domenica 30 dicembre 2012

il telefono cellulare del Papa!

Pontifex, l'allontanamento per via direttissima di don Corsi da parte di Bagnasco, e altre oneste considerazioni:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/13680-qfemminicidioq-la-societa-di-oggi-faccia-il-mea-culpa-non-si-deve-condizionare-la-giustizia


Oggi parliamo pure di politica: una ampia citazione sulla scollatura che c'è tra Vaticano e Chiesa cattolica:

Il Vaticano appoggia Mario Monti

Il Vaticano, mi dicevo, teme di più un Vendola ministro: nozze gay, eutanasia, droga legale. E cerca di condizionare il vincitore sicuro, il PD. In qualche modo, la (solita) scelta del male minore, la politica del tappare le falle morali della società – innescata ultimamente dalla stessa Chiesa col Concilio – nelle ben note battaglie di retroguardia, sempre perdenti, giusto per ritardare l’inevitabile. Ma no, qui c’è un endorsement esplicito, sgangherato, volgare: tutte qualità che fanno riconoscere la mano del segretario di Stato Bertone. Quest’uomo che si crede un Richelieu è senza finezze, ha le mani in pasta dappertutto, appare sempre dietro Napolitano in qualunque occasione pubblica con i suoi occhietti vicini e il largo, beato sorriso stampato in faccia: felice di essere «nel potere».

Monti e Bagnasco
Tuttavia si dice che l’endorsement a Monti sia approvato da Benedetto XVI, e del resto non è stato lui a scegliere Bertone? Si apprende anche che Andrea Riccardi seguace del rabbino Benamozegh e ministro montiano, può chiamare il Papa al cellulare.


Questo è uno scandalo. Un doloroso, ma patente scandalo. Non solo dà giustificazione alle voci volgarmente maligne sui favori chiesti ed ottenuto dal governo Monti, anzitutto l’esenzione di fatto dall’IMU. Non solo configura l’adesione del Vaticano ad un progetto, di cui Monti è il delegato, di asservimento del nostro popolo ad oligarchie del denaro e del potere fra Berlino e Bruxelles, intese ad inchiodarci ad un destino di declino non solo economico, ma vitale. Non solo il Vaticano aderisce così ad un «ordine nuovo» di cui dovrebbe aver colto la somiglianza con il regno della Bestia lumeggiato nell’Apocalisse.

Sul piano politico, il Vaticano compie la parabola discendente per cui s’è trasformato da universale (katolikòs) in «sovrannazionale» nel senso della Commissione UE, una specie di agenzia ONU, di una ONG. E ciò, proprio mentre mostra platealmente il suo «particolarismo» estremo sulla scena italiana. Infatti il secessionismo velleitario della Lega è uno scherzo da bambini, in confronto al secessionismo spogliatore degli apparati dello Stato ciascuno per sé (dalla magistratura inadempiente all’affollata cosca scolastica, dalla burocrazia alle regioni meridionali), e dei «corpi» separati come i sindacati.

Bisogna qui dare una definizione inattesa del «secessionismo»: questi gruppi, partiti, cosche e parassiti hanno fatto già la secessione; ma vogliono restare tutti insieme a noi, impedirci di andar via, per succhiarci il sangue. La loro secessione consiste in questo: che ci impediscono di criticare i loro atti, di giudicarli per quel che sono: vampiri. È la definizione reale e completa di «particolarismo»: lo Stato (e i suoi apparati) impongono il bene e i fini, che sono loro propri, e per lo più dannosi al bene comune, come veramente nazionali. Con l’esazione fiscale sanguinaria, e la persecuzione e la violazione della proprietà e della privatezza, il potere pubblico ha mostrato senza infingimenti di pretendere che noi cittadini esistiamo solo perché esso si dia il gusto di esistere.

Il «particolarismo» di Stato si esprime in questo: che per loro le classi sociali reali, quelle dei produttori (che li fanno vivere così bene) non sono concittadini di cui bisogna tener conto; il cui consenso vada chiesto sulle particolari aspirazioni dei poteri pubblici, dimostrandone la utilità generale e il beneficio per tutti; i poteri pubblici hanno imparato ad abbrancare direttamente quel che vogliono e che gli serve, senza chiedere agli altri; facendosi all’uopo «una legge», una di più. Gli altri (i ceti produttivi), per i giudici, per Befera, per Monti, per l’eurocrazia non meritano di esistere, se non per essere tartassati e deprivati della loro sovranità, dei loro diritti politici e civili.

