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La ex cattedrale di Vico, restaurata dopo il terremoto del 1980, a picco sul mare |
Prendo spunto per un ricordo personale.
Ma prima una premessa: la penisola sorrentina era costituita da parecchie diocesi (Capri, Massalubrense, Sorrento, Vico Equense, Ravello, Amalfi, Scala, Minori, Castellammare, Lettere, Cava de' Tirreni) che nel corso dei tempi sono state accorpate in quella che oggi è l'arcidiocesi di Sorrento-Castellammare e quella di Amalfi-Cava.
Particolare vergogna fu quella di Vico Equense, di cui si avevano notizie da almeno gli inizi del XII secolo. L'ultimo vescovo di Vico Equense, Michele Natale, essendo massone, ebbe la genialissima idea di aderire alla Repubblica Napoletana del 1799. Arrestato per ordine di Ferdinando IV, fu dimesso dallo stato clericale e poi giustiziato, con tanto di damnatio memoriae cancellandone il ritratto dalla ex cattedrale di Vico Equense (quella a picco sul mare). Qualche anno dopo, nel quadro del concordato col Regno di Napoli, la diocesi di Vico Equense fu soppressa e inglobata da quella di Sorrento.
Nel 1999 ero da un amico di Vico Equense e lì nella ex cattedrale fungemmo da chierichetti in una celebrazione in memoria del suddetto Natale. Eravamo troppo giovani e ignoranti per sapere che razza di personaggio si stava ricordando, e per capire con chi fosse la "riconciliazione" menzionata più volte nell'omelia da sua eccellenza il monsignor arcivescovo.
Alla fine del Settecento tanti vescovi si erano fatti ammaliare dalla moda della rivoluzione francese. Il vescovo di Lettere scrisse una lettera pastorale per affermare sfacciatamente che gli ideali della rivoluzione francese sarebbero compatibili con quelli del Vangelo (e per far capire che non scherzava si autoqualificò «cittadino»...) e riuscì a sfangarla, mentre quello di Capri - che come il Natale aveva aderito alla repubblica napoletana - addirittura morì patriarca di Venezia,