Supponiamo che il capo di una famiglia numerosa venga proposto come candidato alla beatificazione. Non ci sono grandi speranze di veder avanzare la sua causa se si sapesse che, quantunque pio, egli avrebbe costantemente fallito nel correggere e nell’educare correttamente i suoi figli, che gli disubbidivano sempre e creavano il disordine in casa, al punto da combattere apertamente la Fede anche quando vivevano sotto il suo tetto; oppure, quantunque fosse attento nelle sue preghiere e nei suoi doveri spirituali, avrebbe trascurato di sostenere industriosamente la sua famiglia, lasciando che la sua casa andasse in rovina...
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV175_Riserve_Remnant_GPII.html
Precisiamo innanzi tutto che la beatificazione non impegna per niente l’infallibilità pontificia. Si tratta solo di un atto col quale il Papa concede il permesso di rendere un culto pubblico al beatificato in certe parti della Chiesa. Quest’atto non è un precetto ed è riformabile. Questa beatificazione, dunque, non ci assicura la rettitudine dottrinale e la santità di vita del papa defunto...
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV176_GPII_beato.html
La petizione (inviata oggi al card. Amato), naturalmente, non sarà sufficiente ad annullare o differire la beatificazione.
C'è ancora qualcosa di Cattolico? Don Alberto Ravagnani: Prêt-à-porter mais
pas à prier
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*Questo stimolante (per la nostra rubrica) sacerdote Don Alberto Ravagnani
ci invita (QUI) a pregare di meno e impegnarci di più. *
*E' un po' come di...
2 ore fa