Orbene, il Vaticano è diventato da tempo uno di questi particolaristi del risucchio. Adesso lo è pienamente.

Bagnasco, Monti e Bertone
Questo è lo scandalo. Soprattutto, è un errore fatale che nuocerà alla Chiesa. Avrete notato che parlo di Vaticano e non di Chiesa; le due realtà vanno più che mai distinte. Ma la Chiesa sacramentale è messa a gravissimo rischio dal Vaticano montiano. In Vaticano non sentono la feroce ostilità che monta – ben organizzata del resto da quei poteri oligarchici – contro di loro. Basta vedere con quali stridi di rabbia satanica, e bava alla bocca, è stato accolta l’iniziativa del parroco di Lerici che, a proposito del «femminicidio», invitava le donne ad un esame di coscienza. Comunque la si pensi, un fatterello di cronaca; ma i «grandi» giornali e le TV hanno mandato a Lerici gli «inviati speciali» ad assediare il poveretto, a spiare ogni suo gesto di insofferenza per tanto assedio, a strappargli dichiarazioni compromettenti; hanno diffuso la notizia falsa che «lasciava l’abito talare»; i fedeli hanno disertato la Messa, gruppi di femministe sfilano per provocazione in minigonna, è lo «slut walk», la marcia delle troie di derivazione USA... Il «popolo» (quel che ne resta) è maturo per scuotersi di dosso anche l’ultima istanza che lo richiami alla decenza, ad un ordine superiore a quello del truogolo suino. Quando la rabbia finalmente esploderà contro i poteri forti che ci hanno privato del futuro, sarà facile rivolgerla contro la Chiesa. E a soffrire saranno i buoni cattolici, i preti esposti alla rabbia e alla persecuzione, mica monsignore dal largo sorriso beato che si sente un Mazzarino.

Tutto questo mentre i partiti ci portano alle elezioni con le liste di nominati, già scritte: come nell’URSS, si votava proprio così. Qualunque schieramento scelga, si sceglie l’Agenda Monti in qualche modesta variante; se vuoi proprio l’Agenda Monti, ti becchi anche Fini er Caghetta, Casini il ricco per matrimonio e Montezemolo il ricco di famiglia: volti nuovi, il Benamozegh che ha il cellulare del Papa, i vari tizi della ACLI e della CISL abituati alla greppia.

venerdì 28 dicembre 2012

eventuali e varie

L'autonominato priore di Bose elogia il "suicidio per protesta", purché le televisioni lo chiamino "autoimmolazione", che fa più figo:

http://unafides33.blogspot.it/2012/12/bonzi-e-bose.html

martedì 25 dicembre 2012

noi a che ora moriremo?

“Noi a che ora moriremo?”

Tra Natale e la tempesta, la famiglia siriana è stretta in una tenaglia... Da una parte il canto degli angeli per la pace, e dall’altro la tempesta senza scampo. La tempesta selvaggia e crudele offre:

1) morte sotto le bombe
2) proiettili dei cecchini
3) auto-bombe
4) sequestri a scopo di estorsione e scambi di ostaggi
5) strade non sicure
6) inflazione e ogni tipo di miseria
7) l'embargo e il soffocamento dell'economia
8) vita da nomadi, senza fissa dimora
9) anno scolastico perso, chiuse le scuole ...
10) vivere l'inverno senza vestiti caldi o riscaldamento.
11) morire lontano dalla Parrocchia, dalla famiglia, dalle tombe dei genitori
12) nessun lavoro né risorse, in attesa di elemosine saltuarie.

Questa litania infinita di sofferenza e di miseria continua ogni giorno, mentre il mondo rimane in silenzio. Anche gli aiuti umanitari arrivano solo a una minoranza di milioni di rifugiati e le famiglie sono vittime abbandonate al loro triste destino. Di fronte a questa crisi senza fine e senza remissione, la famiglia siriana porta da sola i suoi pesanti fardelli e si rivolge al Presepe Divino per trovare rifugio nella Sacra Famiglia, pregare in silenzio e ascoltare la sinfonia degli angeli che cantano: “Gloria a Dio … e pace sulla Terra”. Ascoltando le bombe che cadevano sul suo quartiere, un bambino di quattro anni avvinghiato a sua madre chiedeva tutto il giorno, in lacrime: “mamma, a che ora moriremo noi?”

