giovedì 28 giugno 2018

Sovrappopolazione dei miei stivali

Premessa importante: urterò diverse suscettibilità; chiedo cortesemente agli urtati di verificare con la calcolatrice, col buonsenso, con google e wikipedia, le considerazioni fatte qui sotto.

La "sovrappopolazione" è un'emerita panzana creata ad arte.

Sulla Terra, oggi, nel 2018, siamo decisamente meno dei fantomatici "7,6 miliardi" di cui cianciano tutte le Fonti Ufficiali.

E chi lo dice? Lo dicono le loro stesse stime.

Segue qui sotto una spiegazione lunga e noiosa, purtroppo necessaria per cominciare a capire dove sta il problema.

Come aumenta o diminuisce una popolazione?

Una popolazione si mantiene stabile se in un dato periodo varia in modo poco significativo.

A farla aumentare o diminuire sono due fattori: il bilancio nascite e decessi, e il bilancio emigrazione ed immigrazione.

Questi due fattori vanno osservati separatamente perché il secondo implica due paesi (chi emigra da A a B diminuisce la popolazione di A ma aumenta quella di B, e un suo decesso mentre è in B inciderà sul bilancio decessi di B ma non quello di A).

È facile trovare dati sulla popolazione nel mondo (dopotutto ogni anagrafe ha i computer), sono pubblicati un po' ovunque, danno tutti gli stessi numeri perché si rifanno tutti più o meno alle stesse fonti, ad esempio il CIA World Factbook, un documento della CIA che in quanto tale è più politico che scientifico (tant'è che è messo a disposizione con la formula di "pubblico dominio"), citato come fonte da Wikipedia (i cui editor non trovavano fonti ancor più affidabili).

Di seguito, nel parlare di fecondità di una donna, considereremo il totale dei figli che avrà avuto durante l'arco della sua vita in cui è fertile (spesso approssimata "fra i 15 e i 49 anni"). Qui ci interesseranno solo numeri e statistiche, non le circostanze politiche o economiche legate alle nascite. Ripeto: ci interessano solo i numeri e le statistiche, perché intendiamo capire quanto è fondato quel "7,6 miliardi".

Per un periodo sufficientemente breve (10, 20, 30 anni?) il numero di decessi di una popolazione è abbastanza stabile anno per anno, a meno di eventi gravi (guerre, pestilenze...). Per questo, nell'esaminare il bilancio nascite-decessi, ci concentreremo sul tasso di fecondità totale. Successivamente esamineremo la questione delle migrazioni.

Capiamo il Tasso di Fecondità Totale

Affinché una popolazione resti stabile occorre un tasso di fecondità totale (TFT) superiore a 2.

Il TFT è un indicatore statistico. Significa che non riguarda la vita della singola donna, ma solo la media della popolazione analizzata. Se consideriamo due donne, di cui la prima partorisce un totale di 5 figli durante l'arco di vita in cui è fertile, e la seconda passa la menopausa senza aver avuto figli, avremo che la loro media è 5 diviso 2, cioè un TFT di 2,5.

L'eventuale decesso di qualcuno di quei 5 figli non cambia il TFT, perché il TFT riguarda solo le nascite. E non importa se ci fossero parti gemellari, perché il TFT riguarda un numero totale di nascite.

Convenzionalmente il TFT che mantiene stabile una popolazione è 2,1 (deve necessariamente essere più alto di 2 perché deve coprire altri fattori, per esempio i decessi di donne non ancora fertili). Nei paesi emergenti, dove c'è una maggior mortalità, il TFT per mantenere stabile la popolazione dev'essere logicamente più alto, con valori stimati che oscillano fra 2,5 e 3.

Attenzione a non confondere la stima ("per mantenere stabile occorrerebbe che...") con la misurazione ("viste le statistiche nazionali sulle gravidanze, il TFT risultante quest'anno è...").

Come si calcola il TFT di una popolazione nel corso di un singolo anno? Si osserverà la percentuale di donne di età X che ha partorito durante l'anno; si sommeranno i risultati per tutte le età X dell'arco fertile, estraendo il dato complessivo del paese per quell'anno.

