È triste quest'epoca in cui per qualche buona omelia occorre ascoltare... i laici:
http://www.ilgiornale.it/news/questepoca-c-gi-troppa-autoindulgenza-1201908.html
Ma no, dai, c'è il cardinal Lopez Rodriguez, della repubblica Dominicana, che ha parlato dell'ambasciatore J. Brewster, americano e gay dichiarato, accusandolo di favorire l'agenda gay sul suolo della Dominicana, soggiungendo:
«Quello lì [Brewster] ha bisogno di tornarsene all'ambasciata... Lasciatelo sbrigare le faccende di casa, dopotutto lui è moglie di un uomo».
http://rorate-caeli.blogspot.com/2015/12/dominican-cardinal-to-homosexual.html
Come previsto, torna in ballo la roboante proposta di far "sposare" i preti. Ma signora, li ha visti bene? Sposare chi? A parte il fatto che i preti hanno già almeno cento suocere cadauno, tolta la maggioranza di vecchi e polverosi pretonzoli ingrigiti dal tran-tran parrocchiale che attirano solo la naftalina, tolta l'ampia fetta di
frou-frou che preferirebbe piuttosto un marito dotato e muscoloso, tolta la fettina di furbetti che da sempre preferiscono essere farfalloni piuttosto che essere sposati, cosa resta? Resta solo la minoranza di quelli che al celibato ci credevano sul serio:
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351189
E però è una roba non da poco: immaginate un prete divorziato risposato e pure transessuale (cfr. il card. Bagnasco che amministra la Comunione a Wladimiro "Luxuria"), che può accedere alla Comunione... Immaginate un seminarista che arriva tardi a Messa, «scusate, la mia fidanzata [il mio fidanzato] m'ha trattenuto al telefonino»... Immaginate subito dopo la Messa, la moglie [e la suocera] del parroco che lo rampognano perché il cestino delle offerte è troppo misero e con quello lei non riesce a pagarsi il parrucchiere...