sabato 31 luglio 2021

la fede nel Vacceeno è più importante della fede nell'Eucarestia (per la serie: i Frutti del Concilio)

Casale Monferrato
Miracoli del vaticansecondismo terminale: come facilmente profetizzato, i chierici svendutisi al Nemico cominciano a sgamarsi da soli, esplicitamente (vorrei sperare che sia un'ideona di qualche laico autoimpegnato, ma non posso sottovalutare il donabbondismo clericale):

https://twitter.com/eterea_maeterea/status/1421056447673163777


venerdì 23 luglio 2021

il suo quarto d'ora di notorietà

Per la serie "scovare i chierici svendutisi al nemico", trasmettiamo oggi l'ennesima puntata intitolata: «la fede cattolica deve sottostare alla fede televisiva»:

https://bari.repubblica.it/cronaca/2021/07/21/news/parroco_bernalda-311205096/



venerdì 16 luglio 2021

gesuitismo furente: abrogato il Summorum Pontificum

È uscito oggi il motu proprio bergoglione «Traditionis Custodes».

Tale documento fa parte della strategia gesuitica di perseguitare i fedeli legati alla liturgia "tridentina" tentando di indurli a compiere gesti dichiarabili "scismatici".

Diamo qui sotto ai nostri lettori la traduzione "a caldo" dal clericalese in lingua italiana, con i commenti fra parentesi.


 

Articolo 1: i libri liturgici precedenti la rivoluzione liturgica del 1969 non sono più «espressione della lex orandi del Rito Romano». [dichiarazione del tutto arbitraria e che contraddice la bolla Quo Primum Tempore del 1570, che autorizzava "in perpetuo" la celebrazione della liturgia tridentina e che minacciava: «che se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo»].

Articolo 2: il vescovo diocesano può vietare o limitare la liturgia tridentina nella sua diocesi. [contraddice il motu proprio Summorum Pontificum del 2007, che stabiliva che non c'è bisogno del permesso dei superiori o del vescovo, e naturalmente contraddice la Quo Primum]

Articolo 3: il vescovo diocesano deve:

  1. deve cercare ossessivamente il pelo nell'uovo (col solito metodo del reclamare fedeltà al Vaticano II e al magistero postconciliare). [gesuitismo all'opera]
  2. deve sradicare la liturgia tridentina dalle parrocchie e «senza erigere nuove parrocchie personali». [gesuitismo all'opera che si premunisce anche contro i vescovi onesti; inoltre contraddice il Summorum Pontificum che invitava esplicitamente a creare "parrocchie personali", cioè per i soli fedeli legati al rito tradizionale]
  3. deve stabilire arbitrariamente le date accettabili per le celebrazioni nella propria diocesi; nelle celebrazioni, inoltre, sarà obbligatoria la lingua italiana nelle letture. [gesuitismo all'opera; inoltre la forzatura delle letture è antiliturgica, poiché è solo nel Novus Ordo che la "liturgia della Parola" ha un carattere didattico anziché liturgico]
  4. deve nominare un solo sacerdote diocesano, latinista specializzato, per le celebrazioni, e che prenda in carico anche la cura pastorale dei fedeli. [gesuitismo all'opera che sottintende che finora chi celebrava la liturgia tridentina era un asino che non capiva niente di latino; ne approfitta anche per dare la "cura pastorale" ad un progressista sfegatato che accidentalmente celebra la tridentina]
  5. deve vietare la costituzione di nuovi gruppi di fedeli legati alla liturgia tridentina. [distillato di gesuitismo, che fa capire qual è il fumo negli occhi per l'attuale gerarchia ecclesiale]

Articolo 4: ai sacerdoti che verranno ordinati da oggi in poi è vietato celebrare la liturgia tridentina, tranne nel caso che abbiano ottenuto formale approvazione dal vescovo dietro formale e "motivata" richiesta, il quale prima di darla dovrà consultare la Sede Apostolica che ovviamente risponderà dopo le calende greche. [gesuitismo sempre più rampante]

Articolo 5: i sacerdoti che già celebrano la liturgia tridentina non possono più farlo, tranne dopo aver chiesto e ricevuto dal vescovo l'autorizzazione che si guarderà bene dal dare facilmente. [gesuitismo a tutto gas]

Articoli 6 e 7: gli istituti eretti dalla commissione Ecclesia Dei verranno torchiati e perseguitati da un altro dicastero, allo scopo di imporre loro le nuove norme.

Articolo 8: le norme, istruzioni, concessioni e consuetudini precedenti che risultino non conformi con quanto disposto dal presente motu proprio, sono abrogate. 

 


Nota: qui diciamo "Bergoglio" perché ci ha messo la firma assumendosene tutta la responsabilità, sebbene il testo ha tutta l'aria di esser stato scritto da soggetti dell'Anselmianum; e diciamo "gesuitismo" perché è la punta di diamante del modernismo, che è caratteristica fondamentale - ma non esclusiva - dei gesuiti postconciliari.

domenica 4 luglio 2021

la Nuova Religione sta conquistando il Clero Vaticansecondista

Notizie da Genova: parroco conciliare tollera chi nega i dogmi di fede ma non tollera chi non crede nella NeoReligione Obbligatoria; ci chiediamo se abbia poi esigito il PassaVerde da lettori e ministranti:

https://www.gazzettadiparma.it/italiamondo/2021/07/03/news/parrocchiano_e_no_vax_prete_nega_possibilita_letture_chiesa-6067083/


Pompei: notizia bomba, ad una fedele è stata consentita la Comunione "in ginocchio" dal clero vaticansecondista!

Mi segnalano dal santuario di Pompei che ieri sera, primo venerdì del mese di luglio 2021, alla Messa delle 17 (rigorosamente Novus Ordo perché la Prelatura è in mano al Modernismo), l'ultima in fila alla Comunione, una donna con una maglietta rossa, si è inginocchiata a mani giunte per ricevere la Comunione alla bocca.
Il pretino e il suo assistente si sono agitati un po' e le hanno fatto storie due o tre volte, alla fine si sono arresi, e il pretino - senza perdere quel piglio da "accontentiamo 'sta scema" - le ha amministrato la Comunione. 

Ma allora ai preti non costa nulla accontentare i fedeli!

(il sullodato parroco parmigiano genovese non ne sarebbe stato fiero).

Riflettendo sulla dinamica dell'episodio mi vengono in mente due punti:

  • era l'ultima in fila, cioè ha dato al pretino la scusa per lavarsene pilatescamente le mani "che tanto era l'ultima"; come dice il proverbio, fa più presto il prete a trovare una scusa che la pantegana un pertuso.
  • se anziché una donna di una certa età fosse stato un uomo, il pretino avrebbe resistito con maggior furia, giacché statisticamente gli uomini son meno propensi a mollare ricche offerte al santuario; come dice il proverbio, chi pensa a male fa peccato ma indovina.