Padre Michael Rodríguez, della diocesi di El Paso (in Texas e vicina al confine del Messico, la zona delle scorribande di Tex Willer), era amministratore parrocchiale nella minuscola città di Shafter, di ben undici abitanti (cfr. dati censimento ufficiale), in sostituzione di un prete che aveva annunciato ai fedeli che stava lasciando il sacerdozio.
Nel luglio 2014 arriva dunque padre Rodríguez, esiliato lì perché già da due anni celebrava esclusivamente la liturgia tridentina.
Lo scorso 10 novembre 2014 è stato destituito dal suo vescovo, mons. Mark J. Seitz (annotatevi questo nome, potrebbe far carriera) e... condannato a sei mesi di "ritiro" e "discernimento" (traduzione: intende mandarlo via dalla diocesi).
Motivo della destituzione: celebrando quotidianamente la Messa tridentina, si era formata attorno a p. Rodríguez una piccola folla di fedeli (un gruppo stabile di una cinquantina di persone) che accorreva alle sue celebrazioni.
Informazioni e video su http://svfonline.org/
post scriptum:
Essendo vescovo è il diretto responsabile del governo della sua diocesi, davanti a Dio e davanti agli uomini.
Se qualcuno dei suoi sottoposti prende a suo nome una decisione sbagliata, occorre subito rettificarla e punire il sottoposto che lo ha scavalcato.
Se il vescovo non corregge gli errori dei suoi sottoposti, allora o ne è complice, oppure è incapace.
In entrambi i casi non c'è motivo di tacere. L'ubbidienza non è servilismo, e il rispetto non è la connivenza.
Nel luglio 2014 arriva dunque padre Rodríguez, esiliato lì perché già da due anni celebrava esclusivamente la liturgia tridentina.
Lo scorso 10 novembre 2014 è stato destituito dal suo vescovo, mons. Mark J. Seitz (annotatevi questo nome, potrebbe far carriera) e... condannato a sei mesi di "ritiro" e "discernimento" (traduzione: intende mandarlo via dalla diocesi).
Motivo della destituzione: celebrando quotidianamente la Messa tridentina, si era formata attorno a p. Rodríguez una piccola folla di fedeli (un gruppo stabile di una cinquantina di persone) che accorreva alle sue celebrazioni.
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post scriptum:
- FAQ: perché non tacere il nome del vescovo?
forse è innocente, forse era solo una decisione della curia...
Essendo vescovo è il diretto responsabile del governo della sua diocesi, davanti a Dio e davanti agli uomini.
Se qualcuno dei suoi sottoposti prende a suo nome una decisione sbagliata, occorre subito rettificarla e punire il sottoposto che lo ha scavalcato.
Se il vescovo non corregge gli errori dei suoi sottoposti, allora o ne è complice, oppure è incapace.
In entrambi i casi non c'è motivo di tacere. L'ubbidienza non è servilismo, e il rispetto non è la connivenza.
che clima "idilliaco"
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