http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/08/guerra-contro-la-liturgia-tridentina-un.html
Rispondiamo alle domandine:
8. Ritieni che l’introduzione definitiva della forma extraordinaria nell’Istituto è un bene?
La "forma extraordinaria" (cioè la Messa "Tridentina") non è mai stata abolita (lo ha messo nero su bianco perfino Benedetto XVI): dunque è liturgia di tutta la Chiesa. Al punto che i sacerdoti, per celebrarla, non devono chiedere nessun permesso ai superiori.
Questa domanda dunque insinua che la liturgia della Chiesa Cattolica "non sarebbe un bene" per un istituto cattolico.
- Aiuta la comunione tra i membri?
Questa domanda insinua che la liturgia della Chiesa (quella celebrata da padre Pio, don Bosco, sant'Alfonso e tutti gli altri, e mai abolita) "non aiuterebbe" la comunione tra i membri di un istituto.
- Risponde alle esigenze dell’evangelizzazione?
Questa domanda insinua che l'evangelizzazione sarebbe un mestiere e che la liturgia "tridentina" sarebbe uno strumento non adatto alle esigenze di chi fa quel mestiere.
Andateglielo a dire a padre Pio. Oppure chiedetevi di che razza di "evangelizzazione" si parla, visto che non può essere sostenuta dalla liturgia "mai abolita". Oppure chiedetevi se l'Eucarestia, "fonte e culmine" della vita della Chiesa, sarebbe uno strumento non adatto all'evangelizzazione.
- Risponde alle esigenze di spiritualità dell’uomo contemporaneo?
Questa domanda insinua che la Chiesa sarebbe un supermarket religioso che deve a tutti i costi inseguire le richieste della clientela e della moda.
- Risponde ai desideri del Superiore Generale?
Questa domanda insinua che la liturgia di tutta la Chiesa potrebbe essere contraria ai desideri del Superiore Generale. Ma allora in tal caso sarebbe il Superiore Generale a sbagliare: si vuole forse ottenere che i frati si lamentino del Superiore?
Nel caso specifico è una domanda retorica: notoriamente il Superiore Generale p. Manelli era favorevole alla liturgia tridentina.
- È richiesta dal Concilio Vaticano II?
Questa domanda insinua che ciò che non sarebbe esplicitamente "richiesto" dal Vaticano II, sarebbe da proibire.
Si può facilmente obiettare che il Vaticano II non ha "richiesto" di "girare gli altari" verso il popolo, né di imporre la "comunione sulle mani", eccetera, eppure tali cose vengono strenuamente difese in nome del Vaticano II. Dunque, per rispondere a quella domanda, occorre prima risolvere l'ambiguità di cosa abbia esattamente "richiesto" il Vaticano II, e quale livello di obbligatorietà abbia un concilio "pastorale".
- Risponde alla “mens” del Santo Padre?
Questa domanda, posta a dicembre 2012 (con Benedetto XVI felicemente regnante), insinua che il Santo Padre Benedetto XVI, nel promulgare il motu proprio Summorum Pontificum per liberalizzare la liturgia "tridentina", non rispondeva alla "mens" del Santo Padre Benedetto XVI.
9. Ritieni che l’introduzione della forma extraordinaria nell’Istituto sia voluta dal Papa? Dal Superiore Generale? Dal Consiglio Generale? Dal Capitolo della tua Comunità ?
Sono tutte autorità alle quali il frate è tenuto a ubbidire.
Questa domanda insinua dunque che il frate potrebbe ritenere di agire diversamente da quanto "voluto" dalle autorità . Si vogliono forse indurre i frati a lamentarsi dei superiori?
10. Ritieni che l’introduzione della forma extraordinaria nell’Istituto soddisfi la tua spiritualità ?
Questa domanda insinua che lo scopo della liturgia della Chiesa sarebbe il "soddisfare" dei gusti personali. Come se Nostro Signore, istituendo l'Eucarestia, avesse detto «fate come vi pare, in memoria di Me».
11. Se dovessi scegliere tu tra le due forme (Ordinaria e extraordinaria), per tutti i membri dell’Istituto, quale e perché sceglieresti?
Questa domanda tenta di capire le percentuali di favorevoli e contrari esigendo però di conoscere i motivi di coscienza ("per tutti i membri", "perché sceglieresti"), motivi che solo il direttore spirituale e confessore è tenuto a sapere.
12. Qual è secondo te l’Organo di Governo preposto dalle Costituzioni dei F.I.per l’introduzione della forma extraordinaria nell’Istituto?
Questa domanda serve per delegittimare chi non desse la risposta che al momento opportuno si riterrà "giusta".
13. Il Superiore Generale unitamente al Consiglio Generale, con la «Normativa liturgica per il Vetus Ordo» del 21 novembre 2011, allegata al presente questionario, secondo te hanno agito andando al di là delle decisioni del Capitolo Generale del 2008 e creando qualche malcontento nell’Istituto, o hanno attuato nell’Istituto quanto previsto e dal Motu proprio Summorum Pontificum?
Questa domanda esige che il singolo frate e la singola suora, oltre a conoscere il Motu Proprio, siano sufficientemente documentati sulle motivazioni di coloro ai quali devono ubbidienza.
Vien da chiedersi come mai sia stata allegata la "Normativa" anziché il Motu Proprio stesso...
14. Se il Superiore Generale e il Consiglio Generale, con la «Normativa liturgica per il Vetus Ordo» del 21 novembre 2011 fossero andati al di là di quanto stabilito nel Capitolo Generale del 2008 quale dovrebbe essere secondo te l’atteggiamento dei membri dell’Istituto?
- obbedire ciecamente, perché...
- disubbidire, perché...
- ritenere la Normativa non vincolante, perché...
- chiedere la convocazione di un Capitolo Generale straordinario, perché...
Questa domanda serve per poter delegittimare chi risponde. Infatti:
- "obbedire ciecamente" non va bene, nemmeno se sono religiosi
- "disubbidire" non va bene, proprio perché sono religiosi
- "ritenere non vincolante" non va bene, perché i religiosi devono ubbidire (e non in base alle proprie "ritenute" opinioni)
- "chiedere la convocazione" non va bene, perché dà l'idea che un singolo frate con la luna di traverso esiga di convocare "Capitoli Generali straordinari" di tutto l'Istituto.
Insomma, ogni risposta suggerita è sbagliata.
È evidente la malafede delle autorità ecclesiastiche che hanno compilato il questionario.
Comincia ora ad affacciarsi la domanda scottante: è stato così che fecero «sbroccare» Lefebvre?
Vogliono esasperare di proposito la situazione allo scopo di affibbiare l'etichetta di "ribelli" a chi non si vaticansecondizza?
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