sabato 31 dicembre 2016

come vengono presi per il culo i tifosi della FSSPX

Citazione:
Una “quinta colonna nemica”, anche se apparentemente “simpatizzante”, si è infiltrata all’interno del mondo tradizionalista, che ultimamente ha mostrato una certa superficialità di spirito e uno spensierato ottimismo nei confronti della crisi che travaglia l’ambiente ecclesiale e il mondo intero, ed esercita su di esso un influsso implicitamente “modernizzante” per fargli accettare in cambio di “un piatto di lenticchie” (la “sistemazione canonica” e la “piena comunione”) la bontà del Vaticano II, della Messa di Paolo VI e della neo-religione olocaustica, lette - secondo l’ermeneutica della continuità - alla luce della Tradizione. Questa “quinta colonna” è tanto più efficace quanto più si presenta apparentemente anti-modernista.
https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2016/12/22/mutamento-teologico/

Purtroppo l’iren/tradizionalista, frettoloso e irritabile come ogni utopista non vuol sentire ragioni né consigli e si infuria contro chiunque cerchi di impedirgli di cadere nella trappola del “mutamento teologico inavvertito” e così, come Pinocchio che schiacciò il grillo parlante, diviene vittima di se stesso e del “modernista dal volto umano”.

venerdì 30 dicembre 2016

il cattolico, dal necessariamente militante al necessariamente assente


“Il cattolico ‘militante’ degli anni 30 e 40 si proponeva la conquista. Dopo la guerra ha ripiegato sulla testimonianza. Con i preti operai ha tentato la presenza. Dopo il Concilio ha scoperto il dialogo. Poi ha cominciato a dire che voleva limitarsi a far compagnia. E adesso teorizza la necessità dell’assenza. Così il cerchio si è chiuso, finendo nel nulla”.
(trovata qui

Tracce, il mensile ciellino, è scaduto ai livelli delle riviste Jesus e Famiglia Cristiana:

http://www.campariedemaistre.com/2016/12/sulle-tracce-di-lutero.html


Il marxista Boff è quello che fu spretato nel 1992:

http://www.marcotosatti.com/2016/12/27/boff-ho-aiutato-il-papa-a-scrivere-la-laudato-si-fara-una-grossa-sorpresa-forse-preti-sposati-o-donne-diacono/

giovedì 29 dicembre 2016

altri articoli da segnalare

Per la serie: Dio alcuni papi li dona, altri li tollera, e altri ancora... li infligge:

http://www.maurizioblondet.it/la-rivoluzione-bergoglio-ignoranza-dispotica-anche-contagiosa/


Per la serie: vendette della mafia episcopale. Non appena è stato estromesso mons. Léonard (una mosca bianca: vescovo che andava alle marce per la vita), in Belgio hanno silurato e licenziato un docente di religione (fino a quel momento difeso da Léonard) perché ha difeso i miracoli di Lourdes e - addirittura! - insegnato che Cristo è davvero risuscitato:


http://www.marcotosatti.com/2016/12/19/il-disastro-della-chiesa-belga-leonard-e-il-professore-licenziato-da-una-scuola-cattolica-difendeva-lourdes-e-i-miracoli-del-vangelo/


Riepilogo: la bidonata in arrivo ai tifosi del Fellay:

http://www.campariedemaistre.com/2016/12/motus-in-fine-velocior-un-riepilogo.html

lunedì 12 dicembre 2016

Fate largo: arriva la CLAC in parrocchia

Fondere Comunione e Liberazione con Azione Cattolica: ecco l'obbiettivo dei grandi giocatori del Piccolo Chimico.

Non è una boutade da blog. Insisto: assicuro che non è complottismo da sagrestia, questi fanno sul serio. E i vertici di CL non solo ne sono perfettamente al corrente, ma addirittura collaborano senza scrupolo né vergogna - a cominciare da don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL, da qualche anno tutto preso dal sacro furore di convertire il movimento al "dialogo" e di contrapporre la "testimonianza" alla "militanza".

