martedì 30 aprile 2013

strepitoso: papa Francesco II con la pianeta romana!

Il blog tenerone Cordialiter detta il programma del prossimo Papa Francesco II:
...opzione preferenziale per la liturgia tradizionale, radicale riforma del rito di Paolo VI, divieto della Comunione sulla mano, ripristino della Comunione in ginocchio alla balaustra, rilancio dell'ecumenismo in stile Pio XI (“Mortalium animos” docet), commissariamento o soppressione degli istituti religiosi rilassati, ripristino dell'uso dell'abito talare, proibizione dell'uso dei libri di Karl Rahner nei seminari, sospensione “a divinis” dei preti modernisti ostinati, ecc.
http://cordialiter.blogspot.it/2013/04/francesco-ii-il-papa-in-pianeta-romana.html

Insomma, dopo troppe cocenti delusioni il combattente si riduce a sognatore.

lunedì 29 aprile 2013

alcuni punti controversi del Concilio Vaticano II

Il Concilio Vaticano II «si è imposto di non definire nessun dogma, ma ha scelto deliberatamente di restare ad un livello modesto, come semplice Concilio puramente pastorale» (card. J. RATZINGER, Discorso alla Conferenza Episcopale Cilena, Santiago del Cile, 13 luglio 1988, in “Il Sabato”, n. 31, 30 luglio-5 agosto 1988).

“Si dice che Padre Pio – il quale si fece fare un indulto personale per continuare a dire la vecchia messa – alla notizia dell’apertura del Concilio Vaticano II abbia esclamato “Chiudetelo subito” (Rino Cammilleri, Antidoti, ed. Lindau 2010 pag. 118).


Ecco alcuni punti controversi del Concilio puramente pastorale:
I) la Costituzione dogmatica su “La Divina Rivelazione” Dei Verbum del Vaticano II accantona la dottrina definita dal Concilio Tridentino e dal Vaticano I sulle “due Fonti” della Rivelazione (Tradizione e S. Scrittura), per far convergere la Tradizione e il Magistero nella sola S. Scrittura;

II) la Costituzione dogmatica su “La Chiesa” Lumen gentium si allontana dalla Dottrina della Chiesa della quale la Collegialità episcopale non fa parte[1]. Il conciliarismo, invece, tende ad assegnare ai Vescovi riuniti in Concilio ecumenico una funzione suprema eguale se non superiore a quella del Papa[2];

III) l’antropocentrismo della Costituzione pastorale Gaudium et spes su “La Chiesa nel mondo contemporaneo” (n.° 24, § 4): «l’uomo è in terra la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa (“propter se ipsam”)» è in opposizione radicale con la Dottrina cattolica la quale come San Pio X vuole “instaurare omnia in Cristo, ricentrare tutto in Cristo”, mentre Gaudium et spes vuol “instaurare omnia in homine; ricentrare tutto nell’uomo”, essa rappresenta un contro-Magistero tutto orientato in direzione dell’uomo e proteso ad abbassare Cristo al livello del puramente naturale, disarcionandolo dal trono della sua Divinità. Quale rottura più radicale di questa?;

IV) La Dichiarazione su “La Libertà Religiosa” (Dignitatis humanae, 7 dicembre 1965) è in contraddizione con la Tradizione apostolica e il Magistero costante della Chiesa riassunte nel Diritto Pubblico Ecclesiastico[3]. Pio IX nella Quanta cura (8 dicembre 1864) ha definito esplicitamente che la libertà religiosa in foro esterno “è contraria alla dottrina della S. Scrittura, della Chiesa e dei Santi padri ecclesiastici” e che “lo Stato ha il dovere di reprimere i violatori della Religione cattolica con pene specifiche”;