http://oraprosiria.blogspot.com/2012/12/8-dicembre-tutti-parigi-questa-notte.html

lunedì 24 dicembre 2012

l'unica divinità universalmente accettata: Babbo Natale

Da Frosinone a Shanghai lo stesso luogo di culto, perfettamente intercambiabile. Non è il cristianesimo, ma il culto dei "centri commerciali".
Ecco qualche riflessione (seria) sull'anticristo che ha conquistato la festività del 25 dicembre, sui valori "giudeo-cristiani" e sulla divinizzazione del "flusso merci":

http://kelebeklerblog.com/2005/12/25/25-dicembre-festa-dellanticristo/


Piccola digressione: i valori "giudeo-cristiani" e lo "scontro delle civiltà":

http://www.campariedemaistre.com/2012/07/confessioni-di-un-catto-tradizionalista.html

giovedì 20 dicembre 2012

omoeresia! la "mafia lavanda", cioè il nubifrocio universale

Don Dariusz Oko, sacerdote cattolico polacco, si scaglia contro i gay che condizionano la vita della Chiesa:

http://lanuovabq.it/it/articoli-una-lobby-gay-condiziona-la-chiesa-5439.htm


Don Ariel Levi di Gualdo:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/libri/35-libri-cattolici/12122-e-satana-si-fece-trino-un-libro-denuncia-sullomosessualizzazione-della-qchiesaq-di-un-sacerdote-di-roma


«Se davvero vogliamo affrontare questo problema drammatico, dobbiamo partire da un triste dato di fatto: oggi, all’interno del clero secolare e religioso maschile, il numero degli omosessuali è spaventosamente alto e si divide tra gay praticanti e gay repressi; i secondi più attivi dei primi nell’esercizio della loro logorante omosessualità psicologica. Gli omosessuali per carattere psichico repressi nel corpo, sono di gran lunga peggiori di coloro che praticano l’omosessualità fisica, causando da sempre all’interno della Chiesa dei danni talora enormi talora irreparabili, puntando sempre e di rigore a piazzarsi nei posti più alti e nei ruoli-chiave di governo, per meglio rafforzare una lobby molto potente e solidale al suo interno, retta su criteri pornocratici». (Cit. pag, 207).

«Non ci si può mettere in pace la coscienza limitandosi a pubblici e severi proclami, se poi nei fatti i preti gay aumentano in proporzione alla presenza di vescovi che ragionano con una psicologia omosessuale latente. O per dirla cruda: alcuni seminaristi che tra gli anni settanta e gli anni ottanta capeggiavano all’interno dei seminari la pia confraternita, oggi sono vescovi, ed appena divenuti tali, per prima cosa si sono circondati di soggetti affini, piazzati sempre e di rigore in tutti i posti chiave delle diocesi, seminari inclusi, proteggendosi e riproducendosi tra di loro» (cit. pag. 215).

Nella Chiesa, pare essere scoppiato una sorta di … «nubifrocio universale», spiegando a tal proposito: « In questa nuova dimensione ecclesiale de-virilizzata, pare talvolta che nella Chiesa sia scoppiato una sorta di nubifrocio universale, capitanato da un agguerrito esercito di monsignorini in carriera, amici degli amici degli amici… che ancora non sono stati sbattuti fuori dalla curia romana e che anzi, al suo interno, sembrano proliferare per i buoni uffici di amici degli amici degli amici, allontanando o tenendo spesso lontano tutto ciò che di puro potrebbe entrarvi » (cit. pag. 205).

Poche righe appreso prosegue scrivendo: « il vescovo, soprattutto, è chiamato a governare la sua Chiesa, prima che esserne “rappresentante” religioso, mero amministratore delegato, o peggio curatore fallimentare. Oggi si è smarrita la figura pastorale e spirituale del padre apostolico che regge la famiglia, garantendo la protezione e l’educazione dei figli e facendo sentire all’occorrenza anche il morso dell’autorità e della disciplina. Perdere tutto questo, vuol dire smarrire il senso spirituale e pastorale dell’episcopato nella Chiesa. Nelle sue più importanti azioni liturgiche il vescovo è chiamato a procedere con la verga, il bastone pastorale, che è segno del suo governo spirituale e della sua virilità cristiana e psicologica. A maggior ragione oggi viene da arrossire d’imbarazzo, quando certi cerimonieri estetici ricoprono i poveri vescovi con cascate di trine e merletti, che rammentano più le ammalianti biancherie intime femminile anziché i paramenti dei maschi Padri della Chiesa» (cit. pag. 206).