Tale chimera - mostruoso amplesso forzato tra l'obesa e dispeptica CL e la perennemente putrescente AC - meriterebbe forse di chiamarsi “CLAC, la claque delle parrocchie”, comatose proporzionalmente al loro trasformarsi in circoli ricreativi per gente che ha tempo da perdere. Wag the dog, àgitalo tu il cane defunto per far sembrare che sia ancora capace di scodinzolare. CL ha esattamente tutto ciò che manca all'AC: forze, disciplina, entusiasmo, organizzazione, presenza in università e nel mondo del lavoro, politici, soldi, gente...

Li ha almeno in teoria. I mal di pancia ciellini crescono proporzionalmente al patetico appiattire CL sulle cretinate che per interi decenni in CL erano state immancabile oggetto di motteggi, barzellette e sberleffi: l'Azione Cattolica, l'esser succubi alla lobby gay, la fissazione sul "dialogo", l'ossessivo incensare quelli che contano... Ma che diavolo (è proprio il caso di dirlo): un Memor Domini dovrebbe consacrare la propria vita al "dialogo" e a quello tsunami di emerite cazzate? (non a caso i Memores diminuiscono vistosamente: gli ingressi registrano ogni anno un nuovo "minimo storico" e un nuovo "saldo negativo"). Dopo interi decenni di insistenza sui libri di don Giussani, vuoi vedere che ai ciellini toccherà "formarsi" su quelli di Tagore, Gandhi, Tonino Bello e tutta la serqua di cagate mondiali?

Il progetto della CLAC parrocchiale, nato su qualche importante scrivania, è cominciato prima dell'attuale pontificato. L'obsolescenza programmata di CL e la sua fusione-acquisizione in AC sono intese a sterilizzare il movimento per eccellenza e a dare un po' di ossigeno alle parrocchie. Il progetto ha un solo difettuccio: presume che l'intero parco buoi ciellino sia profondamente desideroso di lasciarsi abbindolare.

Sempreché i mal di pancia non sfocino in una scissione... o, al buon Dio piacendo, in un ravvedimento di Carrón.

attenti al trucco del "fil di ferro"

Nessuno ancora ha mangiato la foglia? Scusate, ma cos'altro vi ci vuole per rimettere in funzione il cervello?

Il grande "regalo" che ci ha fatto il papa gesuita (doveva essere un ossìmoro, stando a sant'Ignazio di Loyola) è averci abituati alla mentalità secondo cui «anche un Papa può tipicamente dire cazzate» (quanti papi ci vorranno per estirpare questo virus?).

Ed è salito al soglio precisamente dopo il Papa che guadagnava più citazioni e tifoserie nei blog e su facebook.

La riconoscete? È la nota tecnica del "fil di ferro": non potendolo spezzare con la sola forza, lo pieghi sempre sullo stesso punto, una volta troppo in là, una volta troppo in qua. All'improvviso, quando meno te lo aspetti, cede.

E quel punto è l'errore di confondere l'ufficio del Papa con la persona del Papa.

domenica 11 dicembre 2016

Massoni e gesuiti uniti in una sola carne: è giunta l'apocalisse per la Chiesa cattolica?

L'articolo qui sotto è stato inviato dal lettore Alfonso.

Dopo la lettura dell'articolo di don Elia "Scacco matto?", mi sono deciso a inviarti questo scritto. Che si fosse giunti alla tragica fine della partita per scacco matto è stata la consapevolezza più volte provata nella storia della Chiesa cattolica. Ma si facevano sempre "i conti senza il Soprannaturale". La Chiesa di Cristo ha continuato a vivere seppure continuamente aggredita e ferita. Forse che oggi la sua metamorfosi e la sua deriva verso l'annichilimento è senza speranza?

Dum exsistit vita, exsistit spes.

