mercoledì 22 febbraio 2017

risposta ad un testimone di geova

Premessa: sono convinto che è inutile dialogare con i testimoni di geova, perché sono quasi peggio dei neocatecumenali - è come tentare di far ragionare un drogato.

Però quando un Tdg ha tentato di convertire un amico dicendo che la grandiosità liturgica sarebbe deleteria, quest'ultimo si è premurato di rispondergli come segue:



Personalmente ho la Grazia di essere credente e praticante: la mia fede è nutrita tramite i Sacramenti la cui validità è sancita attraverso la Successione Apostolica. Se lei volesse approfondire in merito, le consiglio di leggere qui:

http://www.vatican.va/archive/compendium_ccc/documents/archive_2005_compendium-ccc_it.html

oltre ad andare a una qualche Messa realmente cattolica (poiché Dio è "parola incarnata" e non "parola incartata"), di cui può trovare un elenco qui:

http://www.unavox.it/messa.htm

Siccome tuttavia, oltre ad avere una preparazione scientifica, ho anche studiato le lingue classiche, greco antico in particolare, posso affermare con certezza che il libro "Cosa insegna realmente la Bibbia" è costruito su delle traduzioni scorrette e arbitrarie dell'Antico e soprattutto del Nuovo Testamento. Oltre al fatto che la letteralità delle Sacre Scritture, senza il supporto della Tradizione Ecclesiastica, non significa nulla (per esempio non permetterebbe di decidere quali libri appartengono al Canone testamentario e quali no).  Per esempio, le critiche alla solennità e al decoro delle cerimonie liturgiche presenti nel suo testo, poi, denotano null'altro che una moda pauperistica tipica di questo secolo: la grandiosità della Liturgia ha senso poiché essa permette di intravedere su questa terra la Gloria e la Grandiosità dell'unica Liturgia Celeste, eternamente celebrata in Paradiso. Su questo punto la Cristianità Orientale, con la Divina Liturgia del Rito Bizantino-Slavo, è più chiara della Chiesa di Occidente, spesso imbevuta di un eccesso di razionalismo e pauperismo.

In definitiva, quella che lei mi propone di considerare, non è alcuna "terza via", ma l'ordinaria dottrina di una delle tante sette nate dall'abbandono della ragione seguito all'eresia protestante, scaturita da una concezione che declassa il rapporto con Dio, cioè con la Verità, da oggettivo a meramente soggettivo. I nodi storico-filosofici di questo processo sono ben documentati e discussi, per esempio, qui:

http://www.vitaepensiero.it/scheda-libro/brad-s-gregory/gli-imprevisti-della-riforma-9788834323403-207155.html

La ricorderò nelle mie preghiere alla Santa Vergine Maria.

Cordiali saluti, buona santa domenica di Nostro Signore Gesù Cristo.
Ambrosianus

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