«Per esempio mi domando se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, e lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta».L’esposizione gesuitica è invece, al solito, un saggio di semantica sibillina applicata: la formula dubitativa («mi domando se...»), i termini equivoci («espressione di una frustrazione e di una rassegnazione»), il luogocomunismo («il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria»), lo slogan multifunzion e in cui tutti possono riconoscersi e che ciascuno è legittimato a brandire («l’impegno a favore di una società più libera e più giusta»).
Una volta di più, Magister punta il dito su quello che è oramai il segreto di Pulcinella: la presenza di una massiccia, agguerritissima lobby gay all’interno della Chiesa, e del Vaticano in particolare. Nonostante le incredibili vicende del Sinodo straordinario sulla famiglia (con la relatio post disceptationem che attribuisce nientemeno che «qualità trascendenti» all’omosessualità), questa lobby non ha ancora gettato la maschera del tutto. Lo sta facendo piano piano. D’altra parte, il coming out omo-ecclesiastico, l’uscita dai sacri armadi delle «cardinalesse» e delle «vescove» con vizietto (non disgiungibile, spesso, da quello contiguo della omo-efebofilia che i media chiamano «pedofilia» tout court), prima o poi è inevitabile. Si sa, del resto, quanto agli omosessuali, per vari motivi psicologici, piaccia l’esibizione, l’ostentazione boriosa e catartica della propria identità problematica.
(indovinate dunque quale è il gesuita di cui si parla. Le citazioni qui sopra vengono da un articolo su FDF).
Ah, quanto vorrei una ristampa economica delle Provinciali di Pascal...
RispondiEliminaEsistono due tipi di gesuiti. Il tipo di minoranza, che ha preso abbastanza sul serio la spiritualità di sant'Ignazio. La sua camera è un letto, un comodino per poggiarvi rosario e breviario, e tutto il resto dello spazio occupato da libri.
L'altro tipo è quello di maggioranza, che ha preso decisamente sul serio l'invito di andare incontro al mondo. Padroneggia molto bene gli strumenti necessari: l'ambiguità, la sfumatura, la mezza verità, le frasi fatte. Conversioni, vocazioni, persecuzioni dei cristiani nel mondo, non gliene importa niente. Ma l'occasione di dialogare con un nemico giurato della fede lo manda in sollucchero.