sabato 30 gennaio 2021

ancora sul caso Wood

Dunque, dicevamo di Wood e dell'information warfare (con la sua industria di fake news, deepfakes et similia). Il soggetto mi sembra interessante per la proprietà di linguaggio, l'accesso alle fonti, la carriera fatta, e l'insistenza con cui viene bersagliato (diffamato dalla rettrice dell'università a cui aveva donato un milione di dollari, e altro); dichiara che nel 2020 stava per ritirarsi a vita privata ma che la sequenza di eventi - e la frode delle elezioni americane dello scorso noembre - lo ha messo in una posizione che non si sarebbe mai aspettato. E che per la sua fede non poteva tirarsi indietro. Dunque considero il suo canale Telegram una delle rare risorse utili a conoscere la "questione Trump" che sembra tutt'altro che conclusa.

«I miei avversari perorano forse la disonestà e la frode nelle elezioni? Supportano forse la pedofilia e il traffico sessuale di minorenni? Vorrebbero forse che le identità dei perpetratori di tali orrendi crimini restino sempre nascoste e sconosciute? Chi fa queste domande viene additato come "pazzo", "complottista", "imbroglione", "bugiardo": lo notate il solito copione?»

Sono talmente tanti i soggetti di alto livello politico, economico, sociale, ad essere implicati in quegli strani giri che è da considerarsi ovvio l'andazzo delle elezioni-truffa e la "sconfitta" di Trump (che si è visto tradito da tutti i suoi collaboratori).

Ancora Wood:

«Il nemico vuole che tu ti concentri sul messaggero anziché sul messaggio, poiché il messaggio contiene la verità, e la verità è incontrovertibile.

Io credo in Dio, non in QAnon. Il nemico può togliermi tutto, il lavoro, i clienti, i soldi e le proprietà, la reputazione, gli amici, perfino i membri della mia famiglia. Ma non può togliermi la Parola di Dio, il mio rapporto con Gesù Cristo, non può sottrarmi il Cielo.

Sono un avvocato. Gli avvocati spesso fanno domande ipotetiche per svelare la verità. Perciò vorrei porvi qualche ipotetica domanda: se per ipotesi Gesù dovesse tornare oggi, alla luce di ciò che abbiamo saputo e non saputo di Lui in 2000 anni, lo chiameremmo pazzo? ci faremmo beffe di lui? grideremmo che è colpevole? che bisogna farlo flagellare e crocifiggerlo? Oppure cadremmo in ginocchio ad adorarlo, sapendo che è il Figlio di Dio?

L'associazione nazionale forense della Georgia esige un esame medico che certifichi la mia salute mentale. Se io avessi scritto sui social che Trump è un traditore, avrebbero fatto quella stessa richiesta oppure mi avrebbero dato il premio "Avvocato dell'Anno"?»

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