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Il preposito generale dei gesuiti (quello coi baffetti e la camicia da pensionato) partecipa ad una preghiera buddista
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Il
Secreta Monita è uno di quei falsi documenti che descrivono così bene una mentalità da essere stati spesso considerati veri (come avvenne successivamente per i
Protocolli dei Savi di Sion). Sarebbe stato scritto per ordine del "secondo fondatore" dei gesuiti, Claudio Acquaviva (1543-1615), e se ne sarebbe ritrovata copia
già nel 1596 manoscritto in calce ad un testo del francescano Gaspare Passarello
(Hæ Formulæ diversarum...). I gesuiti naturalmente accusarono un ex membro di origine polacca, tal Jerome Zahorowski, espulso dall'ordine nel 1613, quando nel 1615 comparve a Varsavia una copia che diceva di essere tradotta dallo spagnolo.
Il testo è leggibile in lingua inglese in una copia tradotta nel 1835 negli USA. È dedicata al vescovo di Baltimora, Samuel Eccleston, chiedendogli esplicitamente di pronunciarsi sulla veridicità del documento e di dichiarare se sia o no un gesuita (in realtà era sulpiziano). Contiene inoltre una presentazione di una quindicina di pagine favorevolissima alla veridicità.
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