mercoledì 29 dicembre 2021

L'inconfessabile "do ut des" e le manovrine anti-Tradizione del pre-Conclave

Dev'essere proprio vero quel proverbio: "se vai dai modernisti perdi la fede, se vai dai lefebvriani perdi la carità".

Il club che crede di detenere l'Esclusiva® della Tradizione™ gode da matti ogni volta che vengono calpestati i fautori della Messa tradizionale non dotati di tessera del club - come se il proprio scopo fosse di vantare l'Esclusiva© anziché di diffondere la santa dottrina e la santa liturgia di sempre:

https://fsspx.it/it/news-events/news/piroette-70676


Verrebbe quasi da ironizzare che il Traditionis Custodes sarebbe opera di tale club invece che dei modernisti frettolosi di chiudere certe partite prima dell'imminente dipartita del Pachapapa his death was announced -ah, excuse me!»).

Ora, è vero che la reazione degli istituti tradizionali è stata per lo più un belato (esempio: "non si rivolge direttamente a noi"). Ed è anche vero che un privilegio concesso da un Papa potrebbe benissimo essere - e talvolta perfino a ragione - limitato o soppresso da un Papa successivo.

Ma nel caso della TC non si tratta del privilegio di indossare il ferraiolo a ferragosto. Si tratta della liturgia, con particolare riferimento a chi su quella liturgia ha scommesso tutta la propria vita. La Santa Sede dovrebbe avere ottime ragioni per prendersi davanti a Dio la grave responsabilità di distruggere vocazioni che essa stessa un attimo prima benediceva. Ma nella TC e nelle successive risposte ai Dubia non si vedono ragioni, si vede solo un'imposizione tirannica e campata in aria.

Allora il punto è che se oggi la Santa Sede e il Papa non onorano la parola data significa che oggi non restano che la resistenza e la disobbedienza. L'ubbidienza non può essere a senso unico. L'ubbidienza tamquam baculum può essere una virtù dell'ubbidiente ma l'esigerla a costo di tradire la fiducia dei propri sottoposti è una grave mancanza di carità (oltre che riduzione dell'autorità ad autoritarismo).

Tra l’altro stando all’invocato pretestuoso ragionamento che grosso modo dice “siccome tra alcuni che celebrano la Messa tradizionale c’è qualcuno che insulta il Vaticano II, allora vi levo la Messa tradizionale” si potrebbe equamente rovesciare “siccome tra chi è ideologicamente fautore della Messa riformata di Paolo VI ci sono dei veri e propri eretici che negano i dogmi sanciti dalla Chiesa, allora vietiamo il Novus Ordo”, invece per quest’ultimo si parla benevolmente e ipocritamente soltanto di qualche “abuso” da correggere. Per gli eventuali eccessi di qualcuno si toglie di fatto a tutti la Messa gregoriana, per le aberrazioni degli amici modernisti, giusto un richiamo generico. [...]

Se il motivo di tanta repressione verso la Messa tradizionale risiedesse davvero nelle prese di posizione divisive degli “Istituti tradizionali” sull’ultimo Concilio, perché davanti alle critiche, pur non prive di fondamento, ma espresse in maniera sguaiata, talvolta urlata e in alcuni casi anche senza un’adeguata struttura teologica da parte della FSSPX, non si agisce in maniera analoga? La ragione è dottrinale o politica? Di fatto oggi gli Istituti “Ecclesia Dei” sono stati strozzati, mentre gli unici che possono continuare ad ordinare sacerdoti lecitamente e senza bisogno di lettere dimissorie per concessione di Papa Francesco, gli unici che possono confessare validamente e lecitamente senza chiedere i poteri ai Vescovi diocesani con l’accordo di Papa Francesco, gli unici che possano sposare validamente e lecitamente - dando un colpo di telefono al parroco a fine serata perché trascriva nei registri il matrimonio celebrato al mattino - in virtù di un riconoscimento reciproco col Papa di Fratelli Tutti sono proprio…i sacerdoti della FSSPX.

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