venerdì 29 aprile 2016

trucchetti clericali

Citazione:
Una voce profonda della Curia romana, legata a una delle più importanti riviste cattoliche contemporanee, non ha nascosto l’ira del card. Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede: gli sarebbe stato sottoposto un testo ben più innocuo della «Amoris Laetitia», ben diverso da quello pubblicato.
http://www.maurizioblondet.it/nella-chiesa-tedesca-kasper-impone-terrore-altro-misericordia/

lunedì 25 aprile 2016

distinguere fra ciellini e carroniani

Le radici della crisi di Comunione e Liberazione risalgono alla trasformazione dell'ubbidienza al Papa in una tifoseria, puntualmente degenerata in ossessiva e sperticata adulazione:

http://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/586-cl-carron-rottamatore-che-stravolge-giussani-e-spacca-il-movimento.html

Ma nelle case dei Memores Domini nemmeno questo articolo verrà letto: qualcuno comincerebbe a chiedersi come mai l'inossidabile Carròn di dieci anni fa si è miracolosamente trasformato nel Carròn di oggi.

venerdì 15 aprile 2016

segnalazione libraria

“I lavoratori devono schiacciare i kulak con pugno di ferro”, ordinava Lenin in un dispaccio dell’agosto 1918: “Impiccare, e dico impiccare in modo che la gente lo veda, non meno di cento kulak, ricconi, sanguisughe conosciuti [..] Fatelo in modo che la gente tremi a centinaia di chilometri da lì”.

E sono comandi operativi, come “dimostra la loro trasformazione in vere e proprie ordinanze, come quella rivolta ai bolscevichi di Penza l’11 agosto 1918: Compagni! L’insurrezione di cinque distretti kulaki deve essere soppressa senza pietà. Gli interessi di tutta la rivoluzione lo richiedono […]. 1) Impiccate (e assicuratevi che le impiccagioni avvengano sotto gli occhi e alla presenza del popolo) non meno di cento kulak, ricchi, parassiti, che siano noti. 2) Pubblicatene i nomi. 3) Sequestrate loro tutti i cereali. 4) Indicate gli ostaggi in conformità al telegramma di ieri [“ostaggi” sono i familiari dei nemici del popolo in attesa di esecuzione, che venivano arrestati a loro volta, ndr.] . Vostro Lenin. Post Scriptum: Trovate delle persone davvero dure”.

Il 9 agosto aveva scritto: “E’ necessario organizzare una guardia di uomini scelti e fidati, che diano inizio a un regime di terrore spietato contro i kulak, i preti e le Guardie Bianche. Tutte le persone sospette devono essere internate in campi di concentramento. La spedizione punitiva deve aver luogo subito, Confermare telegraficamente l’esecuzione di questi ordini”. In un’altra disposizione: “Dobbiamo istituire immediatamente il terrore: scovare e liquidare centinaia di prostitute, ex ufficiali, ecc. Non vi sia un momenti di indugio. Perquisizioni in massa, esecuzioni per occultamento e ricettazione di armi. Arresti in massa di menscevichi e altri elementi non fidati”.

Traggo le citazioni dal prezioso studio di Gianantonio Valli, Giudeobolscevismo – Il massacro del popolo russo – Edizioni Ritter, 690 pagine, 40 euro.




Una recensione:
Libro opportuno per molte ragioni d’attualità. Una è una certa ri-valorizzazione nostalgia della dittatura sovietica che si sta contrabbandando dietro l’alone del prestigio di Putin sulla scena internazionale, e dell’essere questo antico agente del Kgb il restauratore della Russia e l’antagonista morale del feroce capitalismo globale terminale, detto “democrazia occidentale”. L’altra è ricordare ciò che continua ad essere sostanzialmente occultato: che il bolscevismo fu un radicalmente “giudeo-bolscevismo”: e non solo perché Lenin era ebreo, ebrei erano i suoi complici del Comitato centrale, e quelli a cui dava quegli ordini di sterminii, esecuzioni sommarie e impiccagioni, militanti locali e agenti della Ceka, erano in schiacciante maggioranza degli ebrei che applicavano con gioia settaria, tipica della loro “cultura” appresa nello shtletl, l’antico odio e disprezzo giudaico per il contadino russo, il mugik: un animale ai suoi occhi. Di più: essi applicarono un marxismo dottrinario, gonfi di tutti i pregiudizi talmudici assorbiti nel loro ambiente, dei loro sogni di potere mondiale e della loro “elezione”, e delle letture della Bibbia e del Talmud orecchiate in sinagoga o in famiglia. Davvero vollero istaurate il regno messianico per mezzo del terrore, come insegna il Deuteronomio: “Oggi comincerò a incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo, così che, all’udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a te. Il regno di felicità universale, il paradiso nell’aldiquà: instaurare “il Paradiso in terra” fu un’espressione leniniana, lo stesso che proclamò: “Costringeremo il genere umano ad essere felice, costi quel che costi!”.