V) la Dichiarazione su “Le relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane” Nostra aetate (7 dicembre 1965) è in difformità con la Tradizione cattolica (Padri ecclesiastici) ed il Magistero costantemente insegnato dal IV secolo sino a Pio XII. Inoltre sempre secondo la dottrina conciliare (cfr. Nostra aetate: “i doni di Dio sono irrevocabili”) e postconciliare (cfr. Giovanni Paolo II a Magonza nel 1980: “L’Antica Alleanza mai revocata”) l’Ebraismo attuale sarebbe ancora titolare dell’Alleanza con Dio. Invece la Tradizione cattolica (S. Scrittura interpretata unanimemente dai Padri e Magistero ecclesiastico costante e uniforme) insegna che «c’è una prima e c’è una seconda Alleanza: irrevocabile è ciò che dalla prima passa alla seconda, subentrata all’altra, quando questa “antiquata e soggetta ad invecchiamento ulteriore, sta ormai per scomparire” (Ebr., VIII, 8-13). Se non che la grazia promessa ai titolari dalla prima Alleanza non muore con essa, ma viene elargita ai titolari della seconda: questo, infatti, si verificò, quando quasi tutti i titolari della prima, rifiutando Cristo, non riconobbero il tempo in cui Dio li aveva visitati (Lc., XIX, 44). “A quelli, però, che l’accolsero” il Visitatore “fece il dono della figliolanza divina” (Gv., I, 12), strinse con essi (la “piccola reliquia” del popolo ebraico che accettò Cristo) la seconda Alleanza e l’aprì a quanti (i pagani) sarebbero sopraggiunti “dall’oriente e dall’occidente” da settentrione e da mezzogiorno (Lc., XIII, 29), trasferendo alla seconda tutti i doni già in possesso della prima. Quindi molti membri del popolo eletto rifiutarono Cristo, ma “un piccolo resto” (Apostoli e Discepoli) Lo accolsero (Rm., XI, 1-10). La Dichiarazione Nostra aetate non reca una sola citazione di un Padre della Chiesa, di un Papa o di un pronunciamento del Magistero, perché non ve ne sono.

Note:
[1] La Collegialità episcopale è stata costantemente condannata dal Magistero ecclesiastico sino a Pio XII, il quale ancora tre mesi prima di morire nell’enciclica Ad Apostolorum principis (29 giugno 1958), ribadì per la terza volta, dopo la Mystici Corporis del 1943 e la Ad Sinarum gentem del 1954, che la giurisdizione viene ai Vescovi tramite il Papa.

[2] Il card. Arcadio Maria Larraona il 18 ottobre 1964 inviò una lettera a Paolo VI in cui fra l’altro scrisse: «sarebbe nuovo, inaudito e ben strano che una dottrina [collegialità episcopale], la quale prima del Concilio era tenuta come meno comune, meno probabile, meno seria e meno fondata, passasse improvvisamente […] a divenire più probabile, anzi certa o addirittura matura per essere inserita in una Costituzione conciliare. Questo sarebbe cosa contraria ad ogni norma ecclesiastica, sia in capo di definizioni infallibili pontificie sia di insegnamenti conciliari anche non infallibili. […]. Lo schema [sulla collegialità] cambia il volto della Chiesa, infatti: la Chiesa diventa da monarchica, episcopale e collegiale; e ciò in virtù della consacrazione episcopale. Il Primato papale resta intaccato e svuotato. […]. Il Pontefice romano non è presentato come la Pietra sulla quale poggia tutta la Chiesa di Cristo (gerarchia e fedeli); non è descritto come Vicario in terra di Cristo; non è presentato come colui che solo ha il potere delle chiavi. […]. La Gerarchia di Giurisdizione, in quanto distinta dalla Gerarchia di Ordine, viene scardinata. Infatti se si ammette che la consacrazione episcopale porta con sé le Potestà di Ordine ma anche, per diritto divino, tutte le Potestà di Giurisdizione (magistero e governo) non solo nella Chiesa propria ma anche in quella universale, evidentemente la distinzione oggettiva e reale tra Potere d’Ordine e Potere di Giurisdizione, diventa artificiosa, capricciosa e paurosamente vacillante. E tutto ciò – si badi bene – mentre tutte le fonti, le dichiarazioni dottrinali solenni, tridentine e posteriori, proclamano questa distinzione essere di diritto divino. […] La Chiesa avrebbe vissuto per molti secoli in diretta opposizione al diritto divino […]. Gli ortodossi e i in parte i protestanti avrebbero dunque avuto ragione nei loro attacchi contro il Primato» Cit. in M. Lefebvre, J’accuse le Concile, Martigny, Ed. Saint Gabriel, 1976, pp. 89-98.

