La concelebrazione della Messa è catastroficamente diventata di moda nell'epoca postconciliare ed è amata dai preti sfaticati che si stufano di celebrare Messa e sono contenti di limitarsi a marcare presenza attorno all'altare, ed è amatissima dai gesuitici gesuitanti, che agiscono come se credessero che la Messa è più efficace se c'è gran gazzarra attorno all'altare (secondo il subdolo slogan postconciliare "meno messe, più Messa").
Insomma: i preti scarseggiano, le Messe scarseggiano, e il vaticansecondismo cosa propone? La "concelebrazione". Così se hai dieci-dodici preti in un santuario, hai una o due Messe al giorno anziché dieci-dodici. Comodissimo! (antico proverbio preconciliare: "se il lavoro non affaticasse, lo farebbero sicuramente i preti").
Ora il gesuitante gesuitismo tenta di far entrare in vigore - con apposito documento segreto - l'obbligo della concelebrazione, in contrasto con l'articolo 902 del codice di Diritto Canonico che prevede che il sacerdote sia libero di non concelebrare:
https://www.corrispondenzaromana.it/francesco-impone-la-concelebrazione-nei-collegi-romani/
C'è ancora qualcosa di Cattolico? Don Alberto Ravagnani: Prêt-à-porter mais
pas à prier
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*Questo stimolante (per la nostra rubrica) sacerdote Don Alberto Ravagnani
ci invita (QUI) a pregare di meno e impegnarci di più. *
*E' un po' come di...
2 ore fa