Scusate se insisto a ficcar qui tanti numeretti ma è necessario per capire cosa comporta l'osservare grosse variazioni del tasso di fecondità totale.

Può capitare che il TFT misurato sia molto diverso da quello stimato. Per esempio, immaginiamo un paese in cui il saldo migratorio è pressoché nullo (cioè il totale degli emigrati è praticamente lo stesso del totale degli immigrati), su cui si sia stimato un TFT di mantenimento pari a 3,0 e che nel corso di 35 anni ha visto aumentare la propria popolazione del 20%. Dato che 35 anni è pressappoco la durata dell'arco di vita fertile di una donna, significa che il TFT è stato 3,6 (cioè 3,0 aumentato del 20%, cioè il tasso di mantenimento aumentato del 20% di figli): in parole povere, nel corso della vita fertile avrebbero generato il 20% in più di figli, pertanto la popolazione aumenta del 20%, assumendo che nello stesso periodo la mortalità non è molto cambiata e il saldo migratorio resta sempre bassissimo.

Se ipotizziamo un periodo di 18 anni (circa la metà di quei 35) e una crescita della popolazione del 20%, significherà che tale crescita è avvenuta a velocità doppia rispetto all'esempio precedente (perché ci ha messo metà del tempo). Cioè rileveremmo un TFT di 4,2 (cioè 3,0 aumentato del doppio del 20%). Se il TFT aumenta in modo significativo, è giusto chiamarlo "cambiamento sociale significativo", tanto più se avvenuto molto velocemente.

Tutte queste ipotesi con tanti numeretti ci servono fra poco per capire che se in 18 anni la popolazione aumenta del 20% significa che il TFT dev'essere del 40% più grande di quello del mantenimento. Cioè, se per far combaciare le statistiche ci ritroviamo un TFT non realistico, significa che qualcuno sta mentendo: o il bilancio nascite-decessi, o il bilancio migrazioni.

Qualche dato sulla popolazione reale

Con la sola eccezione dell'Islanda (con TFT 2,05), il TFT dei paesi europei è nettamente al di sotto della soglia 2,1 di mantenimento. Il più alto dopo l'Islanda è l'1,96 dell'Irlanda. L'Europa, quanto a natalità, è in declino da tempo, ce lo dicono sempre tutti i giornali. Per esempio, chiedetevi quali vostri amici vi hanno recentemente detto "mi è nato il terzo (quarto, quinto?) figlio"... praticamente nessuno.

Wikipedia e il CIA World Factbook ci informano che ci sono 120 paesi nel resto del mondo con un TFT maggiore o uguale di 2,1. Di questi 120, una settantina hanno un TFT maggiore di 3. A detta loro, attualmente il TFT del mondo sarebbe di 2,3 (popolazione in aumento).

Nota: il Factbook ha rivisto molto al ribasso i TFT del periodo 2015-2016 rispetto a quelli che aveva pubblicato nel 2000-2005. Questo dovrebbe implicare che in tale decennio l'emergenza "sovrappopolazione mondiale" dovrebbe essere stata molto ridimensionata. Invece non se ne è mai smesso di parlare.

Osserviamo un grafico della crescita della popolazione dal 2000 al 2018. Si noti che è un periodo di diciotto anni (grosso modo circa metà della durata convenzionale dell'età fertile). Le popolazioni del 2000 e quelle del 2018 sono quelle indicate dai media e da wikipedia (se sommate le cifre otterrete una popolazione mondiale di 6,093 miliardi per l'anno 2000 e 7,558 miliardi per maggio 2018):

Anziché presentare i soli numeri, questo grafico mostra anche le percentuali pazzesche del presunto aumento della popolazione.

Facciamo notare che si tratta di un periodo breve della storia recente. Cioè che l'aspettativa di vita che si aveva nel 2000 era grosso modo la stessa che si ha nel 2018. Cioè non avete l'alibi del "magari l'aspettativa di vita è drasticamente migliorata". Cioè ad influire seriamente sulla popolazione possono essere solo TFT e migrazioni.