[3] Dottrina costantemente e quindi infallibilmente (cfr. Pio IX, Lettera all’Arcivescovo di Monaco Tuas libenter, 1863) insegnata da S. Gregorio Nazianzeno († 390), Hom. XVII; sino a Pio XII († 1958), Discorso ai Giuristi Cattolici Italiani, 6 dicembre 1953.


Tutte le citazioni sopra riportate provengono da una lunga lettera scritta da don Curzio Nitoglia alla rivista La Tradizione Cattolica della Fraternità San Pio X (FSSPX, cioè i "lefebvriani") che sebbene "accettino al 95% il Concilio Vaticano II" si permettono di lanciare interdetti e "scomuniche" contro chi frequenta le loro Messe ma non condivide la linea dei loro capi. Il testo completo è disponibile sul blog di don Curzio:

http://doncurzionitoglia.net/2013/04/12/332/

domenica 28 aprile 2013

ammirazione per il Presidente

22 aprile 2013: don Juliàn Carròn, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, invia un telegramma al Presidente della Repubblica in cui a nome dei 24.000 partecipanti agli esercizi spirituali della Fraternità esprime "ammirazione":
“Il suo gesto di libertà aumenta l’ammirazione per la Sua persona”.

http://www.tracce.it/default.asp?id=376&id_n=34502


25 aprile: papa Francesco, vescovo di Roma, telefona al Presidente della Repubblica per dirgli:
“Ho chiamato, Signor Presidente, per ringraziarLa per il Suo esempio. Lei è stato un esempio per me”.
http://www.zenit.org/it/articles/telefonata-di-papa-francesco-al-presidente-napolitano

sabato 27 aprile 2013

messalino latino-giapponese (e altri articoli)


E' stato appena ristampato, a cura di Una Voce Japan, il messalino latino-giapponese per seguire la Messa Tridentina. L'originale è degli anni Cinquanta.

http://www.newliturgicalmovement.org/2013/04/usus-antiqiuor-in-japan-latin-japanese.html


Dossier: la verità sulle Case Magdalene, alla faccia di chi fa i film per denigrare la Chiesa:

http://www.uccronline.it/2010/04/23/la-verita-sulle-case-magdalene-in-irlanda/


Citazione:
Anzi, vista l’unanime attitudine a leggere questo inizio di pontificato all’insegna di contraddizioni che non infastidiscono neppure quei cervelli cattolici che regnante Benedetto XVI tanto amavano il rigore della ragione, forse è giunto il momento di parlare della dura legge del clerical-pop. Un fenomeno nuovo di zecca che, quanto a sberleffi al principio di non-contraddizione, non è secondo ad altri. Per fare solo un esempio, basta pensare a quella folta schiera di conservatori che nel 2005 si sentirono al settimo cielo perché era stato eletto Joseph Ratzinger al posto di Jorge Mario Bergoglio e ora sono al settimo cielo perché c'è Jorge Mario Bergoglio al posto di Joseph Ratzinger.

E se qualcuno fa tanto di analizzare l’inedito unanimismo che presiede a tali contraddizioni gli viene subito opposto l’inossidabile argomento dell’assistenza dello Spirito Santo durante il Conclave. Che però, brandito così malamente e senza giudizio, non spiega perché tale unanimismo sia, appunto, inedito.
...
...si scopre che cattolici e non cattolici hanno negli occhi le stesse immagini e sulla bocca le stesse parole d'ordine...
...
L’effetto più interessante di tale fenomeno sta nella corsa affannosa ad attribuire un proprio significato ai gesti e alle parole di Papa Francesco illudendosi di escludere tutte quelle antagoniste. Ma in tal modo, poiché si lavora solo sull’immagine e non sulla realtà, si sta solo partecipando alla realizzazione di un’opera collettiva. Chi pensa di fornire una propria esclusiva interpretazione del fenomeno pop per appropriarsene non fa altro che aggiungere la propria pennellata di colore a un’immagine ben più forte della somma di tutte le pennellate.
...
Una breve indagine tra parrocchie, oratori, associazioni e movimenti mostrerebbe che ogni singolo fedele ha una propria immagine del Papa. E, se si andasse a fondo, si scoprirebbe, che il collante di questa grande ola è un vago sentimento, poco più che elementare molto, troppo, anteriore a fede, dottrina e morale.
Eppure, la pratica del cattolicesimo ha sempre richiesto l’esercizio dell’intelletto e della volontà.
Il resto è su http://blog.messainlatino.it/2013/04/un-storia-clerical-pop-tra.html

