venerdì 20 aprile 2018

"...e nell'ora della nostra morte"

A cosa si pensa in punto di morte?

Morto #1: Frank Gusenberg - killer professionista ucciso nella strage di San Valentino (14 febbraio 1929).
All'arrivo della polizia, Gusenberg era l'unica vittima ancora vivente nonostante fosse stato colpito da almeno quattordici proiettili. Il sergente della polizia Clarence Sweeny chiede a Gusenberg: "Chi ti ha sparato?" Gusenberg risponde: "Nessuno... nessuno mi ha sparato".
In ospedale Sweeny gli chiede di nuovo: "Chi ti ha sparato?". Gusenberg si rifiuta di rispondere.
Le ultime parole di Gusenberg in punto di morte furono: "Non sono mica uno sbirro".
In punto di morte la sua maggior preoccupazione è di non fare la figura dello spione.
 

Morti #2: Attilio ed Emilio Bandiera - un cognome, un programma - giustiziati a Rovito il 25 luglio 1844:
Pur non essendoci alcuna rivolta i fratelli Bandiera vollero lo stesso continuare l'impresa [di «perturbare la pubblica quiete»]. In un conflitto a fuoco con le guardie civiche borboniche uccidono due agenti. Vengono catturati e condannati a morte [il re grazierà alcuni dei loro compagni].
In punto di morte gridano: "Viva l'Italia".
(vedi anche: Nazario Sauro, impiccato a Pola il 10 agosto 1916; Cesare Battisti, impiccato a Trento il 12 luglio 1916, che ha aggiunto "Viva Trento italiana"; ecc.):

In punto di morte inneggiano ad una definizione geopolitica (di cui oggi si vergognerebbero).


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