venerdì 11 settembre 2020

sull'autoattentato e sui Padroni del Discorso

Oggi ricorre l'anniversario dell'autoattentato dell'11 settenbre 2001 alle Torri Gemelle (evitando così la demolizione o almeno la costosa bonifica dall'amianto e la ricostruzione del centinaio di ascensori), al Pentagono (nell'unica ala praticamente disabitata, lasciando intatti i vetri di molte finestre) e al WTC7 (edificio del World Trade Center che crollò "per un incendio" senza essere colpito da nulla).

Per me quella è una data storica perché è la prima dimostrazione pratica su scala mondiale del potere dei media di trasformare una favoletta in neo-dogma universalmente creduto e di cui è vietato dubitare, talmente vietato che tutti ti danno addosso se osi.

L'ultima favoletta in ordine di tempo è quella della pandemia del covidiotismo da coglionavirus. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità - non un anonimo gruppo di ignoranti sui social - notava che l'età media dei morti è 82 anni ("motivo" per cui c'è tutta un'assurda cagnara sulle mascherine anche ai bambini...) e che solo in una minuscola percentuale di casi i decessi sono avvenuti in assenza di altre patologie (cardiovascolari, diabete, obesità, ecc.). Non ci vuole gran fatica a osservare come stiano oggi facendo di tutto per tener alto il comodissimo Terrore.

L'ossessione con cui si procede a tutt'oggi con la caccia alle "fakenews" e lo zelo talebano dei credenti nelle "mascherine" (che fingono di non sapere che la maggioranza assoluta di quelle mascherine è stata usata per mesi interi, annullandone l'effetto già al secondo giorno) mostra a qual punto i Padroni del Discorso possono permettersi di arrivare.

Naturalmente i primi ad adeguarsi con sorprendente zelo sono stati... i vescovi conciliari (in quanto tali già abituati a credere alle Nuove Favolette di Moda). Il 23 febbraio 2020 Delpini comandava la chiusura delle chiese a Milano ("la Messa? potete seguirla in TV": volevano proprio assicurarsi di perdere per sempre il settanta per cento dei praticanti). Durante le precedenti epidemie il clero virile era la regola, non la rara eccezione, e l'obiettivo era la salvezza delle anime, non gli applausi mondani.

L'effeminata e sadomasochistica gerarchia conciliare, non contenta del venir trattata tremendamente peggio di tabaccai e supermercati, si è spinta a sottoscrivere "protocolli" assurdi approfittandone per garantirsi il più demoniaco alibi per imporre la comunione sulle mani, accelerando così la propria corsa verso l'abisso che continua instancabilmente a bramare.

E poi si lamentano che siamo "tradizionalisti". Ma 'nnàtevela a pijà 'nder culo (e non ammiccate compiaciuti).

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