mercoledì 24 aprile 2013

problema: celebrare Messa sul pianeta Marte

Ordunque: c'è qualche problemino tecnico che merita una discussione.


Salvo imprevisti (per lo più di carattere economico), nel 2023 un gruppetto di quattro esseri umani colonizzerà il pianeta Marte, con biglietto di sola andata (Marte è raggiungibile in circa tre mesi, a patto che si parta quando è "vicino" alla Terra, cioè ogni due anni circa, per cui è materialmente troppo costoso "tornare" sulla Terra).


Nei prossimi dieci anni una serie di missioni spaziali precederà la colonizzazione, depositando su Marte macchinari, scorte di acqua e ossigeno, materiali da costruzione, terreno coltivabile e semi.

I primi terrestri, nell'arco di poche settimane, attiveranno un'area vivibile e una serra coltivabile (ovviamente il tutto sarà isolato dall'atmosfera marziana, irrespirabile).


Le missioni successive forniranno altri materiali di sopravvivenza ma nell'arco di pochi anni la comunità diverrebbe autonoma quanto a produzione di energia, viveri, depurazione di aria e acqua, ingegneria e medicina (anche se ovviamente ci sono cose che non si potranno curare lì).

Col passare degli anni si potranno inviare altri colonizzatori e altri materiali. Cinque secoli fa cominciava la colonizzazione del Nuovo Mondo, e ora si può cominciare a colonizzare un nuovo pianeta (un po' inospitale, certo, ma per parecchi versi simile alla Terra: giornate di poco più di 24 ore, gravità poco più della metà di quella terrestre, abbastanza luce solare per usare pannelli solari, il suolo marziano contiene acqua -sebbene sia ancora un enigma l'estrarla-, eccetera).



Problemino tecnico: chi vi celebrerà Messa?

Occorre almeno un prete missionario con abbondante scorta di ostie e vino (e pianete, paramenti e olii e suppellettili sacre) che vada su Marte. Per restarci. Terra di missione, in cui prima o poi occorrerà una presenza stabile (amministrazione apostolica, diocesi, vescovo, anzi, vescovi...). Non ci si converte mica solo sulla Terra!


Curiosità:
  • ecco la foto della prima santa Messa celebrata fuori dal suolo terrestre (erano in volo su un dirigibile Zeppelin, domenica 6 maggio 1936), grazie ad un permesso speciale di papa Pio XI:
(foto: dal blog Catholicvs)
Note:
  • la missione su Marte di cui si parla sopra è Mars One
  • esistono altre organizzazioni che si stanno dando da fare per inviare persone stabilmente su Marte: Mars Drive, Mars Society, Mars Foundation
  • il primo manufatto umano che ha toccato Marte fu la sonda sovietica Mars 3 nel 1973.

martedì 23 aprile 2013

"stolte e infami parole"

La busta serve per mantenere la purezza:

http://www.repubblica.it/persone/2013/04/12/foto/l_ebreo_ortodosso_nella_busta-56491162/1/


Passiamo ora a due citazioni che evidenziano la differenza tra la Chiesa Ufficiale e la Chiesa Obliterata:

http://www.fidesetforma.blogspot.it/2013/04/due-chiese.html


Tuttavia tra i Venerabili Fratelli del Grande Oriente Democratico si ritiene «che Jorge Mario Bergoglio abbia molto da emendare di se stesso, prima di poter accedere in modo credibile a un qualche programma rigenerativo di Santa Romana Ecclesia».

