martedì 18 settembre 2018

promemoria sulla bestemmia metafisica

Una decina di giorni fa sui media erano comparse le notizie sul "vitellino rosso" che avrebbe un "ruolo centrale" nel predire "la fine dei tempi" (ossia "l'instaurazione del regno di Israele sulla Terra": preparatevi, goyim! non avrete parte nel mondo a venire).

Quello che finora non ho letto sui giornali è che:

1) serve per il sacrificio nel Tempio di Gerusalemme secondo l'Antica Alleanza (Tempio che da circa venti secoli non c'è più, e non si può ricostruire perché occupato dalla Moschea di Omar)

2) è da molto tempo che i rabbini discettano minuziosamente di quanto pelame rosso deve avere il giovenco per quel sacrificio

3) non è affatto un risultato inatteso: è da molto tempo che a suon di genetica e incroci in Israele stanno tentando di fabbricare il giovenco rosso perfetto per il sacrificio

4) la Nuova Alleanza, fondata sul sacerdozio "di Melkisedek", ha abolito e sostituito l'Antica Alleanza, fondata sul sacerdozio "di Levi" e quindi sulla centralità del Tempio di Gerusalemme; pertanto il voler celebrare il rito abolito da Dio è una "bestemmia metafisica" intesa a negare liturgicamente il sacrificio eucaristico;

5) è possibile che tale abominazione nel "luogo santo" di Gerusalemme comporti l'intervento di Dio.

Blondet ne ha scritto in altre occasioni anni fa nei suoi libri Cronache dell'anticristo e soprattutto I fanatici dell'apocalisse.

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