Ero a Milano, pioveva, avevo tempo e sono entrato in una Chiesa sulla via per la stazione centrale. Seduto sulla panca, sfogliavo il libro delle preghiere e dei canti. Fra le mani mi sono ritrovato un foglietto su cui era scritto a mano:
"Qualcuno affermò: quando le due sette saranno una carne sola, la Chiesa Cattolica diventerà, sic et sempliciter, ciò contro cui Gesù predicò e contro cui insegnò ai suoi discepoli a combattere. La parola cristianesimo non avrà più significato. Ci si ricorderà a mala pena che è esistito un ebreo della Galilea di nome Gesù, che morì sulla croce. Ecco, questo è il tempo del sacrilego connubio: massoni e gesuiti finalmente uniti nella carne. Misera Chiesa, come potrai più resistere alla forza distruttiva della Massoneria, essendosi realizzata la sua intima fusione con la falsa forza antagonista per eccellenza, ovvero l'Ordine dei Gesuiti. Passati e lontani sono i tempi in cui nei silenziosi e remoti saloni dei palazzi i sovrani, simulando di essere cattolici, accoglievano "di notte tempo i liberali ... e i nemici dei gesuiti". Voci sante hanno gridato e messo in guardia sul pericolo massonico che infiltrava la Chiesa, ma a nulla è valso. Come si potrà ora permanere nella fede cristiana, frequentando questo luogo ove il Signore è dileggiato e si proclama che Dio non esiste?"
Per quelle coincidenze che ti meravigliano, ma che tornano utili, avevo portato con me per leggerlo durante il viaggio un libricino edito circa 150 anni fa, che riportava anche una conferenza sulla massoneria. Rientrato a casa, ne ho voluto riassumere il contenuto, considerandolo attualissimo. 
"La storia e la dottrina di quella setta universale, che s'intitola dei Framassoni, ne svelano lo scopo che è "l'abbrutimento di tutti i popoli e il trionfo di tutte le più scellerate passione", principalmente "coll'abbattimento di tutte le religioni".
"Come suole avvenire per l'ordinario, anche le società dei liberi muratori crebbero in potenza e fortuna, e si diffusero rapidamente per tutto il mondo. Se non che, invece di progredire nel primitivo e nobile scopo, per cui erano surte, incominciarono ad ammettere nel loro seno uomini d'ogni fede e d'ogni principio, a tal segno, che in manifeste propagande degenarono di grossolani errori e di dottrine sociali perniciosissime".
La "ribalda setta dei Frammassoni, che sparsi in tutto il mondo, sebbene con differenti maniere, tendono ad abolire qualunque specie di superstizione, per cui essi intendono la religione; di abolire ogni tirannia, che per essi significa ogni autorità di governo; di stabilire la libertà, ossia la confusione e il disordine; di proclamare la fratellanza, che vuol dire il pubblico libertinaggio, la comunanza delle donne, e la distruzione della famiglia; di predicare finalmente a tutti gli uomini l'uguaglianza, che in altri termini non è altro che la distruzione dei beni e l'universale saccheggio dei ricchi".
"Lo scopo della Framassoneria non è più un mistero per nessuno. Essa vuole l'abolizione d'ogni culto e la distruzione d'ogni potere", che non sia quello suo proprio, "ma vela le sue mire e nasconde le sue intenzioni sotto li speciosi nomi di rigenerazione, di progresso, di nazionalità, e d'indipendenza. E con questa maschera, è con questa ipocrisia che essa giunse a guadagnarsi gli animi di un Federico re di Prussia, di un Giuseppe II imperatore d'Austria, di Caterina imperatrice di Russia, dei re di Polonia, di Danimarca, di Svezia, e della maggior parte dei principi di Germania.
