Non è uno scherzo di carnevale: sono proprio i cattocomunisti di Adista che, credendo che il Sessantotto non è ancora finito, tra un articolo sulla pastorale omosessuale ed uno sui rivoluzionari del terzomondo, trovano modo di commentare i "papabili" per la diocesi di Milano, sparando boiate grosse quanto una casa:
http://www.adistaonline.it/index.php?op=articolo&id=49284
Questi di Adista hanno fatto passare Bruno Forte per "ratzingeriano", Angelo Scola per ignorante e antipastorale, Comunione e Liberazione come "denunciata" al tribunale ecclesiastico... mentre in realtà i veri titoli per diventare vescovo di Milano sarebbero l'esser "piemontesi", l'aver "incontrato" i dirigenti dell'Arcigay, l'esser "discepoli" di Martini (ma non al sud)... Da sbellicarsi dalle risate.
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