«Lo shock serve a far diventare politicamente inevitabile quello che è socialmente inaccettabile».È esattamente ciò che sta succedendo alla Grecia, ormai lasciata nelle mani dei creditori.
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Citazione:
Il 2018 sarà l’anno dove l’esproprio della ricchezza pubblica e privata diventerà in Grecia molto più veloce, e aggredirà i rimasugli di patrimonio restanti. Gli immobili vengono messi all’asta e i compratori stranieri – banche, privati e perfino istituzioni – possono prendersi un’isola, un appartamento, una spiaggia, un'opera antica: qualsiasi cosa. Il tutto a prezzi stracciati, a meno del 5% del loro valore.
Anche le case all'asta sul web.
Finiscono all’asta, sul web, come una cosa qualsiasi, perfino le prime case se superano una determinata superficie. Il tutto nel plauso della parte ricca del paese, che potrà accaparrarsi i beni della classe media, per non parlare di quella povera, a prezzi stracciati. (...)
C’è una qualche differenza tra un comune italiano, come quello di Torino ad esempio, e lo stato greco? Entrambi sono assediati dai debiti, contratti per mitigare l’impatto della deindustrializzazione globalizzante, entrambi sono sotto il controllo delle banche che dettano i piani di governo: a suon di privatizzazioni, svendite di patrimonio e licenziamenti collettivi.
https://www.diariodelweb.it/esteri/articolo/?nid=20180116-479194
p.s.: quando i banksters tedeschi, all'inizio della crisi, suggerirono alla Grecia di pagare i debiti cedendo un'isola alla Germania, non scherzavano. Era solo l'ennesimo segnale che la sovranità è mera moneta di scambio.
Cioè che è inutile affannarsi a seguire la politica visto che questa è solo uno strumento delle banche,
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