Appena la Framassoneria giunse a conquistare alle sue perverse dottrine gli uomini più eminenti della politica, e le teste coronate più ragguardevoli dell'Europa, appena "ebbe attirata intorno a sé la più alta classe della società ed "ebbe corrotti i filosofi e i letterati più insigni, essa ... incominciò subito le sue declamazioni e le sue invettive contro le superstizioni dei popoli e il fanatismo delle moltitudini. Incominciò ad assalire col ridicolo e colla calunnia tutte le cerimonie sacre, e specialmente la liturgia romana, e tutto ciò che contribuiva a mantenere vivo nel clero e presso i fedeli il rispetto e l'ossequio verso il romano Pontefice e la sua Sede. Tutte le armi, che seppero loro somministrare la erudizione, la scienza, le arti, la filosofia, la debolezza dei principi e la complicità, tutte furono adoperate con arte dai Framassoni. Assunsero essi tutte le forme e tutti i toni. Dal burlesco al patetico, dal leggiero opuscolo al pesante foglio, dal serio trattato al dilettevole romanzo. I teatri per ordine loro risuonarono delle parole tirannia, dispotismo, superstizione. Nelle scuole cuoprivano il furibondo loro odio sotto il velo del patriottismo, della filantropia e della libertà dei popoli. Usando questi metodi, i framassoni ordirono e accesero le rivoluzioni,  inferocirono i popoli, abbatterono le dinastie.
"Un'associazione composta d'uomini di tutti i paesi, di ogni religione e di qualunque rango, legati fra loro sotto la fede del giuramento di mantenere in un modo inviolabile il segreto della loro intera esistenza, sottoposti a delle forme e lugubri prove, occupantisi di cerimonie fantastiche e notturne, ecco ciò che chiamasi la Framassoneria. Ѐ vero che l'Ordine Massonico parlava di sommessione alle leggi e di rispetto ai sovrani; che negli stati monarchici portava dei brindisi ai sovrani, e nelle repubbliche ai maestranti supremi. Ma queste riserve e queste apparenze gli erano comandate dalla prudenza, e dal sospetto, che già destava nei governi. Nella Massoneria eravi un'ombra, un mistero, un giuramento terribile da pronunciare, un segreto da custodire sotto pena di essere condannati alla esecrazione ed alla morte. Eranvi dei segni particolari, con cui i fratelli si riconoscevano alle due estremità della terra. Essa trovò nei nobili e nei pricipi più protettori, che nemici. Nel mentre essa precipitava le masse a tutti gli eccessi, circondava l'infelice Luigi XVI, e gli prodigava proteste della più ardente fedeltà. Essa riuscì a strappargli per tal modo tutti i mezzi per afferrare il potere. Impiegando a vicenda la forza e la minaccia, l'ipocrisia e l'adulazione, giunse a tenere in mano tutta l'autorità dello stato. Il potere legislativo, il potere esecutivo, tutto era nelle mani dei Framassoni, anche l'armata. Giunti a tal punto, i Framassoni gettarono per un momento la maschera. Proclamarono i famosi diritti dell'uomo, rinchiusero il re al Tempio e ve lo fecero miseramente morire. Dal momento che la Framassoneria trionfò,  non vi ebbe più in Francia altro culto che quello della Ragione.  La ghigliottina restò in permanenza. S'imprigionò, si esigliò, si fucilò, si mitragliò, si fece guerra, si quadriplicarono le imposte, si rovinò il commercio, si piantarono gli alberi della della libertà, si esposero da per tutto i simboli della framassoneria. Mentre la miseria giunse al suo colmo, i framassoni si arricchirono e governarono. Essi erano felici: il voto di Voltaire erasi adempiuto. Essi avevano distrutto l'infame (la Religione di Cristo)! Ma mentre i governi erano rovesciati, le chiese profanate, gli altari distrutti ed il popolo languiva di fame, o tremava d'orrore, mentre tutto il mondo si cuopriva di rovine e di lutto, la setta infernale decretò che non eravi Dio; e invece della fede cristiana, ordinò che si adorasse una prostituta!"
"Ma Dio non paga sempre il sabato. La Framassoneria è abile, è potentissima per rovesciare e per distruggere corone e imperii; ma è debole, è inetta per guidare a buon termine le opere sue." Il destino dei maestri delle prime loggie è di subire le stesse pene che hanno fatto patire agli innocenti.
"Umiltà, progresso, incivilimento, libertà, eguaglianza! Ecco le magiche parole, le seducenti esclamazioni, che suonano oggi sulle bocche di tutti; che echeggiano più frequentemente nelle aule parlamentari; che ingemmano quasi sempre i proclami dei ministri e i discorsi delle corone. Ma che in realtà non servono ad altro mai, che ad ingannare i semplici ed a sedurre le moltitudini.
