venerdì 14 settembre 2018

Un'applicazione del "se si «può» e costa poco, allora si «deve»"

Quando lavoravo presso una Certa Grossa Azienda i capi sotto sotto istigarono una campagna stampa contro la propria stessa azienda in modo che sui media e sui social si aprisse er dibbàttito e le polemiche e le discussioni, approdando come sempre al nulla, risultassero ultimamente in pubblicità gratis.

Perciò oggi, nell'apprendere di un'associazione interreligiosa olandese che si chiama pacificamente Pax e che propone di bandire i “robot killer”, mi sovviene solo qualche amara risatina.

I Dieci Motivi per bandire i “killer robot” sono abbastanza prevedibili; in sintesi:
  • una macchina non dovrebbe prendere decisioni sulla vita e sulla morte
  • nascerebbero ambiguità sulla responsabilità ultima (la macchina? gli sviluppatori? gli operatori?)
  • essendo le macchine più economiche degli uomini, si faciliterebbe il mercato: maggior ricorso all'uso della forza, nuova corsa agli armamenti, incontrollabile proliferazione...
Il problema è che nella mentalità moderna la possibilità tecnica di fare qualcosa, non appena c'è la vaga percezione che sia conveniente dal punto di vista di usura, lussuria e potere (le tre antitesi a povertà, castità e obbedienza), diventa l'urgenza di farlo. Come dice il proverbio: quando hai un martello, tutto sembra chiodo.

Poco importa che figure religiose e politiche (inclusa la UE mercoledì scorso) reclamino tale bando. La campagna in questione è solo il sintomo di un'industria già pronta ad accettare ordini e consegnare. La morale di un'azienda è solo la «massimizzazione dei profitti», dove "profitto" è la differenza tra costi e ricavi. Per cui - esempio ben noto nel mondo della telefonia mobile - può essere alla fine dei conti profittevole (al netto della super-multa e del danno di immagine) anche il lanciare una campagna pubblicitaria ingannevole.

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