lunedì 20 giugno 2011

quando Canizares girava in giacca e cravatta

È uno dei cosiddetti double-face: da un lato tradizionalista, dall'altro progressista. Ecco un irriverente articolo (verboso e in tre puntate) su Cañizares Llovera, con ampi stralci sullo scatafascio della Chiesa iberica ("Montini ordinò di mandare in Spagna solo vescovi progressisti"):

http://www.papalepapale.com/vaticano/2011/05/se-questo-e-un-tradizionalista-storia-del-cardinale-canizares-1/

http://www.papalepapale.com/vaticano/2011/05/se-questo-e-un-tradizionalista-cardinale-canizares-parte-ii/

http://www.papalepapale.com/vaticano/2011/06/se-questo-e-un-tradizionalista-storia-sconosciuta-del-cardinale-canizares-parte-iii/

...Ma la curia romana, appena giunto, come l’ha trovata il pugnace e pur simpatico cardinale? Come per ogni “straniero” che ci va a finire in mezzo per sua disgrazia, né è rimasto scosso. “Veramente allucinato”, precisò Canizares. Dalle tecniche di ordinaria disobbedienza e straordinario carrierismo di molti curiali di professione, gli italiani primi fra tutti. Fosse solo quello. Sono anche spioni e gole profonde: “sapevano tutto, ascoltavano tutto e controllavano tutto”. Naturalmente “facendo il contrario” di quel che ordinava il novello prefetto. Questo le mezze cartucce d’ufficio. Salendo di livello, la cosa che davvero risultò opprimente a Canizares fu la piovra della Segreteria di Stato, che controlla tutto quel che fanno i prefetti: onnisciente, onnipotente, onnipresente.

Così aveva voluto all’epoca Paolo VI quando decise di consegnarle le chiavi del regno a tutto discapito dell’ex onnipotente Sant’Uffizio, e specie per ridimensionare il suo prefetto Ottaviani. La prassi di questi anni ha solo confermato e rafforzato la sua supremazia: non si muove foglia che la Segreteria non voglia. E se questa una notizia non vuol farla giungere al papa, per meglio governarla essa, ha tutta la forza di farlo...

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