“Colui che avrà detto essere la Messa semplice memoria del sacrificio compiuto sulla Croce, sia anatema”.
(Concilio di Trento, sessione XXIII, canone III)
Il NOM (non "Nuovo Ordine Mondiale", ma "Novus Ordo Missae", cioè "nuovo" -veramente nuovo- ordinamento della Messa) fu costruito a partire dal 1965, collaudato nel 1967 ed entrò in vigore con la prima domenica di Avvento del 1969 (giusto per il tempo di stampare i Messali).
Curiosità numero 1: la prima edizione del Novus Ordo (3 gennaio 1969, Institutio generalis Missalis romani, capitolo 11, numero 7) conteneva questa definizione eretica:
“La cena del Signore o messa, è la sacra sinassi o assemblea del popolo di Dio, presieduta dal sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. Vale perciò eminentemente per questa assemblea locale della santa Chiesa, la promessa del Cristo: là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt. 18, 20)”In parole povere il Messale dichiarava che la Messa non è la ripetizione incruenta del Sacrificio della croce, ma... è la sacra sinassi = assemblea presieduta dal sacerdote, per celebrare il memoriale.
Dopo le ovvie proteste, la definizione venne modificata undici mesi dopo, precisando un senso più cattolico, senza però modificare il rito.
Curiosità numero 2: la frase Mysterium fidei ["Mistero della fede!"] è stata effettivamente pronunciata dal Signore e conservata dagli Apostoli (cfr. Denzinger edizione 1937 ai numeri 414, 715). Non si tratta d’una esclamazione ammirativa.
Nel Novus Ordo è stata abusivamente "spostata" (interpolata), non si sa da chi, non si sa perché.
Vediamo il confronto tra il Canone Romano della Messa tradizionale e la prima Preghiera Eucaristica della Messa Novus Ordo, riportandoli per comodità in italiano:
Canone tradizionale | Canone Novus Ordo |
Il quale, il giorno prima di patire, prese il pane nelle sue sante e venerabili mani e, alzati gli occhi al cielo, a Te Dio suo Padre onnipotente, rendendoTi grazie, lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: prendete e mangiatene tutti. | La vigilia della sua passione, egli prese il pane nelle sue mani sante e venerabili, e alzando gli al cielo a Te Dio Padre suo onnipotente, rese grazie con la preghiera di benedizione, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli, e disse: |
Questo infatti è il mio corpo. | Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi |
E in modo simile, dopo aver cenato, prendendo questo glorioso calice nelle sue sante e venerabili mani: di nuovo rendendoTi grazie, lo benedisse e lo diede ai suoi discepoli dicendo: prendete e bevetene tutti. | Dopo la cena, allo stesso modo, prese questo glorioso calice nelle sue mani sante e venerabili, Ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse: |
Questo infatti è il calice del mio sangue, del nuovo ed eterno testamento: Mistero della fede: che per voi e per molti sarà sparso in remissione dei peccati. | Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue, per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per molti in remissione dei peccati. |
Tutte le volte che farete questo, lo farete in memoria di me. | Fate questo in memoria di me. |
... | ... |
... | Mistero della fede! |
Piccola nota: "Tutte le volte che farete questo..." è una citazione letterale di 1Cor 11,25) mentre "Fate questo in memoria di me" riprende invece Lc 22,19.
Curiosità numero 3: la "concelebrazione" è una novità assoluta della storia della liturgia ed è certamete abusiva almeno in tutti i casi in cui si compie per la pura comodità dei celebranti; figurarsi quando ricevono l'offerta per più Messe ma "concelebrano" una sola.
La concelebrazione infatti non equivale alla celebrazione "simultanea" di più Messe, tanto più che la materia consacrata è una e indivisa (per cui il fatto che più consacratori pronunciano le formule non moltiplica il sacramento del sacrificio della Croce).
Curiosità numero 4: alla stesura del Novus Ordo hanno attivamente partecipato sei pastori protestanti.
Il 10 maggio 1970, in occasione dell'udienza concessa ai sei pastori protestanti che hanno collaborato all'elaborazione del Novus Ordo Missæ, Paolo VI, parlando del loro contributo ai lavori del Consilium liturgico, ebbe a dire:
«...Vi siete particolarmente sforzati di dare più spazio alla Parola di Dio contenuta nella Sacra Scrittura; di apportare un più grande valore teologico ai testi liturgici, affinché la “lex orandi” (“la legge della preghiera”) concordi meglio con la “lex credendi” (“la legge della fede”)...»
Non si capisce proprio come dei protestanti che negano la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo nell'Eucarestia, l'essenza sacrificale della Messa, il sacerdozio ministeriale, la mediazione universale di Maria SS.ma e dei Santi, e altre verità di fede possano aver apportato «un più grande valore teologico ai testi liturgici»...
(cfr. R. Coomaraswamy, Les problèmes de la nouvelle messe, Editions L'Age d'Homme, Losanna 1995, pag. 36).
Curiosità numero 5: il Novus Ordo ha effettivamente impoverito la liturgia. Ecco un esempio:
- Messa tradizionale: ...et accipiens hunc praeclarum calicem [e prendendo QUESTO glorioso calice...]
- Messa Novus Ordo: ...e prendendo IL calice...
- e prendendo "questo" calice... [cioè il Sacrificio è ancora in corso, proprio lì sull'altare, proprio lì con quel calice, misticamente quello stesso calice impugnato da Gesù consacrante: il sacerdote agisce in persona Christi]
- e prendendo "il" calice... [dunque il gesto di prendere "quel" calice è solo commemorativo: prende il calice che ha davanti]
Curiosità numero 6: la traduzione "versato per voi e per tutti" è sbagliata. Nella Messa tradizionale la formula utilizza sia "molti" che "tutti":
- Accipite et bibite ex eo OMNES. Hic est enim calix sanguinis mei, novi et aeterni testamenti, mysterium fidei, qui pro vobis et pro MULTIS effundetur in remissionem peccatorum [Prendete e bevetene tutti. Questo è infatti il calice del mio sangue, della nuova ed eterna alleanza, mistero della fede, il quale per voi e per molti sarà sparso in remissione dei peccati].
Curiosità varie: la Chiesa dichiara scomunicati:
- coloro che ritengono i paludamenti sacri, le cerimonie e i segni in uso nella Messa tradizionale, più d’un impiccio che di aiuto alla pietà
- coloro che condannano l’uso di recitare il Canone sottovoce
- coloro che pretendono che nella Messa si debba usare solo la lingua volgare
- coloro che ritengono illecita la Messa nella quale solo il sacerdote si comunica sacramentalmente
- coloro che dicono indispensabile anche ai fedeli la Comunione sotto entrambe le specie
- coloro che ritengono illecita la celebrazione della Messa senza alcun fedele presente
- coloro che vogliono in ogni singola chiesa un unico altare [da non confondere con l'abuso odierno di avere un altare che "oscuri" l'altare principale]
- coloro che vogliono che nei monasteri non si celebrino più d’una o di due Messe al giorno, così che, se i sacerdoti sono più di due, questi debbano "concelebrare".