Cominciamo dall'Europa. Dal 2000 al 2018 la sua popolazione sarebbe cresciuta del due per cento, cioè di quindici milioni di abitanti, a dispetto del fatto che tutti i suoi paesi hanno un TFT decisamente minore di 2 (tranne l'Islanda, che però ha la popolazione di Bari, cioè lo 0,5% dell'Europa).

In quegli stessi anni 2000-2018 non è cambiata in modo significativo l'aspettativa di vita degli europei. Dunque, visti i TFT bassi e bassissimi, la crescita della popolazione europea può essere dovuta solo a immigrazione. Oltre quindici milioni di persone sono immigrate in Europa, diciamo un milione l'anno (nelle statistiche coprono anche i TFT bassissimi). Quindici milioni di persone non più censite nei loro paesi di origine.

Consideriamo ora gli USA e l'Australia, che hanno un TFT di 1,8 (popolazioni in declino).

Negli USA in quei 18 anni abbiamo un +20,5% di popolazione in più. Come nell'esempio di cui sopra, si rileva un'aumento di 93 milioni di persone (in realtà di più, visto che in 18 anni hanno "coperto" anche quel TFT bassissimo). Significa che quasi un centinaio di milioni di invidui, dal resto del mondo, sono emigrati negli USA. Intanto, nel suo piccolo, l'Australia fra il 2000 e il 2018 è cresciuta di quasi sei milioni di individui, cioè del +30%.

Immaginate di abitare in un paesetto australiano di 100 abitanti e, diciotto anni dopo, siete il 30% in più, cioè 130, di cui almeno 30 stranieri (perché il TFT non sarebbe bastato neanche a mantenere stabile la popolazione di 100). Quando la popolazione aumenta in modo così consistente, si nota, anche se l'aumento è diluito nel corso di  un paio di decenni.

Europa, USA e Australia, tutte con un TFT alquanto al di sotto della soglia di mantenimento popolazione, vedono dunque un'immigrazione di 15+93+6=114 milioni di individui. Cioè nel resto del mondo la quantità di nascite nel periodo 2000-2018 deve aver sopperito a quei 114 milioni.

Intanto il Messico è cresciuto da 97 a 124 milioni nello stesso periodo, pur avendo un TFT di 2,1 sufficiente appena a mantenere la popolazione. Quei 27 milioni di messicani in più da dove sbucano? Anche se non fosse morto alcun messicano in quei 18 anni, sono pur sempre 27 milioni in più, cioè il 30% di popolazione in più, che non giungono da un aumento delle nascite, perché il TFT è di 2,1. Pensate un po', decine di milioni di persone che emigrano in Messico...

E vogliamo parlare della Cina? Con il suo TFT 1,7 (che non sarebbe bastato a mantenere stabile la popolazione) è cresciuta da 1264 a 1417 milioni di abitanti, cioè 153 milioni di persone sarebbero migrate in Cina, anzi, più di 153, perché han dovuto sopperire anche al TFT così basso. Scusate, ma chi è che emigra in Cina?

E l'India? Poffarbacco, ha un TFT di 2,2 e dunque riesce a mantenere la sua popolazione e forse anche aumentare un pochino... però fra il 2000 e il 2018 è cresciuta di oltre trecentodieci milioni di abitanti, da 1059 a 1369 milioni. Scusate, ma chi è che emigra in India?

Tirare troppo la coperta corta

Avete capito dove stiamo andando a parare. Abbiamo considerato 4221 milioni di abitanti (EU, USA, Australia, Messico, Cina, India) e scoperto che hanno un TFT basso o bassissimo, e che diciotto anni fa erano 604 milioni in meno. Da dove spuntano tutti 'sti migranti? E devono essere migrati da altri paesi (un ipotetico milione di "messicani emigrati in USA" in quei 18 anni non cambia il totale di 604 milioni di individui in più nelle aree considerate), perché "la coperta è corta".

Scusate, ma son proprio i loro numeretti a parlare.
Potremmo continuare con tutti i paesi in cui il TFT misurato è uguale o inferiore al TFT stimato per mantenerne la popolazione. Il Brasile? Cresciuto da 175 a 210 milioni, alla faccia del suo TFT di 1,7. Dunque ha visto entrare più di 35 milioni di immigrati in appena 18 anni? La Corea del Sud? Cresciuta da 46 a 51 milioni, alla faccia del suo TFT di 1,1. Dunque ha visto entrare più di 5 milioni di immigrati in appena 18 anni? I coreani non fanno più figli e la popolazione è cresciuta di 350mila nuovi coreani (immigrati) ogni anno?