Sono parecchi anni che ci si ripete all'orecchio da falsi apostoli e da sedicenti filosofi, che è prossima l'ora dell'universale riscatto, e che i diversi popoli del mondo formeranno tra breve una sola famiglia di fratelli. Eppure la società non ha offerto giammai spettacolo più miserando e più desolante di quello che ci presentano i tempi nostri. Dal giorno in cui con voce beffarda e con ipocrita commozione ci profferirono per la prima volta quelle rimbombanti parole, allo scroscio delle bipenne, che facea rotolare sul patibolo le teste dei re, l'umanità è diventata preda del più ributtante egoismo e della più sfrontata ambizione. Egli è appunto allorché più enfatico odesi il grido di libertà, che ribadisconsi più duramente le catene ai popoli. Ѐ quando si strombazza di continuo eguaglianza e fraternità, che infierisce più cinico il monopolio e che impazza più furibonda la umana cupidità. Ѐ allor che predicasi più costantemente progresso, incivilimento, istruzione, che con maggiore ruina la società si sfascia, l'intelletto offuscasi, e alla ignoranza, alla barbarie degli umani primordii e regni e popoli si riconducono.
L'umanità, la beneficenza, l'incivilimento, il progresso non sono ... straniere merci nel mondo. Sempre si videro, ma sempre facili a contraffarsi."
"La prima e vera emancipazione dell'uomo è quella ... delle sue passioni. Senza di questa è impossibile ogni altra; e dessa è opera del solo Iddio". "Ivi è libertà, ove è lo spirito di Dio."
Eroi dei nostri giorni, ercoli del secolo decimono, emancipatori dell'odierna Italia .. voi pretendete stendere la mano agli schiavi di tutto il mondo e di portare la fiaccola dell'incivilimento e pel il progresso nelle più remote contrade, proprio voi cui l'ambizione, la crapula, la licenza snervano l'intelletto, offuscano la ragione, e isteriliscono gli affetti?"
Ovunque "le loggie massoniche si propagarono, vi si propagarono di conseguenza la licenza, il libertinaggio, l'insubordinazione e l'empietà. Uomini perversi, appartenenti alla Massoneria, poterono impunemente spargervi il veleno delle loro dottrine, e impunemente proclamarvi lo scellerato voto "che colle budella dell'ultimo dei preti si dovesse strangolare l'ultimo dei re!"
Ditemi voi se quanto riassunto sopra non si addice perfettamente alla situazione d'oggi nella Chiesa Cattolica, per cui giustamente è stato scritto da don Elia: "I massoni non hanno mai voluto uno di loro sul soglio pontificio: sarebbe diventato troppo potente e, oltretutto, avrebbe potuto ricattarli. Ora, dunque, secondo i loro progetti, i massoni hanno piazzato sul soglio di Pietro non un membro delle logge, ma un uomo che ha le loro idee. Non c’è più bisogno di ricattare il Papa né di fare ostruzionismo come al successore: l’eletto ha superato le attese, perché è proprio convinto di ciò che fa e dice. Se negli ultimi due predecessori si poteva lamentare una certa influenza di correnti filosofico-teologiche franco-germaniche, qui raccogliamo i frutti più maturi – o meglio marci – del movimento modernista: è il non-pensiero e la non-dottrina che stanno trionfando, avvolti in un’aura di gnosi iniziatica e popolare al tempo stesso: con il pieno sviluppo dei germi gettati nel ’68, una società giunta ad un avanzato stato di decomposizione è ormai disposta a inghiottire qualsiasi assurdità, salvo poi ringhiare rabbiosa perché l’esistenza è diventata invivibile… Niente paura: la bonaria figura del nuovo “profeta” sta finalmente ricreando la Chiesa come la vuole lui, una Chiesa “spirituale” in cui ognuno può sentirsi accolto senza condizioni perché non ci sono più né dogmi né barriere né condanne, ma solo ponti, abbracci, sorrisi e pacche sulle spalle. Poco importa che, nella realtà, le parrocchie in cui ancora va qualcuno siano spesso ambienti estremamente conflittuali e litigiosi: il peccato, i problemi, le divergenze non esistono più, è bastato cambiare le parole." "L’uomo nuovo della gnosi massonica si libera così da quelle pastoie che gli impedivano di giungere al culmine della propria evoluzione e di farsi dio."

