martedì 30 gennaio 2018

le macchine hanno ormai vinto

Un esempio interessante della pervasività degli aggeggi "connessi (o connettibili) all'internet": l'azienda Strava, che vende un apparecchietto per misurarsi l'attività personale di fitness/footing/chealtro, ha pubblicato i dati GPS¹ raccolti in forma di heat-map (meglio tradurlo con "mappa attività"), mostrando le linee più "calde" (cioè dove è stata storicamente registrata più attività).

Risultato tragicomico: i soldati di stanza nelle basi "segrete" avevano involontariamente tracciato su quella ormai pubblica mappa i confini di tali basi, le vie di accesso, i vicoli verso i loro rifugi, le vie di approvvigionamento, ecc.:

https://www.theregister.co.uk/2018/01/29/strava_military_base_locations/


Ciò suggerisce di riflettere su due problemi fondamentali: il primo è che quando c'è di mezzo anche una sporadica necessità dell'internet, significa che le aziende non ti hanno venduto un prodotto ma un servizio, cioè ti vendono un aggeggio che consente loro di estrarre i tuoi dati (i dati sono il petrolio del futuro), che diventano preziosi nel momento in cui l'azienda può maneggiare o rivendere un enorme aggregato di dati.

Il secondo problema è il supremo analfabetismo informatico dei singoli (più sono ignoranti e più le aziende guadagnano): in estrema sintesi, la gente crede di comprarsi un lussuoso telefonino dotato di Facebook e Whatsapp, in realtà compra un computer spione programmato per inviare dati a numerose aziende (non solo Apple e Facebook). Il bello è che stiamo velocemente arrivando al punto in cui non se ne può più fare a meno ("ho dovuto comprare uno smartphone altrimenti l'apps della mia banca non mi consente operazioni", "ho dovuto comprare un frigorifero smart altrimenti l'apps...").

Se è vero che i dati del singolo utente sono generalmente poco significativi, il loro aggregato² lo è anche quando vengono "anonimizzati" come la mappatura delle basi militari sopra citata. Stiamo insomma assistendo alle fasi avanzate dell'invasione delle macchine nella vita dell'uomo, cosa che pochi decenni fa era stata sottovalutata (tranne da qualche patetico film di fantascienza) perché sembrava inimmaginabile che la possibilità di comunicare tra loro e di diventare così piccole le portasse ad essere così invadenti³ nella vita quotidiana.

I discorsetti sulla tecnologia che migliora la qualità della vita non dicevano mai che l'avida raccolta, manipolazione e vendita di dati potesse consentire lo spionaggio di massa. Come al solito il problema non è la tecnologia, ma l'avidità del suo fabbricante/venditore e l'illusione del suo compratore/utente. Non apro qui il discorso sulle macchine programmate per "regolare" automaticamente la vita umana (dovrei cominciare con i droni programmati per uccidere un bersaglio automaticamente, senza interventi umani).
p.s.: anche se non hai mai avuto Facebook né Whatsapp, la società Facebook - detenendo Whatsapp - conosce il tuo numero di telefono (e possibilmente altro) poiché è presente nella rubrica di tutti gli smartphone dei tuoi amici, parenti e colleghi. Ti piaccia o no, le macchine invadono la tua vita anche se tu ti illudi di aver preso opportune contromisure.

Note.
¹) Si tratta solo di tremila miliardi di posizioni GPS (una al secondo, equivalenti a circa centomila anni totali continuativi di attività fisica, e nel conteggio non sono contenuti i tratti non coperti dal segnale GPS né le attività che una minoranza avrebbe scelto di impostare come "private").
Una posizione GPS consiste in soli due numeretti (latitudine e longitudine), eventualmente un terzo per indicare l'altezza dal suolo (ma serve solo a chi vola). Per esempio se cercate su un qualsiasi sito di mappe (GoogleMaps, OpenStreetMap, BingMaps, ecc.) le coordinate 41.902363, 12.458126 (i decimali sono separati dal punto, come fanno gli americani) otterrete l'ingresso di piazza san Pietro.

²) Dato che miracolosamente l'edificio del Pentagono esce del tutto illeso da tale mappatura, viene il leggerissimo sospetto che la pubblicazione della heat map sia non tanto una trovata pubblicitaria del tipo "anche male purché se ne parli", ma sia piuttosto una manovra accuratamente pianificata (sarebbe un ottimo alibi per dismettere/rilocare basi), anche se il Pentagono ufficialmente grida ora che quei cosi vanno spenti (era davvero impossibile accorgersene prima, eh?).

³) Se a un tizio gli insultate l'iPhone, normalmente si infuria di meno che se gli insultate sua madre.

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