Chi non è molto bravo in aritmetica obietterà che ci sono "molti paesi, per esempio in Africa, dove si fanno tanti figli, e ci sono tanti africani che emigrano".

Già. Ma l'Africa in quegli stessi 18 anni sarebbe cresciuta del +56,6%, cioè - detratte tali emigrazioni - soltanto di 463 milioni. Non ditemi che chissà quanta gente emigra in Africa. Dunque quei 463 milioni devono essere quasi tutti figli di africani anziché persone emigrate in Africa.

Quel +56,6% in diciotto anni (cioè grosso modo in metà di un "arco di vita femminile fertile") implicano che il TFT dev'essere stato in quei posti superiore al +113,2% della soglia di mantenimento della popolazione. Cioè paesi africani con TFT di mantenimento 2,5 dovrebbero avere un TFT misurato reale di 5,33. O quelli con TFT 3,0 che dovrebbero aver rilevato 6,4. E tutto questo senza aver ancora conteggiato le presunte centinaia di milioni di africani che avrebbero emigrato per riempire USA, Cina, India, Europa, ecc., cosa che costringerebbe a rivedere in astronomico rialzo i TFT africani già così alti.

Ci sono solo otto paesi africani che hanno un TFT superiore a 5,3. Assommano a 335 milioni di abitanti. Si sono mica trasferiti in massa in India facendole acquisire 310 milioni di popolazione aumentata nel periodo 2000-2018? E da dove escono i 153 milioni per la Cina e i 93 milioni per gli USA? Quante altre volte tirerete la "coperta corta" sperando di far comparire magicamente flussi migratori di centinaia di milioni di persone per far sembrare buoni i dati della "sovrappopolazione mondiale"?

In parole povere, se il TFT è un indicatore onesto (e lo è),
i dati sulla crescita della popolazione mondiale sono un'emerita bufala.

Sembra che tutti i paesi accolgavano enormi flussi migratori...
...che non nascono da nessuna parte.

Chi volesse instillare la fobia della "sovrappopolazione" avrebbe tutto l'interesse a ritoccare verso l'alto i TFT per far sembrare più realistici i propri numeroni.

Ma nei paesi occidentali e industrializzati e internettizzati non è molto facile taroccare i TFT perché i dati sulle nascite non sono troppo nascosti (a causa di anagrafe, fisco, spese mediche, impegno del personale ospedaliero... non puoi dire che in una certa regione i reparti di maternità sfornano il doppio di quel che il personale ospedaliero vede transitare, senza che nessuno ti smentisca). Pertanto, per promuovere l'idea della "sovrappopolazione", i TFT mistificabili sono solo quelli dove è più difficile (oggi e nel prossimo futuro) verificarne anche a spanne il trend e l'andamento della popolazione. Si deve perciò avere l'onestà di ammettere che il proporre numeri un po' troppo grossi sulla "sovrappopolazione", a dispetto di TFT non più gonfiabili a piacere, è indicatore di una manovra "politica" che sta subendo in tempi recenti un'accelerazione.

È ragionevole credere che sia falso
che la popolazione mondiale avrebbe "superato i 7,6 miliardi".
Siamo molti di meno.

I dati sulla popolazione mondiale, quantomeno per il periodo 2000-2018 secondo quanto riportato da tutte le fonti "ufficiali" (e quindi anche da wikipedia e dai giornali), non possono essere considerati credibili. Sono gonfiati. Sono esageratamente gonfiati. Lo sono stati per troppo tempo.
Siamo molto meno numerosi di quei presunti 7,6 miliardi.

Volete divertirvi un po'? Prendete un paese a caso e considerate il suo TFT aggiornato, poi andate su qualche sito come Worldometers, nella sezione Population by Country, e cliccate sul paese per vedere la sua popolazione nell'anno 2000 e nell'anno 2018.
E provate a chiedervi da dove piovano tutti quei milioni di abitanti in più visto che il tasso di fecondità aggiornato basterebbe a stento a mantenere stabile la popolazione.

