martedì 29 settembre 2020

il partito radicaloide trasversale

Segnalo un articolo non recente ma piuttosto ben fatto: Fondi "radicali" nel tradizionalismo cattolico ed in CL, riguardante De Mattei, Calavaglio, e alcuni nomi molto gettonati in CL:

Nell’epoca successiva al crollo del Muro, quasi infallibilmente, si scrive “anticomunismo” e si legge “americanismo”.
Nota per la lettura::
  • "eschimese" è usato ironicamente, non geopoliticamente;
  • "fondi" va inteso in senso ideologico, non in senso economico.
Citazione:
In ultima analisi, il “cattolicesimo” dei vari de Mattei, Cavalaglio, Amicone, Cammilleri non è altro che un artificioso liofilizzato reso incommestibile dal veleno neomodernistico, miserabilmente piccoloborghese ed intellettualmente nauseabondo, del tutto funzionale alla globalizzazione (di cui essi, dopo averne servito la causa, raccolgono le briciole, ai margini o sotto il tavolo globalista): i figuri in questione si possono ben considerare autentici, insignificanti ma utili cuccioli da guardia del mondialismo.

sabato 12 settembre 2020

avviso sacro

Oggi dalle 17 alle 18, in unione con mons. Viganò e numerosi [speriamo] altri vescovi, sacerdoti e fedeli, reciteremo le 15 decine del Rosario, rinnoveremo la consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria e alle 18 i sacerdoti reciteranno l'esorcismo di Leone XIII (io mi limiterò alla preghiera a san Michele Arcangelo).
Chissà cosa farà il Bergoglio¹ in quell'ora.
Non il valore, non l’armi, non i condottieri, ma la Madonna del Santo Rosario ci fece vincitori.
https://www.maurizioblondet.it/uniti-nel-rosario-12-settembre/

https://www.youtube.com/watch?v=xgAiMB9G7-A

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/09/rovesciamo-la-dittatura-sanitaria-don.html


Il sottoscritto, trovandosi più o meno in zona, tenterà di raggiungere il santuario di Pompei.


¹) le cose che dovrebbe fare e dire il Papa le sta facendo Viganò anziché Bergoglio o Ratzinger. Mala tempora currunt.

venerdì 11 settembre 2020

sull'autoattentato e sui Padroni del Discorso

Oggi ricorre l'anniversario dell'autoattentato dell'11 settenbre 2001 alle Torri Gemelle (evitando così la demolizione o almeno la costosa bonifica dall'amianto e la ricostruzione del centinaio di ascensori), al Pentagono (nell'unica ala praticamente disabitata, lasciando intatti i vetri di molte finestre) e al WTC7 (edificio del World Trade Center che crollò "per un incendio" senza essere colpito da nulla).

Per me quella è una data storica perché è la prima dimostrazione pratica su scala mondiale del potere dei media di trasformare una favoletta in neo-dogma universalmente creduto e di cui è vietato dubitare, talmente vietato che tutti ti danno addosso se osi.

L'ultima favoletta in ordine di tempo è quella della pandemia del covidiotismo da coglionavirus. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità - non un anonimo gruppo di ignoranti sui social - notava che l'età media dei morti è 82 anni ("motivo" per cui c'è tutta un'assurda cagnara sulle mascherine anche ai bambini...) e che solo in una minuscola percentuale di casi i decessi sono avvenuti in assenza di altre patologie (cardiovascolari, diabete, obesità, ecc.). Non ci vuole gran fatica a osservare come stiano oggi facendo di tutto per tener alto il comodissimo Terrore.

L'ossessione con cui si procede a tutt'oggi con la caccia alle "fakenews" e lo zelo talebano dei credenti nelle "mascherine" (che fingono di non sapere che la maggioranza assoluta di quelle mascherine è stata usata per mesi interi, annullandone l'effetto già al secondo giorno) mostra a qual punto i Padroni del Discorso possono permettersi di arrivare.

Naturalmente i primi ad adeguarsi con sorprendente zelo sono stati... i vescovi conciliari (in quanto tali già abituati a credere alle Nuove Favolette di Moda). Il 23 febbraio 2020 Delpini comandava la chiusura delle chiese a Milano ("la Messa? potete seguirla in TV": volevano proprio assicurarsi di perdere per sempre il settanta per cento dei praticanti). Durante le precedenti epidemie il clero virile era la regola, non la rara eccezione, e l'obiettivo era la salvezza delle anime, non gli applausi mondani.

L'effeminata e sadomasochistica gerarchia conciliare, non contenta del venir trattata tremendamente peggio di tabaccai e supermercati, si è spinta a sottoscrivere "protocolli" assurdi approfittandone per garantirsi il più demoniaco alibi per imporre la comunione sulle mani, accelerando così la propria corsa verso l'abisso che continua instancabilmente a bramare.

E poi si lamentano che siamo "tradizionalisti". Ma 'nnàtevela a pijà 'nder culo (e non ammiccate compiaciuti).

giovedì 10 settembre 2020

un commento al caso Citati

Ci eravamo occupati di don Citati a gennaio 2017 a causa di un botta e risposta finitogli piuttosto maluccio. Sospetto che stesse solo ubbidendo alli ordini delli superiori: "in azienda le risposte imbarazzanti le facciamo fornire dal tirocinante".

Oggi invece ci occupiamo di lui perché un suo scritto gli è costato l'espulsione dalla FSSPX, espulsione di fatto che ha descritto delicatamente così:
«...ho quindi deciso di lasciare la Fraternità... [perché non ho ricevuto da Menzingen] alcuna risposta nel merito... [ed anzi mi è stato di fatto vietato di fare] apostolato all'interno della Fraternità» [per cui se i superiori ponziopilatescamente ti mettono in queste condizioni, hon ha più senso rimanervi].
Che cosa ha scritto? Ha scritto ciò che pensava, come da ordini delli superiori. Ha scritto in termini gentili che la FSSPX® crede di detenere l'Esclusiva della Tradizione© - che è ciò che sostengo da molti anni, facendo involontariamente imbufalire i tifosi della Fraternità, proprio perché sono davvero convinti di detenere l'Esclusiva.

Invito quindi i curiosi a leggere il suo scritto; per i frettolosi è sufficiente leggere l'abstract (riassunto) a pagina 2.
Nota: ci interessiamo alle vicissitudini della Fraternità non per il "drama" ma solo per quanto consentono di capire meglio la situazione della Chiesa (situazione ingarbugliata e imbergogliata), anche alla luce del fatto che gli anni passano e i vescovi della Fraternità invecchiano e si avvicina il momento in cui sarà inevitabile dover fare scelte piuttosto sgradevoli con effetti imprevedibili (per esempio: "ma mons. Williamson dunque aveva ragione!?").

Sullo sfondo, i nostri parenti e amici che in buona fede già fanno fatica a capire la nostra preferenza per la liturgia tridentina, faranno ancor più fatica a capire la nostra eventuale adesione a qualche realtà ufficialmente qualificabile come "in contrasto con la Chiesa".