martedì 11 giugno 2013

Congar: il minimalismo in nome dell'ecumenismo

Citazione:
Date le finalità ecumeniche del Concilio Vaticano II secondo Congar, è comprensibile che la devozione a Maria venisse considerata, da lui e da altri, un ostacolo all’ecumenismo e quindi un elemento da eliminare. Pertanto, Congar si schierò risolutamente con i “minimalisti” del Concilio; quelli per i quali meno si parla di Maria santissima e meglio è, e se proprio si deve parlarne, lo si fa il meno possibile; agli antipodi, dunque, del de Maria numquam satis, e certo non favorevoli a definizioni dogmatiche, che si temeva venissero proposte, su Maria Corredentrice e Mediatrice; ed anche molto restii ad usare per Maria il titolo “Madre di Dio.”

Il minimalismo in nome dell’ecumenismo – questo fu professato chiaramente da Congar e da altri. [...]

Poco più d’un anno dopo, il 22 settembre 1961, Congar riassume così la questione mariana al concilio: “All’inizio la discussione è molto dura. Per fortuna Laurentin è coraggioso, misurato e documentato (Journal: informé). Apre (Journal: mène) la battaglia antimassimalista. Ci diciamo l’un l’altro che non dobbiamo fare un’opposizione eccessiva, per non correre il rischio di qualcosa di peggio di quello che vogliamo evitare. Vi sono, infatti, due dati incontestabili, davanti ai quali non possiamo far nulla: (1) l’esistenza di testi pontifici e di correnti mariologiche; (2) l’esistenza di più di 450 richieste di vescovi nei vota. Si può però cercare di favorire l’elaborazione di un testo relativamente sobrio (Journal: discret), facendo modificare qualche passo che i massimalisti potrebbero utilizzare per cercare di andare ancora più in là” (Diario I, p. 113, Journal I, p.67).

[...]

Il proemio al capitolo VIII [della Lumen Gentium del Concilio Vaticano II] fu dunque una soluzione di compromesso, il che è come dire una non-soluzione. Esempio: dicendo che Maria “nella Chiesa Santa occupa, dopo Cristo, il posto più alto e il più vicino a noi” si dà un colpo al cerchio massimalista (“il posto più alto”) ed uno alla botte minimalista (“il posto più vicino a noi”); senza contare che a fil di logica, se Maria ha il posto più alto e se questo è il più vicino a noi, vuol dire che noi siamo tutti molto in alto – e scusate se è poco.

Prosegue qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/06/luciana-cuppo-tutto-va-ben-madama-la.html

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