Sembrerebbe che si sia realizzata la previsione di Max Stirner: 
"All'inizio dell'età moderna sta l'uomo-dio. Alla sua fine scomparirà soltanto una parte dell'uomo-dio, e cioè il dio? Ma può veramente morire l'uomo-dio se in lui muore soltanto il Dio? Non si è riflettuto su questo problema, poiché si pensava di aver già fatto tutto portando vittoriosamente a compimento, ai giorni nostri, l'opera dell'illuminismo, il superamento di Dio; non si è notato che l'uomo ha ucciso Dio soltanto per diventare lui stesso - unico Dio nei cieli: L'aldilà fuori di noi è stato certo spazzato via e la grande impresa degli illuministi è compiuta; ma l'aldilà dentro di noi è diventato un nuovo cielo che ci invita a nuove scalate celesti."
Siamo allo scacco matto?

lunedì 5 dicembre 2016

il capo di CL esorta a tifare Bergoglio

Il tragicomico dramma di Comunione e Liberazione in questi ultimi vent'anni è l'aver confuso a furor di popolo l'ubbidienza a Pietro con l'esibirsi come tifoseria papista. Il tifoso, in quanto tale, si contenta di inneggiare nelle grandi occasioni al suo goleador, senza aver bisogno di accendere il cervello per maturare uno sguardo leale sulla realtà e un giudizio sui "cambiamenti", attività sempre più sgradite ai cattoliconi da salotto.

Per trasformare il movimento di Cielle da calamita di sprangate e molotov ad un innocuo club di parrocchia è bastato lusingarlo e indurlo a ridursi a tifoseria del Papa. Era stato facile per i ciellini fare i tifosi di Giovanni Paolo II, era stato addirittura comodo esser tifosi di Benedetto XVI. Quando nel 2013 è giunta la duplice doccia fredda delle dimissioni di quest'ultimo e della salita al soglio dell'impresentabile gesuita argentino, ai ciellini satolli non è venuto in mente altro che aggiornare le figurine del proprio album.

Non suonerà strano che il pesce puzzi dalla testa.

L'intervista che Carrón concede a Credere il 29 novembre 2016 inizia con un paio di interessanti sottintesi:
«Il cambiamento che sta avvenendo nella vita del movimento e della Chiesa sconvolge e non tutti reagiscono allo stesso modo. Questo, talvolta, mi porta a patire incomprensioni nella vita del movimento. Personalmente vivo tutto questo in pace, anche se certe cose mi feriscono. Ma ho la fortuna di girare molto in Italia e fuori e mi trovo ripagato in tanti incontri significativi che mi accadono».
Oh, poverino: "patisce incomprensioni". Il sottinteso è che lui non ha da interrogarsi: sono i suoi incomprensori a doverlo fare. Lui è quello che dice sempre che bisogna lasciarsi sfidare dalla realtà, ma è una legge che vale solo per i ciellini, non per il capo di Cielle. Se la realtà lo sfida - specialmente quando gli vengono fatti notare i suoi errori - lui, poverello, "patisce", quelle cose lo "feriscono": per sua fortuna può distrarsi un po' andandosene gironzolando (a spese del fondo comune) in modo da sentirsi "ripagato". E se ne vanta pure. Avvertite anche voi un incipiente culto della personalità o almeno un vezzo da aristocratico di corte?

Il secondo sottinteso è l'obbligatoria passività sul cambiamento che sta avvenendo nella Chiesa. Dopo che per decenni i ciellini ci hanno fatto un tarallo così sul maturare un giudizio sulla realtà e a non ridursi ad un fascio di reazioni, grazie a Carrón il movimento cambia rotta di centottanta gradi: il Gran Mogol si interroga tutto pensoso sulle reazioni al "cambiamento" che - toh, chi l'avrebbe mai detto? - sono "diverse". Carrón sembra quasi deluso, sembrava quasi aspettarsi che tutti ubbidientemente si sconvolgessero e reagissero "allo stesso modo".

Con un incipit così la voglia di cagare è già alle stelle ma siccome una dozzina di amici ciellini s'è autoincaricata di inviarmi su tutti i canali possibili quell'intervista, prevedendo le scartavetrate dei cosiddetti ingrano la terza dell'autoflagellazione e proseguo nella lettura.

