In sintesi, l'aborto ha liberato non la donna ma l'uomo: "ehi, non è un mio problema, lei aveva a disposizione la Pillola, e se non vuole il bambino può sempre abortirlo: arrangiatevi, non è un mio problema". A confermare queste parole ci ha pensato la Suprema Corte americana che nel 1992 sentenziò che il padre del nascituro non avesse diritto di conoscere l'eventuale decisione della donna di abortire, né di aver parola riguardo a tale decisione.
Traduciamo qui alcuni brevi estratti di quell'articolo del 1996, che ci sembrano validi non solo nel contesto americano ma anche nel nostro:
- La crescita delle nascite fuori dal matrimonio rappresenta un problema di politica sociale perché i bambini cresciuti in famiglie monogenitoriali sono più probabilmente soggetti a povertà e difficoltà nella vita anche successiva.
- Una vasta letteratura documenta come le famiglie monogenitoriali risultino in varie conseguenze negative per i bambini (si vedano per esempio Manski, Sandefur, McLanahan, e Powers [1992]).
- ...potrebbero essere stati proprio gli uomini i beneficiari della contraccezione femminile e dell'aborto.
- Il primo compito di questo paper è di illustrare, attraverso due modelli teorici, come meccanismi analoghi possono operare nei confronti della maggior disponibilità della contraccezione femminile risultando in una diminuzione della posizione competitiva delle donne nei confronti degli uomini - specialmente se queste non ricorrono a contraccezione o aborto.
- ...una diminuzione del costo dell'aborto (o la maggior disponibilità della contraccezione) riduce l'incentivo [maschile] a promettere il matrimonio, qualora l'attività sessuale prematrimoniale comporti una gravidanza.
- Le donne che vogliono figli e che per convinzioni morali o religiose non sono disposte ad abortire, o che non utilizzano in modo corretto la contraccezione, potrebbero anche esigere un impegno al matrimonio ma ritrovarsi comunque indotte al sesso prematrimoniale senza alcuna garanzia.
- L'attività sessuale senza impegno al matrimonio sta diventando sempre più comune nelle relazioni prematrimoniali, immiserendo almeno una quantità di donne i cui partner non sentono di dover da assumersi responsabilità sulle conseguenze dei rapporti sessuali.
- La rivoluzione sessuale, rendendo la nascita del bambino una scelta fisica della madre, rende il matrimonio e il mantenimento del bambino una scelta sociale del padre.
- "Dato che la decisione di avere un bambino resta solo alla madre (vedi Roe vs. Wade), non si vede perché entrambi i genitori debbano avere una responsabilità su tale bambino... Quando una sola persona ha potere decisionale, è essa sola che ha la responsabilità delle conseguenze di ciò che decide."
- Questo articolo offre ragioni teoriche sul perché lo shock tecnologico dell'aborto e della contraccezione femminile potrebbe aver giocato un ruolo importante nella crescita del fenomeno dei bambini nati fuori dal matrimonio.
- La percentuale di bambini nati fuori dal matrimonio è aumentata sempre più velocemente a partire dalla metà degli anni '60, sia per i bianchi che per i neri. Questo trend ha continuato praticamente fino ad oggi.
- Quando il costo dell'aborto è basso, o gli anticoncezionali sono facilmente disponibili, i potenziali partner maschi possono procurarsi facilmente piacere sessuale senza dover impegnarsi al matrimonio, verso cui saranno di conseguenza riluttanti.
- Dunque le donne che in assenza di contraccezione e aborto non si sarebbero concesse ad attività sessuali prematrimoniali senza ragionevoli certezze di matrimonio, una volta che aborto e contraccezione diventano facilmente accessibili si sentiranno sotto pressione riguardo al sesso in relazioni senza impegno.
Dallo stesso blog da cui ho tradotto quanto sopra, aggiungo questo Something Personal di semplice buonsenso:
- Ogni essere vivente è progettato per riprodursi. Progettato da chi o da cosa, è un altro discorso.
- Dato che la riproduzione è la funzione più basilare di ogni essere vivente, è anche la più naturale.
- Qualsiasi cosa interrompa questa funzione massimamente naturale è per definizione "contraria alla natura".
- Qualsiasi cosa contraria alla natura ha normalmente delle conseguenze dannose ("Madre Natura non si lascia ingannare").
- Quando una donna resta incinta, tutto nel suo corpo si orienta "naturalmente" per sostenere la vita nascente. (Ci sono ovviamente eccezioni. Ma che restano eccezioni).
- Interrompere una gravidanza improvvisamente o violentemente, non importa come, interrompe la natura in modo improvviso e violento nel suo livello più basilare e primitivo: l'impulso alla vita, "la forza" stessa, se non vi piace il linguaggio religioso.
- L'aborto è un abuso assoluto del corpo di una persona, concettualmente uguale a qualsiasi altro abuso di alcolici, narcotici, disordini alimentari o di attività fisica, o di qualsiasi altra cosa che danneggi la vita. (Stiamo assumendo che la persona che procura l'aborto insista a dire che si tratta del "suo corpo").
- La natura esigerà un caro prezzo, proprio come in quei casi.
- E un caro prezzo verrà pagato.
- Per le persone intelligenti non c'è bisogno di "studi". Come disse un saggio: "Dio perdona. L'uomo perdona. La natura non perdona MAI".
- Ma se proprio esigi degli "studi" per confutare ciò che ho appena detto, lascia perdere. Ci ho già pensato io. L'aborto è una questione politicamente protetta per cui non possiamo certo aspettarci che venga trattata con verità da qualche parte ufficiale. Comunque il punto è questo: ascolta il tuo corpo, ascolta la "natura". E chiediti: "ma l'assumere sostanze chimiche per impedire - o addirittura aggredire - ciò per cui il mio corpo è naturalmente progettato, da quand'è che sarebbe divenuta una cosa buona?"
Intanto, notizie dalla Cina: riduzione alla chetichella dei limiti sulle nascite.
E quando la tua vita, ancor prima di cominciare, finisce letteralmente nella fogna...
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