Infatti il cardinal Bergoglio aveva adoperato «stolte e infami parole» quando il parlamento argentino stava approvando una «normativa che introduce la possibilità di matrimonio per gli omosessuali»:


http://www.grandeoriente-democratico.com/Grande_Oriente_Democratico_saluta_il_nuovo_Papa_Francesco.html

lunedì 22 aprile 2013

l'importanza dei segni

Sui segni "non importanti": spettacolare articolo di Opportune Importune: più ti dicono che un segno esterno "non è importante", e più stanno in realtà affermando il contrario:

http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/04/non-e-importante.html


Ecco invece i segni "importanti":  la Piera apre alle coppie gay (tanto per far capire che per gli alti papaveri vaticani il problema della Chiesa era solo uno: Benedetto XVI, che faceva respirare "acque putride, che mandano cattivo odore"...)

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/piero-marini-apre-alle-coppie-gay-e.html


E' invece mancato l'importantissimo segno della regalia di 500-1000 euro ai dipendenti vaticani:

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/18/la-spending-review-in-vaticano-e-gia-cominciata/

sabato 13 aprile 2013

indizione del Concilio Vaticano III

Domani (domenica 14 aprile alle 17:30) il Papa presiederà una concelebrazione nella basilica di San Paolo Fuori Le Mura. È un evento storico perché lì, nel 1959, Giovanni XXIII proclamò l'apertura del Concilio Vaticano II.

Così nel 2013 il neoeletto Papa, secondo la profezia del defunto cardinal Martini (che lo prevedeva pressappoco "nei primi dieci anni del XXI secolo"), oltre a ricordare con immenso calore e infinita gratitudine il Concilio Vaticano II, proclamerà a sorpresa il Concilio Vaticano III, che si terrà probabilmente al Laterano per far avverare anche la profezia del (non ancora cardinal) Melloni.

Il Concilio Vaticano I era stato un concilio dogmatico.

Il Concilio Vaticano II era stato un concilio pastorale.

Il Concilio Vaticano III sarà un concilio di dialogo ecumenico (per un errore del computer, la prima bozza indicava "concilio economico" anziché ecumenico).


Nell'agenda del nuovo imminente Concilio ci sono molti temi scottanti, di cui è trapelato solo il primo: il problema di far sposare i preti. Sono tutti vecchi, brutti e malmessi, perché da mezzo secolo continua il drammatico calo di vocazioni, e quelle che arrivano sono per gran parte gaie ed effeminate. Dunque l'abolizione del celibato per i preti e i religiosi richiede necessariamente il matrimonio gay, per evitare di scontentare le masse dei consacrati.



venerdì 12 aprile 2013

lunedì 15 aprile cambierà la dottrina dei Testimoni di Geova!!

Tenetevi forte: un nuovo "intendimento" del Vangelo è in arrivo dai vertici della Congregazione dei Testimoni di Geova.

Verrà pubblicato nel prossimo numero della Torre di Guardia, datato "15 luglio 2013" ma in stampa da lunedì 15 aprile. Solo che la notizia è trapelata da una ventina di giorni...

La nuova dottrina «concentra tutto il potere tra le mani di una decina di persone che compongono il Corpo Direttivo del movimento. In precedenza questo “ruolo” era stato ricoperto dai 144’000 individui, incluso gli apostoli, vissuti dal primo secolo ai nostri giorni, dei quali faceva parte anche il Corpo Direttivo».

Gli otto milioni di Testimoni di Geova sparsi per il mondo si accingeranno dunque a credere in questa nuova dottrina costruita appositamente dal loro Corpo Direttivo...

http://testimoni-di-geova.blogspot.it/2013/04/nuova-luce-dalla-wt-fuga-di-notizie-3.html


E poi si lamentano che li prendiamo per il sedere...

giovedì 11 aprile 2013

per un imprevisto tecnico, spostata l'Apparizione della Madonna

Dallo spazio commenti:
La veggente di Medgiugorie ha spostato le "apparizioni" itineranti della madonna nella Brianza, essendo che ha sposato un brianzolo e doveva far visita alla socera. E allora s'è portata appresso le apparizioni. Mi mandano il programma: 
"ore 16 dibattito; ore 17 proiezione del film; ore 18 apparizione; ore 19 pasto in compagnia". E già mi sono schiantato de risate. 
Ma mi sono rivoltato per terra quando mi hanno mandato il messaggio successivo: si presume che per imprevisti, tecnici forse, "l'apparizione" della madonna è spostata dalle 18 "alle 18.45". 