lunedì 17 dicembre 2012

PORNovus Ordo

«Ilona Staller... sale sul pulpito alla fine della cerimonia... Parla di lei e di Schicchi, e di quello che hanno fatto insieme. «Abbiamo fatto tanta poesia, si può dire, perché anche se era erotismo e pornografia , per noi era poesia»... Prima di lei dal pulpito aveva parlato Rocco Siffredi, insieme con Schicchi il nome maschile più famoso delle luci rosse made in Italy...» [...] «Ha fatto lavorare tante persone, tanti ragazzi in questo mondo che è un mondo pulito...»

http://www.lastampa.it/2012/12/12/italia/cronache/schicchi-funerali-in-chiesa-tra-pornostar-e-comunione-GxSeNE8MQWWyhXU1z54EgI/pagina.html

domenica 16 dicembre 2012

presto! la fine del mondo è vicina! sganciate i soldi

Esiste ancora qualche vescovo capace di farsi beffe dei superstiziosi: "quelli che credono che la fine del mondo sia imminente, possono donare tutti i loro averi alla Chiesa":

http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=13459


Per la serie: ma il cardinal Meforio, "ci fa" o "ci è"?

http://pubblicogiornale.it/cultura-2/se-il-cardinal-ravasi-mi-twitta-bataille/

venerdì 14 dicembre 2012

una moschea per gay e trans

Qualche fuoriuscito della "organizzazione pseudo-buddista" Soka-Gakkai parla di "comportamento stile mafia" in un sito web in cui denuncia le "false dottrine" e le "risposte da cercopitechi" tipo: "tu hai il Karma negativo":

http://www.noallasokagakkai.eu/


Ecco l'imperdonabile peccato di un docente di religione: "il catechismo di san Pio X". Ma il suo vescovo, tale Zenti, «ha sistemato tutto», licenziandolo mentre era in ferie (anche se il vero mandante per ora resta ancora nell'ombra):

http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/2999/1/lang,it/


Grande notizia: «Arriva a Parigi la prima moschea europea aperta a omosessuali e trans. L'idea è di un giovane franco-algerino gay, Ludovic-Mohammed Zahed, 35 anni, dottore in antropologia e psicologia, fondatore dell'Associazione degli Omosessuali musulmani di Francia che milita per un «islam aperto».
La sala di preghiera si trova nella proprietà di un monaco buddista gay nei pressi del parco di Vincennes, alle porte della città, in Val-de-Marne.
L'indirizzo del luogo è tenuto segreto per paura di rappresaglie e la prima celebrazione religiosa avrà luogo questa sera
[30 novembre 2012] e sarà tenuta da un imam membro dell'associazione»:

http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/74081/parigi-una-moschea-per-gay-e-trans.html

giovedì 13 dicembre 2012

lo "spirito del Concilio" è un demonio da esorcizzare

«...Il cosiddetto "spirito del Concilio" non ha nessuna autorità capace di interpretarlo. [...] Lo "spirito del Concilio" è un fantasma, o un demonio che deve essere esorcizzato se abbiamo da portare avanti l'opera del Signore» (mons. R. Walker Nickless, vescovo di Sioux City)


«...Io stesso, quando ero professore, ho visto come lo stesso Vescovo che, prima del Concilio, aveva licenziato un insegnante che era realmente irreprensibile, per una certa crudezza nel discorso, non è stato in grado, dopo il Concilio, di allontanare un professore che ha negato apertamente verità della fede certe e fondamentali. Tutto questo conduce tantissima gente chiedersi se la Chiesa di oggi è realmente la stessa di ieri, o se l’hanno cambiata con qualcos’altro senza dirlo alla gente...» (card. Joseph Ratzinger, 13 luglio 1988)

mercoledì 12 dicembre 2012

avviso sacro

Domenica 16 novembre santa Messa della terza domenica di Avvento ("Missa cantata" nella forma Straordinaria del rito romano), celebrata da don Agostino Toshio Ikeda.

Dove:
- a Tokyo, nel quartiere Shinjyuku
- nella cappella dell'istituto dei Paolini a Wakaba

Programma:
- 14:30 rosario in latino
- 15:00 santa Messa (canti gregoriani; Ave Maria, Kyriale XVII (A), Credo IV, Alma Redemptoris Mater)
- a seguire: incontro sociale con i membri di Una Voce Japan

martedì 11 dicembre 2012

alcune "strane" tradizioni umane chiamate...

