei entrato in diocesi, non qui!")

Ora gli onesti devono sudare anche per dimostrare di essere "originali". Non solo al vescovo, ma anche all'ufficio vaticano che esaminerà la pratica alla ricerca del pelo nell'uovo. È come per il fisco: sei colpevole fino a prova contraria.

Così, nel tentativo di rendere probabilmente più fastidiosa la vita ai furbetti, si rende sicuramente la vita più rognosa agli onesti.

2) L'appiattimento al clerically correct.

Una delle aberranti conseguenze dell'introduzione del Novus Ordo è la possibilità (realizzata con spettacolare frequenza) di trasformare la liturgia in un farraginoso cerimoniale. Chiunque abbia partecipato almeno una volta ad un Ritiro del Clero, con annessa recita di qualche Ora del Breviario, avrà potuto osservare la trascinata e non proprio compìta e devota esternazione di versetti e formule. E questo tra il clero, riunito quando il gregge non lo vede. Ed è lo stesso atteggiamento riscontrabile in una qualsiasi parrocchia: orsù, facciamo il cerimoniale, così potremo dire di aver marcato il cartellino.

Nel vagliare una nuova comunità, il pelo nell'uovo vanno a cercarlo anzitutto nella liturgia: la recita devota, mentre a parole è incoraggiata, nei fatti è classificata come un dannoso amore per l'esotico, mentre il trascinarsi come al Ritiro del Clero, o lo spontaneismo ipocrita di robe come le Preghiere dei Fedeli (massime quelle dei seminaristi), è tutto sommato approvato (se "dovunque" si trascinano così, allora non puoi criticare chi fa altrettanto; nel frattempo il vescovo solleverà un arcuato sopracciglio nel notare che in una comunità si preferisce il gregoriano alle canzonette schitarrate: sarà vero "carisma"? ai colpevoli l'onere di dimostrarlo).

E non apriamo il capitolo sul latino e la liturgia tradizionale, che sapete già tutti dove si va a parare.

Stesso discorso per la vita interna: due ore di meditazione? nooo, che esagerati! digiunate due volte alla settimana? nooo, troppo spesso! Avete la levata alle sette e trenta? nooo, troppo tardi! preferite la Messa comunitaria? nooo, non siete aperti alla diocesanità e alla parrocchia! vorrete mica vivere in clausura? vorrete mica scansarvi i grandi eventi diocesani e interdiocesani, compartimentati nello spazio assegnatovi (in modo da conteggiare con precisione eventuali defezioni)? nooo....

Così, nel tentativo di ostacolare probabilmente i furbi, si finisce sicuramente per appiattire gli onesti, e l'itinerario di verifica e riconoscimento diventa l'arma con cui snaturare la comunità.

Dalle nascenti comunità, infatti, mentre si esige "originalità del carisma", contemporaneamente si esige una non originalità nella vita comunitaria e perfino nel modo di esprimersi. Cioè si pretende un carisma "originale" (che deve essere verificabile anche dai competenti uffici vaticani come tale, che devono essere addirittura documentati sulle «reali possibilità di sviluppo»: e che è, il business plan di un prodotto da lanciare sul mercato?), in modo però da poterlo castrare. Per esempio: non puoi più dire che X è un'eresia, Y è ambiguo e Z è la verità, ma devi considerare la varietà dei punti di vista, aprire piattaforme di dialogo, considerare l'arricchente diversità dei carismi, distinguere il peccatore dal peccato, evitare ogni più piccolo conflitto, operare misericordia piuttosto che giustizia...

I membri della comunità, non meno che i novizi, devono essere purtroppo addestrati all'uso intensivo delle sfumature del clerically correct ed allenati ad emettere un sorriso beota in quelle circostanze dove Nostro Signore avrebbe piuttosto adoperato una «sferza di cordicelle» o risposto «voi che avete per padre il diavolo».

Così, nel tentativo di affaticare probabilmente i furbi, si finisce sicuramente per estenuare e castrare gli onesti.

3) Management ecclesiale: trasformare Zaccheo in Ponzio Pilato.

La variopinta gerarchia dei donabbondio con mitria e pastorale, ancor più del proprio stesso parco parroci, ha una segreta, inflessibile, maniacale fissazione: quella del potersene lavare le mani.

Consigli diocesani, conferenze episcopali, conferenze dei superiori maggiori, collegi dei consultori, consigli parrocchiali... tutti a produrre sempre più ampi documenti, relazioni, lettere, esortazioni, nella cui alluvione di chiacchiere diluiscono direttive e regolamenti. E poi vicari, incaricati, commissari, responsabili... tutte figure intercambiabili. La rete di rapporti di fiducia è stata sostituita da un apparato burocratico. Pensate per un momento a quante volte un ecclesiastico vi ha risposto: "io sarei anche d'accordo, ma sai... il consiglio... il documento... la curia... la conferenza episcopale...".

