lunedì 22 novembre 2010

piccola galleria degli orrori

Cammino Neocatecumenale: altre due allucinanti testimonianze, assolutamente da leggere:

http://neocatecumenali.blogspot.com/2010/11/ancora-due-testimonianze-convergenti.html

Ecco un breve anticipo: ...Per esempio non capivo perchè i catechisti avessero sempre quell'aria così seria nonostante predicassero la gioia; non capivo perchè non rinunciassero alle belle case, ai fuoristrada e a tante altre piccole e grandi cose, nonostante ci invitassero a rinunciare praticamente a tutto; non capivo perchè catechisti itineranti che tornavano da paesi poverissimi dell'Africa, non avevano perso niente dell'aspetto borghese con cui erano partiti e si ripresentassero alle convivenze regionali ingioiellati e con i vestiti firmati (ho letto infatti che esperienze di missione in quelle terre cambiano la vita e di conseguenza anche il modo di relazionarsi con la ricchezza); ancora non capivo perchè ci dicessero che "il cristiano" non accetta "raccomandazioni" in ambito lavorativo, ma tra di loro e nelle loro famiglie questa fosse una pratica consolidata...


Comincia a crollare (meglio tardi che mai) l'idea che un titolo di studio garantisca bene o male un'occupazione. Un articoletto da un blog non proprio "religioso":

http://crisis.blogosfere.it/2010/11/far-studiare-i-figli-un-cambio-di-paradigma.html


Piccola galleria degli orrori (alcuni video):

http://fidesetforma.blogspot.com/2009/10/piccola-galleria-degli-orrori-musicali.html


Completiamo la galleria degli orrori con una notizia funebre. È morta a 91 anni Adriana Zarri, «teologa senza paramenti». Nella speranza che si sia ravveduta almeno in punto di morte, si può leggere l'elogio-necrologio comparso sull'Adista, uno degli ultimi baluardi del cattocomunismo sessantottino. In tale'elogio funebre si rammenta che l'Adriana difese un salesiano sostenitore della necessità del dialogo col marxismo (a proposito, ma il marxismo esiste ancora?), collaboratrice del Manifesto (il "quotidiano comunista" attualmente in grave crisi economica), affermò che «la fede non è necessariamente credere nell’esistenza di Dio, nella divinità di Cristo, nella risurrezione, nei cosiddetti contenuti di fede. La fede è soprattutto un atteggiamento di ascolto, di disponibilità» (perbacco!), si batté per il sacerdozio femminile e contro il celibato ecclesiastico, a favore della contraccezione e del divorzio, contro Giovanni Paolo II e contro Benedetto XVI. Ancora due anni fa in un libro si augurava che il successore di Benedetto XVI revisionasse anche l'infallibilità pontificia. La sua ultima firma è di poco più di un mese fa, celebrando (sul Manifesto) la breccia di Porta Pia come «un fausto evento per la storia della Chiesa» e i Patti Lateranensi come una «grave sciagura». Più che un necrologio, sembra una confessione in articulo mortis:

http://www.adistaonline.it/index.php?op=articolo&id=48907

3 commenti:

  1. Caro fratello in Gesù, che hai esposto Adriana nella galleria degli orrori, se conoscessi il Tuo indirizzo di posta elettronica, vorrei inviarti di cuore una poesia che ho composto qualche giorno fa in memoria di Adriana, la mia amica del cuore da qualche settimana, perché prima non la conoscevo. Sono sicuro che dopo aver letto la mia poesia, ti affretteresti a rimuovere le sue spoglie da questa vetrina dei mostri. Sono sicuro che lo farai, perché se non lo farai per lei, lo faresti però per me, perché ti dispiacerebbe vedermi soffrire, perchè io e te siamo tutti e due frateli in Gesù. Un abbraccio da parte mia, che mi chiamo Riccardo e anche da parte di Adriana Zarri, l'amica del mio cuore. Riccardo.

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  2. Ma di quale Adriana parli?

    Con l'elenco di peccati della Zarri che la Adista ha pubblicato, ce n'è abbastanza per andare non una ma almeno trentacinque volte all'inferno.

    Spero per l'anima di Adriana che in fin di vita si sia pentita di tutto il male che la sua superbia ha fatto alla santa Chiesa.

    Poiché infatti tutte quelle sue prese di posizione hanno un solo punto in comune: sono tutte un insuperbirsi contro la santa Chiesa.

    Comunque la Zarri in Gesù non ci credeva per niente, visto che per lei la fede non è credere in Dio, in Cristo, nella risurrezione... ma credere nell'ascolto e nella disponibilità.

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  3. Ti ringrazio che mi hai risposto. Suppongo che tu creda in Gesù, come ci credo anch'o. Ma se vuoi essere perfetto, accetta la mia proposta e lascia che ti invii non una, bensì due poesie che ho composto su Adriana. Apriti all'ascolto e alla disponibilità, altrimenti Tu dai 35 volte ragione ad Adriana con il Tuo atteggiamento di chiusura verso un fratello che sarei io. O forse Ti spaventa una ricerca più personale di Dio?
    Riccardo

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