13 ottobre 1962: siamo al terzo giorno del Concilio Vaticano II. Sta parlando il cardinale Ottaviani, al microfono, davanti a duemila vescovi.
E, mentre egli parla, chiedendo ai vescovi di prendere in considerazione i testi della curia per la preparazione dei quali ha speso tre anni, improvvisamente il suo microfono è stato spento. Egli continuava a parlare, ma nessuno poteva sentire una parola. Poi, perplesso e turbato, smise di parlare, confuso. E i padri riuniti cominciarono a ridere.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/04/nel-suo-articolo-di-oggi-rorate-caeli.html
A spegnere il microfono era stato il cardinale Achille Liénart, cioè il massone che in precedenza aveva ordinato Marcel Lefebvre sacerdote (1929) e vescovo (1947):
http://www.sspx.org/archbishop_lefebvre/validity_of_holy_orders.htm
Ordinazione che, per la materiale impossibilità di verificare l'intenzione "interna", si deve considerare quasi certamente valida, perché l'intenzione "esterna" non sembrava mancare (cfr. Summa Th., III, Q.64 A.8 ad 2).
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