Chi ha letto Arcipelago GULag di Solzhenitsyn ricorderà l'edificio "a forma di K" in piazza della Lubyanka a Mosca, quartier generale dai tempi della CeKà fino a quelli del KGB, oltre che prigione dove venivano sommariamente interrogati, processati, giustiziati e cremati i prigionieri durante il regime sovietico (non era l'unico edificio preposto a ciò, e forse come numero di esecuzioni non è stato neppure il peggiore - è però certo che chi veniva destinato ad essere interrogato alla Lubyanka quasi certamente non ne sarebbe uscito vivo).
Vi fu interrogato Solzhenitsyn stesso, nel 1945, poco tempo dopo che era stata ingrandita. Nella foto, cerchiata in rosso, la torre dove venivano bruciati i cadaveri, spacciata per centrale elettrica.
|
Restaurato nel 1983 |
Al terzo piano vi erano gli uffici dei capi della polizia segreta sovietica (che cambiò nome nel corso degli anni ma non la sede), tra cui Lavrentij Beria, Genrikh Yagoda (soprannominato "fragolina" per la sua efferatezza) e Yuri Andropov (futuro segretario del Comitato Centrale del PCUS nel 1983-84).
L'edificio-prigione continua sottoterra per un'altra decina di piani. Era tipico portare i prigionieri bendati lungo corridoi e scale attraverso percorsi interminabili, in modo che perdessero il senso dell'orientamento (in più al far perdere la percezione del tempo, privarli del sonno, pestarli e torturarli senza limiti, in celle buie e luce esclusivamente artificiale).
|
Cortile |
Anche se trasformata in museo dopo la caduta dell'URSS, ancor oggi non è visitabile - a meno di non avere speciali privilegi di accesso della categoria dei segreti di stato.
|
Celle |
Si stima che siano avvenute tra il 1918 e il 1948 circa quindicimila esecuzioni. Per coprire il rumore si ricorreva al frastuono dei motori e della "centrale elettrica". A partire dagli anni '30 fu attivato anche un laboratorio di veleni e tossine che sperimentava metodi per avvelenare senza lasciare tracce.
sulla luce artificiale dovevi ricordare che era eccessivamente scarsa o eccessivamente forte (negli interrogatori era normale dirigere luci fortissime negli occhi del poveraccio)....in un'epoca in cui l'elettricità era lusso per pochi.
RispondiEliminaMa quello era il paradiso in terra, almeno per certi signori che applaudivano a comando per i carri armati che passeggiavano sui poveri ungheresi che, udite udite, si erano permessi........quei signori sono purtroppo ancora qua e pontificano con aria schifata sul 'fascista' Trump........questi sono,erano e sempre saranno finché morte non ce li separi, speriamo presto.
RispondiElimina