Nel piccolo come nel grande:
nel piccolo - c'è l'assemblea interparrocchiale di tutti i capigruppo, che di quando in quando si riunisce e discute (discute, discute, discute: non si sa di cosa, ma discute)... ogni capogruppo di parrocchia (animatore, o altra carica della nobiltà foraniale) deve contribuire, se può, pagando una certa quota.
nel grande - c'è l'assemblea dei superiori maggiori degli ordini religiosi (CISM, UISM), che di quando in quando si riunisce e discute (discute, discute, discute: non si sa di cosa, ma discute)... ogni superiore religioso deve contribuire, se può, pagando una certa quota (ehm, dicono che la quota chiesta a p.Manelli era... di 5.300€ al mese!)
Ovviamente, nel gergo chiesastico, il "se può" non significa facoltativo ma significa obbligatorio anche se si dichiara facoltativo.
Così il nostro baldo giovanotto (che già va controvoglia alla noiosissima Riunione Interparrocchiale) sente ogni volta tanti strani discorsi sul pagare la quota, pagare la retta, pagare la tassa, contribuire, rispettare gli altri... (come quando si parla a nuora perché suocera intenda). In parole povere, in breve trovano il modo di fargliela pagare cara.
Il nostro baldo padre Manelli non solo non pagava la "quota" (ufficialmente solo "facoltativa"), ma addirittura non andava neppure alle riunioni!
Mons. Éric Marie de Moulins d’Amieu de Beaufort si esprime sul settimanale
Le Pèlerin riguardo al Pèlerinage de Pentecôte (da Parigi a Chartres): è
sempre tempo di disprezzo
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*Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1180 pubblicata da *Paix
Liturgique* il 31 marzo, in cui Christian Marquant, Presidente
dell’associazio...
35 minuti fa