Le grandi decisioni (approvare un nuovo istituto, ordinare un sacerdote, ecc.) non vengono più prese sulla reciproca fiducia (come Innocenzo III con san Francesco), ma sulla base di relazioni scritte (come tra dipartimenti dell'apparato sovietico). Come se il vagliare una vocazione o un carisma consistesse nell'applicare normative e nel misurare parametri: "non è colpa mia, ho solo seguito le istruzioni". Pertanto il vagliatore incaricato può essere qualunque insipido ometto capace di dimostrare di averle seguite: "mancano ancora queste quattro caselline del foglio Excel, la comunità non si può approvare".

Coloro che invece hanno dimestichezza con ipocrisia e burocrazia avranno ovviamente vita ben più facile.

Così, nel tentativo di far vagliare anche da un apposito ufficio della Santa Sede una comunità costituita da un furbetto, si finisce inevitabilmente a stringere di più il cappio al collo a quelle originate onestamente.

Congettura: è solo in preparazione di un ulteriore giro di vite.

La proliferazione di norme e controlli sortisce sistematicamente l'effetto opposto (eterogenesi dei fini): un vescovo potrà essere ancora più approssimativo nel vagliare un "nuovo carisma", tanto l'ultima parola spetta al competente ufficio vaticano che esaminerà l'incartamento.

Se si accetta l'idea che in Vaticano sappiano pianificare a lungo termine, si può prevedere che il passo successivo sarà quello di sfoltire il numero di comunità tentando di sopprimere ed accorpare quelle incapaci di dimostrare il proprio "originale carisma", cioè una propria materiale utilità contingente. Un vero centralismo dei soviet, autoincaricatosi di incasellare, normare e controllare con la scusa che solo così si starebbe incoraggiando e accompagnando.

Ed anche così, come al solito, il tentativo di ridurre possibilmente i furbetti si trasformerà nel sicuro falciare gli onesti. Toccherà pregare ancora di più con la formula: salvaci, Signore, dalla burocrazia clericale.

sabato 21 maggio 2016

foto

Dunque, dicevo... sono andato nella biblioteca del monastero:



...per consultare questo:


giovedì 19 maggio 2016

«un cattivo Concilio e una cattiva Messa»

Citazione:
Non molto tempo dopo la pubblicazione, nel giugno 2000 del Terzo Segreto di Fatima da parte della Congregazione della Fede, il cardinal Ratzinger ha detto a padre Dollinger durante una conversazione di persona che c’è ancora una parte del Terzo Segreto che non è stata pubblicata".. Le parole dell'allora cardinale, poi salito al soglio pontificio sarebbero state queste: "C’è di più di quello che abbiamo pubblicato". Non solo. Secondo Dollinger, il papa gli avrebbe confidato che la parte pubblicata del segreto di Fatima è completamente autentica e che quella segreta parlerebbe di "un cattivo concilio e di una cattiva messa" che sarebbero successi in futuro.
Ma guarda un po', il terzo ("quarto") segreto di Fatima, quello che Ratzinger pubblicamente disse che era completo, lo stesso Ratzinger ora confida che era incompleto.

www.ilgiornale.it/news/cronache/confessione-papa-ratzinger-c-altro-sul-segreto-fatima-1259494.html

http://www.radiospada.org/2016/05/fatima-la-clamorosa-conversazione-di-benedetto-xvi-con-padre-ingo-dollinger/


mercoledì 18 maggio 2016

vescovi conciliari «sempre più vicini ai fedeli»

Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Arcivescovo Metropolita
Per accogliere gli «sportivi», l'arcivescovo di Palermo (Corrado Lorefice) s'è «dilettato» con la bici in chiesa, in abiti liturgici, cosa che ha fatto titolare ai giornali «Un gesto che lo fa diventare sempre più vicino ai fedeli».
(Mi chiedo che gesto farà qualora dovesse accogliere l'«arcigay» oppure il «partito dei pedofili»).

A proposito di pedofili:

Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Arcivescovo
celebra la Liturgia di Kiko nel Seminario Neocatecumenale di Guam.
Si notino il tavolone di Kiko, i seminaristi incravattati di Kiko,
il Vicario Generale Neocatecumenale Concelebrante,
la Croce Astile di Kiko, l'autoritratto di Kiko Redentore alle spalle,
gli immancabili tappeti-moquette neocatecumenali

L'arcivescovo neocatecumenale di Agaña (isola di Guam nell'Oceano Pacifico), Anthony Sablan Apuron, è stato accusato di atti di pedofilia (risalenti a quarant'anni fa, in cui era ancora soltanto presbitero).