Per chi non avesse capito fin dal primo paragrafo che è in corso una guerra civile interna a Cielle, c'è per fortuna questo secondo a rincarare la dose con allegra sviolinata dell'intervistatore:
Don Julián Carrón è alla guida di CL (...) Da allora il sacerdote spagnolo sta conducendo il movimento alla riscoperta del suo carisma originario, in una fase storica travagliata, che l’ha visto, talvolta, affrontare tensioni anche interne, al punto che qualcuno l’accusa persino di disperdere l’eredità del «Gius».
Quando sento le parole "riscoperta del carisma originario" metto mano alla pistola, perché in ambito ecclesiastico sono o il frivolo proclama di secolarizzati annoiati, o l'indorare la pillola di un cambiamento epocale calato dall'alto a forza. Le "tensioni interne", come ammette a mezza bocca l'intervistatore, riguardano il disperdere l'eredità di don Giussani: potrebbe magari aver avuto un fantozziano leggerissimo sospetto dopo aver visto troppe volte Carrón citare il libro di Carrón, l'articolo di Carrón e l'intervista di Carrón, perfino quando c'è in ballo un testo di Giussani.

Don Giussani non aveva mai inteso fondare nulla: la nascita e la tumultuosa crescita di Cielle furono anzitutto dovute alla diffusa allergia a quel parolame chiesastico tanto enfatico quanto inconcludente e prono al mondo, anche quando tappezzato di paroloni cristiani. In questi ultimi anni e in particolar modo in epoca bergogliana, Carrón si è adeguato alla moda:
«Siamo davanti a una situazione storica inedita, “un cambiamento d’epoca”, come dice il Papa. La questione cruciale oggi è come rendere attraente la fede e la vita cristiana, in un mondo in cui il valore supremo è la libertà: non c’è altro modo di comunicare il vero che non passi per la libertà. È la lezione del Concilio...
Di inedito ed epocale c'è solo un gesuita sul soglio di Pietro, con tutte le inenarrabili conseguenze del caso. Se tra i ciellini non si fosse diffusa da decenni l'epidemia del ridurre il sub Petro alla tifoseria papista, sulle desolanti esternazioni bergogliane sarebbe bastato un velo di sobrio silenzio o, nei casi più gravi, qualche pacata ma puntuale osservazione.

Don Giussani soleva dire che per aver presentato gli aspetti più elementari del cristianesimo si è ritrovato attorno un popolo. E ora invece vediamo Carrón che si fa paladino del "come rendere attraente la fede": alla ricerca della Strategia Pastorale Vincente, come nei convegni pastorali delle diocesi di periferia.

Anche più grave è l'equivoco sulla libertà: il "mondo in cui il valore supremo è la libertà" la intende infatti come liberazione da qualsiasi ordine e qualsiasi umanità, e ce lo testimoniano gli aberranti fatti di cronaca di ogni giorno.

Piovono quindi i cavoli a merenda, con la solita inevitabile menzione del Concilio Vaticano II. È come se Carrón fosse svegliato ogni mattina dall'incubo di un Bergoglio che gli dice: "voi ciellini siete contrari al Vaticano II, io ora vi chiudo il movimento e ti sbatto a fare il viceparroco ad Orgosolo!" (Un pochino è vero: per esempio nel movimento si motteggiava sul Concilio dicendo che ciò che ha di buono non è nuovo, e ciò che ha di nuovo non è buono).

A giudicare dal coro ultrà della tifoseria (sentite che roba: "riafferma con forza la sintonia", come un candidato alle regionali), più che un incubo ricorrente dev'essere proprio un'ossessione:
Carrón riafferma con forza la sintonia tra Cl e papa Francesco: «Chi ha preso parte all’incontro del movimento con papa Francesco il 7 marzo 2015 e ha ascoltato le sue parole, ha potuto toccare con mano quanto gli siano familiari certe espressioni di don Giussani. Per noi è una gioia constatare che la modalità di concepire il cristianesimo cara a Giussani coincide con quanto il Papa propone». E aggiunge: «Che poi noi siamo in grado di vivere fedelmente tutto ciò è un altro paio di maniche. Anzi: una scommessa».
In realtà il 7 marzo 2015 il Bergoglio diede una memorabile strigliata ai ciellini. Dopo aver detto che «il carisma originario [di CL] non ha perso la sua freschezza e vitalità» (spiegatelo al Carrón tutto proteso alla necessità di "riscoprire" - cioè sterilizzare - tale carisma), insinuò che nel movimento anziché tener vivo il fuoco si adorassero le ceneri, che i ciellini fossero «autoreferenziali» e che curassero una «spiritualità di etichetta». Sì, lo disse proprio al movimento dove più alligna la tifoseria papista e dove più si fa ironia contro l'autoreferenzialità e le etichette, sgattaiolando via subito dopo (i gesuiti hanno sempre avuto il dente avvelenato con CL). Immaginatevi la faccia dei ciellini in piazza san Pietro, con le occhiaie per la levataccia, le parecchie ore di pullman e di applausi e canti, di fronte alla gratuita sferzata.