martedì 12 aprile 2016

cristiani perseguitati nel mondo: i medici obiettori italiani ed europei

La persecuzione comincia nello spirito del “cancellare la distinzione fra regolare e irregolare”.

Intendono dire "basta" a quest'assurda situazione dove per ogni cinque centri abortisti, ce ne sono ben sette dove (inaudito!) si partorisce.

giovedì 7 aprile 2016

FSSPX OGM: non c'è bisogno di sviolinate

Gli anni passano, e si avvicina il momento in cui la Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) avrà necessità di un altro vescovo, con o senza il mandato di Roma.

Ho letto con interesse un articolo su Radio Spada a proposito della forse imminente normalizzazione dei rapporti fra la FSSPX e la Chiesa Cattolica:

http://www.radiospada.org/2016/04/25336/

Non è condivisibile la sviolinata iniziale, fondata sul presupposto che la FSSPX avrebbe di fatto e di diritto l'esclusiva mondiale della Tradizione (è l'errore delle tifoserie lefebvriane, errore persino più grande dell'identificare la Tradizione con Lefebvre), al punto che il suo superiore, il vescovo Fellay, avrebbe nelle sue mani nientemeno che «il futuro dell'intera Tradizione».

Vorrei far notare che in quest'ultima espressione il termine «Tradizione» è sottilmente usato come sinonimo di "fazione" (altro tipico errore delle tifoserie lefebvriane). Il tesoro della Tradizione, infatti, non perde valore quando in tanti (magari lo stesso Pontefice) vi si rivoltano contro; e se uno fuori dalla FSSPX può godere anche solo parzialmente dei beni di quel tesoro, non sta certo influendo sui meriti e demeriti della FSSPX.

Questo è anche il motivo per cui tanti tifosi lefebvriani, nonostante i fervorini di circostanza, vedono tuttora come fumo negli occhi il Summorum Pontificum e ancor più le realtà che seguono la Tradizione senza avere come riferimento la FSSPX. È come se avessero più a cuore il proprio club che la Tradizione stessa.

L'autore del sopracitato articolo fa poi quattro condivisibili osservazioni ma evita di toccare l'argomento tabù: il vescovo Williamson, espulso nell'ottobre 2012 dalla FSSPX in maniera quantomeno discutibile, ha ordinato illecitamente due vescovi e promette di ordinarne ancora. Williamson è convinto di trovarsi nello stesso stato di necessità in cui si trovò il vescovo Lefebvre, e a giudicare dalla "deriva accordista" della FSSPX, dalle incongruenze di Fellay e dalle possibili conseguenze dell'accordo (riassunte in quelle quattro osservazioni), oltre che dagli interventi di Lefebvre stesso sul tema, onestamente non gli si possono dare tutti i torti.

C'è stato infatti un tempo non troppo lontano in cui si veniva espulsi dalla FSSPX o dai suoi seminari solo per essersi mostrati un pochino possibilisti su un accordo con Roma: oggi avviene invece il contrario. Negli scorsi anni abbiamo assistito ad uno stillicidio di espulsioni e addirittura "scomuniche" (aberrante - oltre che eloquente - quella contro Gianluca e Anna Rita) contro chi fa notare quell'inversione di rotta, contro chi fa notare che l'Autorità è serva (non padrona) della Verità. Se infatti in nome dell'accordo con Roma il superiore ritiene lecito virare di 180 gradi rispetto a quanto aveva detto neanche quindici anni fa, vuol dire che è il principale sostenitore della mutazione genetica della FSSPX, come se fossero più importanti l'identità, il ruolo, la consistenza numerica di questa piuttosto che la Tradizione stessa.

Ed è esattamente il motivo per cui i circoli progressisti già si leccano i baffi: la FSSPX OGM "riconosciuta", cioè recintata, uno «specchio di acqua stagnante», una "riserva indiana", una "striscia di Gaza".