[inizio citazione]

Alcune persone, vittime del pregiudizio e degli stereotipi oggi di moda, ci accusano – a torto – di essere “antisemiti”. Ora “antisemitismo” è una parola coniata nella seconda metà del XIX secolo ed esprime la dottrina della superiorità della razza germanica su tutte le altre e specialmente su quella semitico-giudaica. Come invece si può constatare mai “sì sì no no” ha espresso tali opinioni. Al contrario, la questione è stata sempre trattata dal punto di vista teologico dove si parla di “antigiudaismo per distinguere il Cristianesimo, che deriva dall’Antico Testamento e lo perfeziona, dal Giudaismo religione post-biblica, che rinnega Mosè, i Profeti, Gesù Cristo e la sua Chiesa, sostituendo loro alcune strane “tradizioni” umane chiamate Talmud e Cabala.

Nel corso del presente articolo cercheremo di porgere al lettore gli elementi essenziali per distinguere il Cristianesimo (Antico e Nuovo Testamento) dal Giudaismo farisaico-rabbinico (Talmud e Cabala), e quindi non cadere nella trappola di chi con l’accusa di antisemitismo vorrebbe far tacere sulle differenze sostanziali tra Cristianesimo e Giudaismo attuale, tra Chiesa e Sinagoga talmudica, per far accettare le idee che hanno portato al documento conciliare “Nostra Aetate” e all’ insegnamento giudaizzante che ne è seguito nel mondo cattolico e perdura tutt’oggi.

http://www.sisinono.org/anteprime-2012/193-anno-xxviii-nd-20

lunedì 10 dicembre 2012

quello che i testimoni di geova non vi dicono

Mi era purtroppo sfuggita la segnalazione di questa manifestazione organizzata da www.infotdgeova.it


l'UAAR esiste, ma non ne hai bisogno


In questi 24 anni di militanza sfrenata l'Unione Atei Agnostici Razionalistici è apparsa: “noiosa”, “non flessibile”, “non strutturata”, “con pochi iscritti”, “con poco potere attrattivo”, “con bassa rilevanza argomentativa”, “aggressiva”, “old fashion” (ovvero anacronistica), “incoerente” ecc. Sostanzialmente possiamo dire che l’esistenza dell’Uaar è stata un autogol del movimento ateo:

http://www.uccronline.it/2012/12/07/luaar-e-senza-credibilita-ora-si-affida-ai-consulenti-dimmagine/


Passiamo ad altre citazioni: «...E allora, sia lode a Putin e alla sua Russia, Grande Madre. Hanno avuto, loro, il coraggio di applicare leggi che tutelano i bambini e difendono la società, la famiglia, la procreazione, la salute.

Non condividiamo offese e violenza, ma in Russia un recente sondaggio ha visto solo l'1% degli intervistati essere favorevoli alla sodomia, mentre tutti gli altri definiscono le esibizioni gay come "ripugnanti"...»:


http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/13428-la-russia-di-putin-dice-no-alla-propaganda-gay-per-i-russi-sono-qripugnantiq


Per la serie: pecunia non olet: «...Ormai non ci stupiamo più di nulla, neanche del fatto che le Edizioni San Paolo diano spazio nella propria collana biblica ad un saggio di [un massone professo] direttore scientifico di HIRAM, rivista ufficiale del Grande Oriente d'Italia...»

http://fidesetforma.blogspot.com/2012/12/le-edizioni-san-paolo-e-il-saggio-sui.html

domenica 9 dicembre 2012

un esempio di Dialogo, finalmente!

Questo sì che si chiama Dialogo: ecco la lettera di un esacerbato organista contro «un'arrogante e proterva canaglia di pseudofrati... infame, indegnissima congrega di aspidi... orrida frateria d'imbecilli che non conosce più neppure la vergogna»: si tratta degli Agostiniani, nemici giurati della Messa Tridentina e della musica sacra, oltre che della clausura e delle autorità ecclesiastiche:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/12/ancora-increscioso-braccio-di-ferro.html

[promemoria: si tratta dello stesso organista che poche settimane fa i sullodati Agostiniani avevano chiuso a chiave nella cantoria in odium Traditionis]


Passiamo ad altre notizie.

Un finto vescovo riesce a farsi ricevere sorridente da Benedetto XVI:

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/vaticano-vatican-bell-20339/


La commissione "Ecclesia Dei" era nata nel 1988 col motu proprio di Giovanni Paolo II Ecclesia Dei adflicta, la Chiesa di Dio afflitta dallo scisma di Lefebvre.