L'ossessivo e maniacale dibattito sulla "sovrappopolazione" è nato ben prima del 2000. Per quanti decenni siamo stati presi per il sedere riguardo alla popolazione mondiale?

In assenza di cifre oneste sulla popolazione (dopotutto "tutti ripetono i numeretti uditi dagli altri, anche gli altri"), chi smette di credere alla panzana della "sovrappopolazione" non riesce a fare una stima alternativa e ragionevolmente precisa della popolazione mondiale e della sua crescita - fermo restando il dato di fatto che i paesi industrializzati vanno avanti da tempo per propria scelta a "crescita negativa" (cultura anti-famiglia, denatalità dovuta all'edonismo, perversione dell'infanzia, abortismo, contraccezione, omosessualismo...) e che in tanti paesi in via di sviluppo la popolazione sia effettivamente in aumento (ma non ai livelli proclamati dai fautori della fobia).

Le persone - e dunque i "milioni di persone", i "miliardi di persone" -
non spuntano dal nulla, non arrivano migrando dal nulla,
ma hanno avuto una madre e un padre e un'infanzia, cioè una storia.
Se non c'è quella storia, non possono esserci quei numeri.

Resta dunque solo da interrogarsi su quali siano gli interessi ad alimentare quella fobia così freneticamente da renderla smentibile. Vasto campo che non sono in grado di affrontare; mi limito a concludere qui accennando ad un paio di temi che hanno stuzzicato il mio interesse.

Un tema è certamente l'industria della denatalità, principalmente aborto e contraccezione, che poggia sull'odio alla vita (oggettivamente satanico). Nei paesi industrializzati tale mercato è ormai saturo (chiediamoci quanto può crescere ancora la vendita di contraccettivi? di un 10-20%? del doppio? e di quanto può ancora realisticamente crescere il numero di aborti? la mercificazione del sesso "sicuro", come qualsiasi altro mercato, non può crescere all'infinito: tanto più che mina il proprio stesso terreno di conquista, autoriducendosi il numero dei futuri clienti) e non si vede certo un brillante avvenire nei paesi in via di sviluppo (a meno di trasformarli rapidamente in paesi industrializzati). Quando un commercio non può più crescere (cioè quando non ci si può più brillantemente speculare), in gergo finanziario lo si definisce "insostenibile" (esempio: l'epatite C viene debellata? Goldman-Sachs s'incazza), tanto più se i dati sulla crescita della popolazione mondiale sono stati esagerati: si direbbe perciò che l'industria della denatalità non abbia un futuro roseo ("sostenibile"), mentre quello dell'eutanasia è ancora lontanuccio dal poter poggiare sulla diffusione consolidata dell'idea (sempre indigesta) che gli anziani e gli improduttivi vadano soppressi.

Un altro tema è quello di una rivoluzione sociale silenziosa in corso da parecchi decenni che consiste nell'esasperare il divario tra i "ricchi" e "tutti gli altri", tra i padroni e gli schiavi. La storia ha ripetutamente dimostrato che lo schiavo perfetto è quello che non sa di esserlo, cioè quello immerso nella mentalità dello "stiam vivendo la miglior vita possibile" (ancorché irta di difficoltà, fatiche, povertà e dolori), mentalità che i padroni hanno tutto l'interesse a consolidare per mantenere lo status quo (le rivoluzioni, del resto, non sono mai state fatte dai popoli, neppure quelli affamati e disperati, ma sempre dalle élite, dai pensatori dalla pancia pena e dagli annoiati figli di papà al loro seguito). Tale rivoluzione silenziosa, che trarrebbe grande vantaggio dalla diffusione dell'odio alla vita, è verificabile in dati meramente socioeconomici: si pensi ad esempio all'annichilimento della classe media (lampante in Italia e negli USA) nel corso di pochi decenni, la concentrazione delle ricchezze in sempre meno mani (l'un per cento della popolazione mondiale possiede il novanta per cento delle ricchezze mondiali), ecc.

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