sabato 11 agosto 2018

Teotwawki, chi è costui?

"The End Of The World As We Know It": la fine del mondo che conosciamo. Abbreviazione del mondo survivalista per indicare uno qualsiasi degli scenari apocalittici:
  1. disastri naturali (tsunami, uragani, terremoti, meteoriti, ecc.) che implicano settimane o mesi di gravi disagi
  2. disastri naturali che implicano danni all'agricoltura e ai mezzi di sussistenza, a medio-lungo termine, difficilmente riparabili
  3. disastri naturali a lungo termine, possibilmente "inter-generazionali", che renderebbero inabitabili ampie zone del pianeta
  4. disastri di natura NBC (nucleare-batteriologica-chimica) causati dall'uomo
  5. disastri di natura politica-economica (peak oil, bolle finanziarie, ecc)
 Promemoria tecnico:
  • ci si prepara ad uno scenario: pertanto, se lo scenario è imprevedibile, non sussiste preparazione che tenga. Esempio: il lago di Nyos sgancia fuori 1,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica, uccidendo 1746 camerunensi per asfissia. Scenario tutto sommato imprevedibile; 
  • prepararsi ad uno o più scenari significa aver soggettivamente stimato cosa potrebbe accadere. Esempio: ci si prepara con cibo, armi e medicinali, ma poi all'interno del rifugio ci si becca un avvelenamento da radiazioni (oppure si muore fulminati mentre si tentava di avviare il generatore elettrico);
  • prepararsi per il survival non implica aver visto giusto. Esempio: è dagli anni '50 che gli americani si sono preparati ad un bombardamento nucleare (la moda si è ridotta negli anni '80 ed è sostanzialmente sparita dopo il crollo del comunismo). 
  • occorrerebbe aggiungere all'elenco dei disastri quelli "di origine soprannaturale", per i quali si abbisogna di un buon esorcista e di un buon confessore. Del resto per prepararsi al Giorno del Giudizio non occorrono provviste e armi da fuoco, ma una sana vita spirituale...
  • l'esistenza dei survivalisti deriva da una continua incertezza sul futuro e ha come conseguenza qualche serio problema morale: in caso di disastro a medio-lungo termine, chi riparerò? chi sfamerò? quante volte dirò di no? (i survivalisti non sono la maggioranza della popolazione). Nota di colore: pensate a quanti vostri conoscenti vanno in crisi di fronte ad una spesa imprevista di poche centinaia di euro o uno sciopero di tre giorni delle salumerie. Nel gergo survivalista "zombie" indica un sopravvissuto del tutto impreparato che per sopravvivere non può/non vuole far altro che sfruttare la preparazione altrui: indovinate dunque il sottinteso morale su come reagire alla "zombie apocalypse"...
Per i pompieri italiani - che hanno a disposizione qualche rifugio antiatomico - la norma sarà di salvare uomini in salute piuttosto che donne e bambini poiché in caso di fallout radioattivo questi ultimi entrerebbero nel rifugio solo per morire di lì a poco. Uno di questi rifugi, con capacità di centinaia di persone, è a Ciampino, non distante dall'aeroporto.

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