Dopo oltre ventiquattro anni quell'aggettivo "afflitta" è ancora valido, perché la FSSPX fondata da Lefebvre ancora non è tornata alla Chiesa (diciamocelo onestamente: anche a causa del comportamento altalenante di certe alte sfere vaticane, terrorizzate dall'idea di creare un "precedente giuridico" al quale tanti altri potrebbero appellarsi per non digerire lo "spirito del Concilio" ancor oggi imperante).

Non è banalmente questione di "messe in latino sì o no": il seguente articolo riassume bene il motivo per cui oggi quell'aggettivo adflicta è ancora da considerarsi valido anche a prescindere dall'opposizione di vescovi e preti modernisti:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/12/ecclesia-dei-semper-adflicta.html

venerdì 7 dicembre 2012

televisionizzazione della liturgia

Alla basilica di san Giovanni in Laterano oggi pomeriggio c'è un'ordinazione episcopale (quella di don Camisasca). Prevedendo un'affluenza di fedeli abbastanza massiccia, cos'hanno pensato di fare? installare televisori:


La televisionizzazione della liturgia si fonda sull'idea che i fedeli vengono per guardarsi lo spettacolino comodamente appollaiati in poltrona. Dopotutto a casa stanno sempre seduti davanti a qualche televisore acceso, vuoi che non gradiscano stare in chiesa seduti davanti ad un televisore acceso? La vecchina in primo piano sta collaudando proprio quell'agio, godendosi le prove tecniche di trasmissione del CTV.

Non è un problema di "tecnologia in chiesa", qui nessuno vuol tornare a candele e amanuensi (fermo restando che quando i televisori, i caloriferi e i turiboli elettrici non esistevano, i fedeli "partecipavano" lo stesso).

È invece un problema di mentalità: le strutture clericali imborghesite si adeguano con zelo all'imborghesimento dei cattolici. Quelle chiese costruite affinché ogni pietra parlasse di Cristo, vengono ridotte a generici stanzoni per ospitare cumuli di sediole tutte uguali, imponenti impianti di amplificazione e, alla bisogna, televisori.


giovedì 6 dicembre 2012

buone notizie: c'è un prete a Marsiglia

In parrocchia mi hanno sempre detto che una goccia di miele convince più di un cappotto di legnate. Ma...

Un cucchiaio di miele o un pizzico di sale? Per lo scrittore francese Georges Bernanos non v’è dubbio: «Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ma il sale»:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/12/un-sacerdote-francese-scrive-per-i.html

il Sacro Concilio Vaticano Secondo!

Evoluzione di un ordine di suore: tre foto (1950-1978-2012) mostrano gli effetti del Sacro Concilio Vaticano Secondo:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/13382-le-suore-della-presentazione-e-il-vento-del-vaticano-ii


Ma è... è... è un Frutto del Concilio Vaticano Secondo!
Un esimio cardinale in onore del venturo cinquecentesimo anniversario della Sacra Riforma Luterana, dice: «Martin Lutero ha introdotto aspetti molto positivi... Lui era appassionatamente alla ricerca di Dio, era totalmente dedito a Cristo... Lui non voleva la divisione»:

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV371_500_anni_della_Riforma.html


Via, via!
Queste beate suore preconciliari sarebbero sorpassate dallo "spirito del Concilio":

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/6577-suor-serafina-micheli-e-la-visione-di-lutero-allinferno

martedì 4 dicembre 2012

canto liturgico

Citazione di Rino Cammilleri:

«Chi canta prega due volte». Pare che l’abbia detto sant’Agostino. Ma con ogni evidenza si riferiva al canto dei suoi tempi, quello che il suo padrino, sant’Ambrogio, stava sistematizzando (canto «ambrosiano», ben più solenne e austero del successivo «gregoriano»; e, soprattutto, privo di strumenti musicali).

Mica poteva sapere che la sua frase sarebbe stata utilizzata dal clero del terzo millennio per ottenere la tanto sospirata «partecipazione» dei fedeli all’«assemblea liturgica» che il prete «presiede». Così, quando l’intero uditorio si mette a cantare a squarciagola i pezzi numerati imposti dal complessino, finalmente la «celebrazione eucaristica» può dirsi pienamente «partecipata», con grande soddisfazione del «presidente» che non di rado ha interrotto a metà il rito per arringare l’uditorio che cantava poco o piano.


Vediamo su Fides et Forma una rassegna fotografica di una "celebrazione" molto "partecipata" in una "Festa del Ciao":

http://fidesetforma.blogspot.com/2012/12/santita-i-clown-sono-nella-chiesa-e-non.html