Non so se si rischia di passare per "intellettuali" a ride de sta roba e a notarne il ridicolo, e quanti gonzi ci sono sulla faccia della terra.

mercoledì 10 aprile 2013

il "liberatore" che i media si attendevano

Durante tutto il 2012, esorcisti da tutto il mondo riportavano che persone possedute dal demonio prevedevano per il 2013 una violenta aggressione alla Chiesa, dall'esterno ma soprattutto dall'interno.

Tale attacco sarebbe stato condotto da "Franciscus... nomen imposuit... Georgius": e il demonio, mentitore, avrebbe semplicemente invertito l'ordine dei nomi:

http://www.papalepapale.com/cucciamastino/mastinate-quotidiane/e-il-demonio-in-un-esorcismo-anticipo-lhabemus-papam/


Ecco poi un monumentale articolo di Fides et Forma - breve citazione:
...Un attimo dopo la rinuncia di Benedetto tutte le nubi che si erano radunate sul Vaticano sono improvvisamente svanite. E' tornato il sereno. Ior, Curia, pedofilia, vatileaks, etc. sono tutti casi appartenenti al passato... Come ha detto un sacerdote alla messa di Pasqua: con papa Francesco si respira aria nuova.
Ma quest'aria nuova in cosa consiste? Essenzialmente nelle sue innovazioni simboliche:
  • Nome totalmente nuovo (Giovanni Paolo I non fa testo perché omaggiava comunque i predecessori. Per trovare un papa con un nome nuovo bisogna risalire al 914 con Papa Lando)
  • Croce d'argento (non di ferro) invece che d'oro
  • Scarpe nere invece che rosse
  • Talare bianca senza mozzetta, rocchetto e stola
  • Poltrona bianca al posto del trono
  • Ferula di Paolo VI al posto di quella di Benedetto
  • Messe non cantate
  • Predica fatta senza mitria e in piedi
  • Paramenti pauperistici e listati di nero al posto delle pianete usate da Benedetto XVI
  • Prediche ripetitive e succinte
  • Volontà di abitare in Santa Marta e non nel Palazzo Apostolico
  • Volontà di definirsi Vescovo di Roma piuttosto che Sommo Pontefice
L'elenco è provvisorio. Da questo elenco emerge tuttavia una evidente discontinuità con Papa Benedetto. Discontinuità che per molti versi è non solo con Benedetto, ma con tutti i papi precedenti. Ci tengo a precisare che questa discontinuità non è "notata da quattro scriteriati tradizionalisti" bensì è frutto di una chiara, esplicita, determinata volontà di Papa Francesco.

E' il "liberatore" che i media si attendevano dopo il "tiranno" Benedetto XVI.
http://fidesetforma.blogspot.it/2013/04/timore-o-profezia.html

martedì 9 aprile 2013

"gli amati Giudei"


Traduzioni kosher:
Messale Romano Quotidiano, Edizioni Paoline, 1962:
nella traduzione dell'orazione del Venerdì Santo per i Giudei (già epurata nel 1959 dalla parola "perfidis") spunta una parola inesistente nel testo latino, e così i Giudei (da "perfidi") diventano "amati"!
(vedere foto allegata; fonte: Centro Studi Giuseppe Federici)

domenica 7 aprile 2013

papa Bergoglio si dimetterà nel 2033

«Prepotenze teologiche»: le dimissioni di Bergoglio giungeranno tra vent'anni, il tempo di celebrare il Concilio Vaticano III... (e comunque "non sarà per lui facile cavarsela" se non collaborerà energicamente con i progressisti, che già stanno cantando: Anch'io festevole corro ai tuoi pié, papa Francesco promuovi anche me):

http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/04/melloni-spiega-bergoglio.html


venerdì 5 aprile 2013

ciellini in crisi (e altri temi di riflessione)

