Un libro del rabbino Jacob Neusner sostiene e prova che «tra ebraismo e cristianesimo […] non esiste ora né è mai esistito un dialogo. Il concetto di una tradizione ebraico-cristiana […] è solo un mito nel senso peggiore: una menzogna».
http://doncurzionitoglia.wordpress.com/2012/11/01/624/
Egli definisce il rapporto tra le due religioni come «gente diversa [rabbini e vescovi], che parla di cose diverse [Israele e Cristo] a gente diversa [ebrei e cristiani]». Anzi conclude: «non esiste ora, né mai è esistita, una tradizione ebraico-cristiana».
Il Neusner, con molta onestà intellettuale e chiarezza, parla di «autonomia del cristianesimo e della sua unicità e assolutezza». Sfata la teoria secondo cui il cristianesimo sarebbe un giudaismo riformato, analogamente al rapporto che intercorre tra protestantesimo e cattolicesimo: «Il nostro secolo è stato testimone di un errore teologico fondamentale […]. Parlando apertamente, si tratta, per di più, di un errore protestante. L’errore teologico fu quello di presentare il cristianesimo come una riforma storica, una continuazione dell’ebraismo». Tale errore è ascrivibile oltre che al protestantesimo, anche all’esegesi modernizzante e modernistica del XX secolo e la sua conseguenza è stata deleteria per la dottrina cattolica. Infatti, stando così le cose, «i cristiani […], si trovarono in una posizione subordinata […], diventando non il vero Israele […], ma semplicemente un Israele per difetto, cioè, per difetto del vecchio Israele». In breve, una sorta di fratello minore e minorato.
Pubblicato il programma del prossimo Pellegrinaggio Summorum Pontificum!
(Roma, 24-26 ottobre 2025) #sumpont2025
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*Quando mancano duecentocinque giorni all’inizio della *14ª Peregrinatio ad
Petri Sedem*, il *Coetus internationalis Summorum Pontificum* ha reso noto
il ...
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