Altre notizie: Jungle Watch e blog Neocatecumenali.

martedì 17 maggio 2016

finalmente la Chiesa è vicina alla gente

Citazione:
La messa è finita, andate in pace”. Canto finale? Sì, ma con sorpresa. Subito dopo la benedizione il reverendo ha fatto partire il video sul maxischermo appollaiato sopra l’altare come la colomba dello Spirito Santo. E’ comparso il Pipita e la scritta 36. Tante sono le reti segnate dall’attaccante che ha superato il record di centri che Gunnar Nordhal deteneva da 60 anni.

In chiesa il boato e l’applauso hanno destato anche il fedele più assonnato. Poi don Lello [don Raffaele Sogno], intuendo che quello era diventato il suo momento, ha dato l’ordine: “Musica, musica”. E via con l’inno del Napoli, che assomiglia pacchianamente a L'Estate sta finendo dei Righeira, e poi con quello della Champions League. Pubblico impazzito, chierichette in estasi e lui, ancora vestito con la casula rossa, rosso sangue, rosso martiri, rosso Spirito Santo si godeva beato il suo show.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nuove-idolatrie-higuain-adorato-a-messa-16179.htm

giovedì 5 maggio 2016

i preti conciliari, cioè quelli che odiano la Messa tridentina

Citazione:
...la Chiesa conciliare.

Una chiesa alquanto “strana”, con sacerdoti “strani”.

Perché questi sacerdoti si scateneranno contro di voi al solo menzionare la Messa tridentina, la Messa di sempre. Non vi spiegheranno i motivi di tale viscerale ritrosia verso di Essa, non vi spiegheranno il perché di tale reazione sproporzionata. Non lo faranno... semplicemente perché la odiano, la detestano. Così come detestano tutti coloro che si rifanno al cosiddetto Vetus Ordo, tutti coloro che intendono rimanere ancorati alla Tradizione. Una Tradizione che impone loro, consacrati sacerdoti, di essere ciò che dovrebbero essere...(ma forse meglio dire) ciò che non vogliono (più) essere. Dirlo apertamente suonerebbe come un capo d'accusa: ma come, un sacerdote che cova odio nel cuore? Invece è proprio così e per di più si tratta di un odio assai profondo che si trasforma fino all'avversione più veemente e spietata nei confronti di coloro che non si sono resi falsi e traditori come loro.

L'articolo completo di p. Elia Schafer è qui:

http://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=1407


Da un altro articolo di Gnocchi, a proposito del «tizzone d'inferno» che sta (s)governando la Chiesa:
Il piccolo resto cattolico non si fa più illusioni sul vescovo di Roma, anzi ha imparato rapidamente a diffidarne e a difendersi dai colpi di flagello con cui batte quotidianamente il Corpo Mistico di Cristo. Non si scandalizza se, parlando di un simile fenomeno, si usano espressioni come “tizzone d’inferno” (cfr. Tex Willer per i fumettari e i Promessi sposi per gli intellettuali). Il piccolo resto non ha i fremiti clericali di certe anime belle foderate con polverose tappezzerie clericali di fine Ottocento, intente a baloccarsi con il “rispetto e l’ossequio comunque dovuti al successore di Pietro” mentre lui, il “successore di Pietro”, continua a devastare, reprimere e opprimere.

Non è l’opera di Bergoglio a stupire e ferire tanti cattolici, ma la sconsolata constatazione che non c’è un solo pastore dotato di lucidità, coraggio e forza per dire la verità tutta intera pubblicamente ed efficacemente.
Vale la pena leggerlo per intero:

http://www.riscossacristiana.it/fuori-moda-la-posta-di-alessandro-gnocchi-5/

domenica 1 maggio 2016

Cammilleri comincia quasi a ravvedersi

Articolo di Alessandro Gnocchi: nelle gaie seminariadi, viene indotto il fallo grazie a nomi di eretici e bandiere israeliane:

altre foto e articolo: su Riscossa Cristiana


Rino Cammilleri fa un piccolo passo avanti (neanche tre anni!):

10 ottobre 2013: «il papa sa quello che fa, e quello che fa è parte di una precisa strategia. [...] È un rischio, speriamo calcolato»:

https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/diagnosi-il-cattolicesimo-ridotto-a-tifoseria-papista.html

20 aprile 2016: «...poiché non ci capisco più niente non so a chi altro chiedere»:

http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-chiedo-scusa-ma-non-capisco-15919.htm