"Che poi noi non siamo in grado di vivere... categoria di ambiente... periferie... Chiesa in uscita...": Bergoglio, ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, proprio il massimo, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti! (tifoseria papista).

Lo stesso Carrón che alacremente lavora per castrare il movimento, perorando Scola come vescovo di Milano qualche anno fa lamentava un cristianesimo ridotto a «intimismo e moralismo», difendeva l'«operosità» e attaccava il «neocollateralismo della Curia» sinistrorsa, l'«autoriduzione dell'originalità del cristianesimo», le «posizioni relativistiche», che contribuivano a «confermare una sostanziale irrilevanza di giudizio della Chiesa rispetto alla mentalità dominante». È una personalità bipolare, o un voltagabbana? Quale sarà la vera agenda del Carrón che sta contrapponendo "militanza" a "testimonianza" (cioè contrapporre l'acqua all'H²O) e brutalizzando le voci delle "incomprensioni"?

domenica 4 dicembre 2016

varie segnalazioni Blondet

Dai Fratelli Maggiori (non per modo di dire) arriva un nuovo film per far accettare l'inaccettabile:

http://www.maurizioblondet.it/le-vecchia-fiabe-fanno-male-ai-bambini-questa-no/


Afragola e Caivano come Saronno: esempi pratici della liberazione a cui inneggiano la Cirinnà e la Boldrini:

http://www.maurizioblondet.it/trionfi-della-liberta-dellammore/


Bergoglio, la banda dei maltesi impostagli da Washington, Bertone ancora in auge, l'immensa liquidità dell'APSA (pari solo alle ricchezze delle diocesi tedesche) e la misteriosa Pax Bank:

http://www.pierolaporta.it/bergoglio-predica-poverta-inquatta-denari/


A proposito di film e libri per "preparare l'opinione pubblica":

http://www.maurizioblondet.it/francesco-prodotto-sintetico-fiction/

giovedì 1 dicembre 2016

cybertheology: "I'm so edgy!"

Edgy: termine del gergo giovanile americano traducibile con "ganzissimo" - attributo che si danno i ragazzini quando pensano di averla fatta talmente grossa da essere considerati finalmente adulti. Vedi foto:


Il caso di oggi è quello del gesuita Roberto Spadaro, Direttore della gesuitica Civiltà Cattolica, che:

- ha creato fin dal 2013 (inb4: "uno solo"?) un account Twitter falso e "protetto" (non leggibile se non dai suoi stretti contatti);

- dal quale ha twittato in tre anni ben tre volte, per poi "retwittarsi" dal proprio account Twitter "ufficiale";

- l'ultimo di questi tweet attaccava i quattro cardinali che tolgono il sonno al gesuitismo gesuitante attualmente in vigore, in modo da attaccarli senza usare il proprio vero nome:

https://mahoundsparadise.blogspot.com/2016/11/popes-mouthpiece-spadaro-used-fake-sock.html


Nostro commento: look, mom: I'm so edgy!! (vedi foto in alto)

Ancor meno delicato il commento di Mahound's Paradise su Spadaro e gli altri Yes-men del Papa: «si comportano da ragazzine».

Ecco il tweet dello Spadaro sotto mentite spoglie, che si "ritwitta" da solo. Notare l'odio preconciliare: non "anni '60", ma "primi anni '60", quando non c'erano ancora le canzoni "non trite" (cioè lo stile dei vari Sequeri, Kiko, ecc.):

«I quattro cardinali... sembra il titolo di un
complesso rock'n'roll dei primi anni '60
che cantava canzoni trite e ritrite...»



Lezioncina per l'Hacker Ethic in Relation to Cybertheology e Gesuita 2.0 e Direttore della Civiltà Cattolica e per i suddetti Yes-men: la prossima volta che create un account falso per attaccare chi non è d'accordo con voi (e per ritwittarvi nella speranza che altri, vedendo che siete in tanti, vi diano man forte), fatelo con una email diversa da quella che usate per lavorare...!