Tema di riflessione: qualcuno riesce a spiegare perché i canali hot hanno ancora così successo, quando con internet è possibile avere lo stesso “materiale” in modo assolutamente gratuito?
«...Più che un annuncio pubblicitario, sembra l’arringa di un avvocato d’ufficio: l’azienda è stata costretta… di questi tempi bisogna arrangiarsi… in fondo è solo business… si tratta di strategia commerciale… i canali sono tutti “protetti” (per forza, sono a pagamento). Tra le scuse più divertenti dell’articolista, spicca questo capolavoro dell’arrampicata sugli specchi: "Tra la vastissima scelta si è cercato di selezionare i film più decenti. Esclusi quelli violenti e quelli che hanno per protagonisti giovani che possano apparire, anche se non lo sono, minorenni"...»
http://totalitarismo.altervista.org/totale/i-canali-hot-di-mediaset/



Ciellini in crisi d'identità tentano un confronto tra mele e pere:

http://www.culturacattolica.it/?id=17&id_n=32751


All'inizio della crisi - quando il baluardo delle parrocchie scricchiolava seriamente - sacerdoti del calibro di Giussani ed Escrivà prendevano la mira in direzione del mondo della scuola e del lavoro.

Oggi la situazione è peggiore perché nella Chiesa regnano l'anarchia e l'ignoranza.

Anarchia: la Chiesa sembra una federazione di gruppuscoli autonomi, "potenti" in proporzione al numero di membri e alla quantità di soldi che riescono a movimentare.

Ignoranza: l'esperienza cristiana è stata ridotta ad un esperienzialismo che come prima caratteristica ha il non aver tempo né voglia di conoscere le verità della fede. Che non vengono né spiegate né accennate nella predicazione, per paura di sembrare troppo libreschi e professorali.


Di fronte ai generici richiami alle "periferie esistenziali" e al pastore che deve puzzare di pecora, si intravede non la soluzione della crisi, ma il suo acuirsi.


giovedì 4 aprile 2013

il Gaio Collegio Caprànica

Inizio citazione:
...l’Almo Collegio Capranica, conosciuto per essere il più antico e prestigioso Istituto di formazione sacerdotale dell’Urbe e dell’orbe, l’unico dipendente direttamente dalla Santa Sede che provvede alla nomina del suo rettore. Già negli anni ‘70 il periodico “Il Borghese” pubblicò un dossier sulla generale immoralità regnante in questo Istituto; dossier che costò la testa dell’allora rettore fatto vescovo. Sostituito il rettore e placate sul momento le acque, tutto tornò però presto tale e quale a prima.

L’ultimo tentativo di moralizzazione fu fatto nei primi anni 2000 con il rettorato di uno spigoloso sacerdote marchigiano, ora in servizio presso la Santa Sede, che cercò di portare un po’ d’ordine e decenza. Si dimise dopo meno di due anni, su pressione di certi ambienti curiali che non tolleravano il suo desiderio di far pulizia. La situazione, ad oggi, non sembra cambiata.

Questo Istituto è un paradigma perfetto: una facciata di aulica nobiltà fatta di secolari tradizioni e un dietro le quinte fatto di notti brave dei seminaristi che, una volta liberi e dismesso il clergyman d’ordinanza, possono entrare e uscire a tutte le ore del giorno e della notte. Quindi incontri particolari tra seminaristi, ma anche tra prelati più o meno potenti in cerca di compagnia. Amicizie molto intime tra alunni, sia seminaristi che sacerdoti, sono all’ordine del giorno fino alla costituzione di vere e proprie coppiette omosex, il tutto senza troppo bisogno di nascondere. All’interno di questo blasonatissimo seminario basta avere un po’ di confidenza con qualche seminarista per sapere chi è “fidanzato” con chi e quali siano i nomignoli al femminile con cui è chiamato questo o quel seminarista, questo o quel sacerdote.
[...]
Se poi si considera che questo ambíto istituto è una vera e propria “fabbrica” di vescovi, nunzi apostolici e cardinali, come non rabbrividire?

Fonte: http://www.corrispondenzaromana.it/il-dramma-della-sodomia-nella-diocesi-di-roma/