Segni dei tempi:
l'Istituto del Buon Pastore, che nello Statuto garantitogli dalla Santa Sede nel 2006 - prima dei
Summorum Pontificum - aveva il diritto di celebrare
esclusivamente la liturgia tradizionale in latino e il diritto ad una
critica seria e costruttiva del Concilio Vaticano II...
...ora si sente dire da mons. Pozzo (della pontificia commissione
Ecclesia Dei) che tale liturgia può essere
proibita dall’autorità e che tale diritto di critica deve partire invece dalla cosiddetta "ermeneutica della continuità" (come al solito obbligatoria solo per i tradizionalisti, mai per i progressisti):
http://disputationes-theologicae.blogspot.it/2014/11/mons-pozzo-la-messa-straordinaria-puo.html
Evidentemente all'IBP non è bastato affiggere in fretta e furia ritratti di Bergoglio in tutte le stanze (incluso il refettorio).
E così l'IBP continua a perdere pezzi: tre sacerdoti «scoraggiati» dall'andazzo sono passati alla FSSPX, altri nella FSSP e altri nelle diocesi, mentre per l'autore «proceduriero e contestatore» dell'articolo sopra citato, un anno fa si chiedeva che venisse «messo a tacere»...