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Immagine di repertorio |
Non sappiamo dire se e quando tornerà online (possono essere giorni, possono essere settimane o mesi), né quanto potrebbe durare una volta tornato online.
Posso supporre che qualche utile idiota a zelante servizio del demonio, non necessariamente laico, abbia creato un buon numero di "profili" falsi con cui inviare false segnalazioni di "violazioni". Dato che l'intera piattaforma è automatizzata e le decisioni vengono prese da un'intelligenza artificiale (cioè da un modello meramente probabilistico), al di sopra di una certa proporzione fra segnalazioni e visite scatta la censura automatica.
Contro tale censura l'amministratore del blog non può far altro che richiedere una "revisione" della decisione, senza sapere quali sarebbero i contenuti incriminati, e senza neppure poter modificare o cancellare pagine o commenti. Una situazione kafkiana-orwelliana, a essere gentili.
C'è da aggiungere che Google non ha più interesse a mantenere una piattaforma gratuita di blogging (tanto meno allocarvi personale stipendiato per dirimere questioni), che dieci-quindici anni fa aveva senso per la raccolta pubblicitaria mentre oggi lo vede come un inutile costo, anche perché grandissima parte dei bloggers è migrata a piattaforme più "immediate" e meno impegnative. Scrivere una pagina blog anche di sole dieci righe, è molto più faticoso e impegnativo che esalare un fetido TikTok.
La stessa censura l'hanno avuta altri blog cattolici come Neocatecumenali e l'argentino Caminante Wanderer. Quest'ultimo ha semplicemente traslocato su uno spazio web a pagamento. (Purtroppo, quando il numero di visitatori è consistente, uno spazio web può costare anche migliaia di euro l'anno). L'internet non è mai stato ospitale per i cattolici.