giovedì 5 gennaio 2017

piccolo promemoria sui lefebvriani

Il vescovo Schneider invita il capo dei lefebvriani Fellay a non rinviare ulteriormente l'accordo col Vaticano per il riconoscimento ufficiale:

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2017/01/mons-schneider-ho-chiesto-mons-fellay.html


Il problema è che tale accordo contraddice le pubbliche e inequivoche premesse del Lefebvre stesso, per cui o si tradisce quest'ultimo o si tradisce l'accordo:

https://opportuneimportune.blogspot.com/2017/01/dubia-alle-esternazioni-di-mons.html


Il riconoscimento vaticano della FSSPX, in altre parole, consiste nel trasformare di fatto quest'ultima in uno dei tanti "movimenti ecclesiali" (al pari di azione caotica e neurocatecumenali, per dire), cioè ridurla ad una "riserva indiana" (automaticamente degradata: dopotutto ce lo chiedono i Fratelli Maggiori) a cui rifilare chiunque sia sospettato di avere la fissa di latino, talari, ferraioli e manipoli.

Viste le purghe fellayane in corso da diversi anni a questa parte (che si accompagnano all'autoriduzione della FSSPX a club autoreferenziale bisognoso di costose strategie professionali di marketing) il sottoscritto è convinto che l'accordo si farà comunque, ingrandendo - con grande allegria dei modernisti - quella spaccatura creata dalle purghe stesse.